La Season 2024 dell’European Poker Tour è arrivata a metà del percorso. Dopo le tappe di Parigi (14-25/01) e di Montecarlo (24/04-04/05) adesso tocca a Barcellona.
Il più importante festival europeo di poker si ferma nel capoluogo catalano dal 26 agosto all’8 settembre 2024, per due settimane di gioco durante le quali al Casino Barcelona andranno in scena ben 62 tornei. La maggior parte è in modalità Texas Hold’em, ma nel programma ci sono anche 7 eventi delle cosiddette “varianti“: 3 di Pot Limit Omaha (buy-in da 1.100 a 1.650 euro), 1 di PLO Hi/Lo (€1.100) e 3 di mixed games (il 1.100 euro H.O.R.S.E. e due 8-Game rispettivamente da 1.100 e 1.650 euro di buy-in).
I tornei più attesi sono senza dubbio i Main Event delle due kermesse. Come avviene ormai da almeno un decennio, tutte le tappe EPT iniziano infatti con il tour “national” del Paese ospitante. Nel caso della Spagna è l’Estrellas Poker Tour che quest’anno a Barcellona copre il periodo 26 agosto-2 settembre e mette in scena tre tornei molto amati: l’ESPT Main Event (26/08-01/09, buy-in €1.100), l’ESPT Cup (30-31/08, €550) e l’ESPT High-Roller (31/08-02/09, €2.200).
Lo European Poker Tour vero e proprio inizia invece il 31 agosto per concludersi poi l’8 settembre. I suoi “pezzi da 90” sono questi:
EPT Super High Roller: 31/08-02/09 – buy-in €100.000
EPT Main Event: 01-08/09 – €5.300
EPT Mystery Bounty: 04-06/09 – €3.000
EPT High Roller: 06-08/09 – €10.300
Non bisogna però dimenticare che Barcellona è una città notoriamente festaiola e non perde l’occasione per dimostrarlo anche durante l’EPT. L’organizzazione ha infatti preparato un programma davvero ricco di intrattenimenti alternativi alla pokeroom. Ci sono escursioni con brunch in catamarano alla scoperta della città, serate all’insegna del buon cibo, dello spettacolo e dei quiz (sull’EPT ovviamente!), un torneo di padel e una Taverna-Lounge sempre aperta per i giocatori.
Tutto questo per premiare l’ormai affezionata clientela ma anche per celebrare i 20 anni di Barcellona all’interno del tour europeo. Sì, avete capito bene: l’EPT ha debuttato proprio in Catalogna due decadi fa, precisamente il 14 settembre 2004, e da allora la città-capoluogo non ha mai marcato visita. Barcellona rimane la tappa onnipresente del tour, mentre Montecarlo e Praga inseguono con due edizioni in meno.
E’ un motivo in più per esserci, anche se coloro che resteranno a casa potranno godersi lo spettacolo attraverso lo streaming in diretta su PokerStarsnews.it.
Nell’attesa di poter raccontare l’edizione 2024, vi proponiamo di festeggiare il ventennio di Barcellona all’interno dell’EPT riavvolgendo il nastro del poker-show. Torniamo indietro nel tempo, fino a quel 2004…
REWIND
Come abbiamo già raccontato in un precedente articolo, l’idea di un grande tour europeo di poker nasce nella mente di un regista televisivo inglese con la passione per il Texas Hold’em: si chiama John Duthie. Una volta trovato il partner giusto, l’idea di Duthie diventa realtà.
L’EPT debutta nel 2004 a Barcellona con un programma di 6 tornei e altrettante giornate (14-19 settembre 2004). Parliamo di tornei con buy-in da 100, 200 e 500 euro di iscrizione, l’unico picco da 1.000 euro è per partecipare al Main Event. E lo stesso dicasi per il numero degli iscritti. L’evento più affollato è quello da 500 euro che registra 237 giocatori unici (c’era ancora la modalità freezout, cioè senza re-buy!) e si conclude con la vittoria di un certo Marcel Luske, davanti all’italiano Robert Binelli. Certo, sono numeri che oggi possono far sorridere, ma bisogna considerare che il boom del poker è iniziato solo un anno prima con la vittoria di Chris Moneymaker nel ME WSOP e quindi il confronto l’attualità ha davvero poco senso.
Al Main Event, in programma il 18 settembre, ci sono 229 iscritti. Lo scoppio della bolla ne premia 27, mentre l’eliminazione al 10° posto dello statunitense Mark Napolitano porta alla composizione del final table.
Tra gli ultimi 9 giocatori che si contendono il primo EPT della storia è difficile fare una graduatoria in termini di abilità, perché il gioco è ancora molto giovane in Europa, e non tutte le competizioni sono ufficialmente registrate su Thehendonmob.com. Ci sono però due inglesi (Gran Bretagna e Irlanda sono stati i primi approdi “continentali” del poker americano) che vantano un curriculum pokeristico nettamente superiore agli altri.
Uno è Garry ‘The Whacker’ Bush che si presenta a Barcellona con alle spalle 96 in the money, realizzati soprattutto in Inghilterra e in Francia. L’altro si chiama John ‘Large’ Kabbaj, ha già 40 piazzamenti a premio compreso un runner-up nel $3k NLH delle WSOP 2004. Entrambi sono oggi ancora attivi: soprattutto Kabbaj che nel corso della sua lunga carriera si è portato a casa 2 braccialetti WSOP.
C’è anche l’azzurro – letteralmente, visto che al tavolo indossa la felpa della nazionale italiana di calcio – Luca Pagano che parte shortstack ma trova subito un raddoppio fondamentale. Apre con 6♣6♦ e riceve il call dell’irlandese David O’Callaghan che ha Q♥J♥. Il flop porta 6♠10♣Q♣, set per Pagano e top pair per l’irlandese: bet, raise all-in, call e i restanti 2♦J♣ consegnano il piattone all’italiano.
Nel frattempo è uscito al 9° posto lo svedese Stefan Ostlind che passa il testimone al connazionale Alexander Stevic. Stevic è chipleader in quel momento e lo stack aiuta il suo gioco particolarmente aggressivo. Su un flop che recita 5♣5♦9♣, Kabbaj c-betta oltre metà piatto con in mano A♥6♥ ma subisce il quasi instant all-in di Stevic. Lo svedese è in semibluff con Q♣8♣ e ottiene il fold dell’avversario che non sa di avere la mano migliore. Una giocata discutibile per gli standard di oggi, ma allora il push facile era molto in voga.
Il secondo player out è il greco Andreas Pournaras (anche lui ancora attivo) che mette tutto con A♠4♠ ma trova la coppia di 6 del polacco Adam Robak che lo batte. Poco dopo esce anche Kabbaj, coolerato in all-in preflop dal connazionale Bush: 10♦10♥ vs K♦K♠ e board senza sorprese.
Di nuovo Stevic. Lo svedese “bulla” il polacco Adam Rubak su un board che al turn mostra 9♥8♦K♥K♣. Rubak ha in mano Q♥10♥ ma folda la monster draw per scala e colore (compresa scala colore) sulla seconda barrel di Stevic. Lo svedese sbatte sul tavolo 7♦4♦: monster bluff!
Al 6° posto si ferma la corsa di Stefan Rapp. Con uno stack ormai corto, l’austriaco va all-in e riceve il call di Luca Pagano. Lo showdown è tutto a favore del futuro pro italiano: J♠9♣ vs J♣J♥. Board senza scossoni e il final table diventa 6-handed.
Poi è la volta dell’altro inglese rimasto in gara. Stevic limpa con coppia di Jack, probabilmente in trap-play, e Garry Bush fa check da BB. La mossa dello svedese è molto azzardata ma lo ripaga bene quando al flop scendono 6♥4♥7♠. L’inglese va in check-raise all-in dopo la bet di Stevic: quest’ultimo chiama e i suoi ganci reggono fino alla fine.
La giocata di Bush conferma con quanta facilità i giocatori finissero ai resti in quel periodo. Ancora più clamorosa è però la giocata di O’Callaghan che va all-in preflop con 7♥2♥ sull’apertura di Rubak. Allo showdown il polacco parte avanti 70%-30% grazie a A♥Q♥, ma il flop porta 7♦6♦7♠, trips per l’irlandese che incassa il piattone sulle ultime due carte A♦3♣. Rubak esce subito dopo, eliminato da Stevic: AT vs 76 e 7 al flop per lo svedese.
A contendersi il primo EPT Main Event della storia restano Stevic, Pagano e O’Callaghan. Quella fase 3-handed è stata raccontata tante volte, anche grazie alle prime trasmissioni di poker andate in onda sui canali italiani e alla serie di dvd sull’EPT pubblicati da Gazzetta dello Sport. Qui la sintetizziamo con i due colpi decisivi.
L’italiano è il primo ad arrendersi. Apre O’Callaghan con A♦4♦, Pagano rilancia all-in con A♥J♥. L’irlandese chiama e al flop pesca subito il 4♠. La coppia resiste fino alla fine e l’heads-up è servito.
Il duello Stevic-O’Callaghan dura parecchie mani, durante le quali lo svedese rimane sempre avanti nonostante i tentativi di recupero dell’avversario. Nell’ultima mano Stevic rilancia con K♠Q♣, l’irlandese chiama con Q♠J♣. Il flop porta 5♣Q♥2♥: all-in, call e il resto del board Q♦10♠ consegna ad Alexander Stevic la prima picca Main Event nella storia dell’EPT.
Immagine di testa: Alexander Stevic (a sx) e David O’Callaghan (dx). Credits RIHL