La tappa 2024 dell’European Poker Tour di Cipro è in archivio da ormai quasi un mese. Il back-to-back di final table ottenuto da Andrea Dato nel Main Event fa già parte della storia pokeristica del Belpaese. Così come la vittoria di Oliver Weis, il triplice podio di Adrian Mateos nei Super High Roller (due bronzi e un argento che valgono in tutto un milione di euro!) e le due picche italiane non sono più oggetto di cronaca.
Ma da quella kermesse si possono ancora ricavare spunti interessanti, soprattutto per chi è interessato all’analisi delle giocate. Vi proponiamo quindi due mani, una giocata nel Super High Roller da €50.000 di buy-in, l’altra proveniente dal Main Event.
Cominciamo dal SHR. L’azione si svolge all’inizio del Day2, precisamente durante il Livello 9, quando i bui sono 3.000/6.000 big blind ante 6.000.
Il professionista bulgaro Ognyan Dimov, vincitore di un braccialetto WSOP (2019), dell’EPT ME di Deauville (2015) e autore di tanti altri risultati a sei cifre, apre da under the gun per 15.000 chips. Gli risponde un’icona del poker internazionale, l’Irish-American Steve O’Dwyer che da bottone tribetta fino a 45.000. I bui foldano e l’azione torna a Dimov che chiama.
Il suo call fa scendere questo flop: 7♠6♣5♠. A questo punto, Dimov esce puntando 22.000. E’ una mossa un po’ strana e forse “old style”, visto che le donk bet al flop erano in voga una quindicina di anni fa, ma con il tempo i giocatori hanno preferito optare per il check-call o il check-raise quando vogliono proseguire l’azione.
Fatto sta che l’azione del bulgaro induce O’Dwyer al semplice call, nonostante sia l’aggressore e abbia il vantaggio della posizione. Va tenuto conto, però, che sul tavolo c’è un board molto connesso, e che invita alla prudenza e al pot control.
Il turn è una Q♠. Dimov prosegue con 65.000 chips, ottenendo un altro call da parte del suo avversario. Il river porta il J♠. Adesso ci sono quattro carte di picche in tavola. Dimov ne approfitta per mettere in mezzo 75.000 gettoni, facendo pensare a un colore chiuso. O’Dwyer ci ragiona sopra usando diversi time banks, ma alla fine chiama.
Lo showdown rivela un grande call. Dimov mostra infatti il bluff con A♦3♦, O’Dwyer gira invece K♥K♦, top pair, e incassa il pot.
Che cosa può aver visto O’Dwyer nell’azione di Dimov che non lo ha convinto?
La seconda mano è presa durante il livello 13 (bui 1.000/2.500 bb ante 2.500) del Main Event.
Gli ultimi 209 giocatori ancora presenti in sala stanno lottando per superare lo scoppio della bolla, fissato alla 192ma posizione. L’obiettivo in the money è quindi bello presente nella testa di tutti, e forse proprio questo può essere all’origine della giocata che segue.
Il pro rumeno Mihai Niste apre 5.000 da early position, solo per subire una tribet a 15k dal Kazako Boris Tabiyev, che agisce da hijack. Non è finita, perché da SB l’austriaco Peter Tschernigg alza la posta forbettando 31.500. Il BB si chiama fuori e altrettanto fa Niste, lasciando in questo modo che se la vedano Tabiyev e Tschernigg.
Per tutta risposta, il Kazako shova con 132.000 chips. Tschernigg va in the tank e chiede al suo avversario: “Hai gli Assi? Perché io ho i Kappa“. Tabiyev rimane impassibile, e così l’austriaco si auto-chiama il time: allo scadere del tempo butta sul tavolo le due carte scoperte, dichiarando il fold con K♠K♥!
“Vuoi vedere le mie?“, gli chiede Tabiyev. Tschernigg e l’intero tavolo fanno cenno di sì: il bulgaro ha A♦A♣!
Monster fold da parte di Tschernigg?
Immagine di testa: Steve O’Dwyer (credits RIHL)