Il “Davide” che stende il “Golia” di turno piace sempre nello sport, a meno che uno non abbia piazzato una bella scommessa sul favorito (cioè il gigante).
Ma qui parliamo di poker e non di betting sportivo, motivo per cui i due protagonisti diventano rispettivamente l‘amateur e il giocatore di professione. Anche se sappiamo che nel medio periodo l’esperto prevale – altrimenti non sarebbe un pro ma un loser – vedere la sua faccia quando il debuttante gli piazza una giocata da KO rimane uno spettacolo.
Date un occhio a queste 4 azioni e soprattutto alle reazioni dei pro!
CANNON vs SEIVER
Gonzales Cannon II è un giocatore statunitense non professionista al 100%. Su Thehendonmob.com c’è un solo risultato a suo nome, del valore di 60 dollari. Gonzales Cannon ha tuttavia avuto il suo momento di gloria nel 2011, quando ha preso parte al format televisivo The Big Game con il ruolo di “loose cannon” (nomen omen?), cioè il qualificato online che sfida un tavolo di professionisti.
Ad un certo punto della partita, Cannon decide di piazzare lo straddle da under the gun, sul quale Scott Seiver rilancia fino a 2.500 da bottone. Il pro nordamericano ha K♣K♠. L’amateur decide di chiamare con i mini-connectors 3♠2♠.
Si passa così al flop in heads-up: 6♦5♠7♣. Con il progetto per il colore e per la scala a incastro, il loose cannon decide di check-callare 3.500. E fa bene perché al turn scende un 6♠ che completa il suo flush draw. L’azione è un altro check-call, questa volta per 9.000 chips.
Cannon ha ormai deciso di intrappolare il professionista e fa slow play con un check anche quando una Q♣ completa il board. Seiver abbocca e, anziché checkare dietro, va all-in per 20.300 pezzi: snap call del suo avversario che incassa il monster pot. E lascia di sasso il big pro!
ANDREY vs VEZHENKOV
Altro evento e altro giro di Davide vs Golia al tavolo da poker. Questa volta la scena è quella del format tv The Shark Cage: sit&go a 6 con 4 pro, un giocatore amatoriale, un personaggio famoso e un solo posto per il final table che conclude la stagione.
Il qualificato online si chiama “Andrey“, ma l’azione incriminata comincia con un limp 12.000 da utg di Artem Vezhenkov. Il pro russo ha A♥K♠ e cerca una trappola un po’ rischiosa. Quello che trova è infatti una nutrita compagnia. Si adeguano nell’ordine: Phil Ivey che ha coppia di 6, l’attore di Hollywood Sean Astin (“Sam” nel “Signore degli Anelli”) con 8♣7♣, Andrey da SB con A♠7♠ e il pro Faraz Jaka con Q♣2♦ da BB.
Il family pot passa al flop: J♣5♠8♠. Il dilettante esce puntando 50k con il flush draw e la overcard e ottiene il fold di tutti, tranne quello del professionista russo che calla. Il turn è un 6♥. Questa volta Andrey fa check. Vezhenkov ne approfitta e punta 140.000 chips in bluff ma il suo avversario chiama, forte della sua monster draw.
L’ultima carta è un 10♣ sul quale Andrey checka per l’ultima volta e subisce la bet 240k di Vezhenkov. In meno di 10 secondi il dilettante annuncia l’all-in da 531k e ottiene il fold del più esperto giocatore russo che ha la mano migliore!
La reazione di Vezhenkov è piuttosto esplicita:
MAGNUS vs CASSIDY
Nadya Magnus è una professionista americana di poker, con all’attivo 133 ITM e 1,37 milioni di dollari circa. Non lo era però nel 2011 quando ha preso parte come loose cannon a The Big Game 2011. Ma già in quella occasione ha fatto vedere come il ruolo della dilettante le andasse stretto.
L’azione prende il via con il raise del suo connazionale Joe Cassidy (2 milioni di dollari vinti in carriera e un braccialetto WSOP in bacheca). Il pro apre da early a 1.200 con A♠J♠. Nadya Magnus rilancia a 4.900 da BB con A♣2♣. Cassidy chiama, le sorride e le dice “ciao” un po’ da gigione.
Lei gli risponde con un “hello” e 7.700 chips messe nel piatto non appena scende il flop: 9♣A♥6♦. Cassidy ci pensa qualche secondo e poi annuncia il call nonostante sia avanti. E’ la sua rovina. Il turn porta un 2♦ che trasforma la coppia della giocatrice in two pair. Lei betta altre 15.600 chips che Cassidy decide di chiamare.
Il river è un K♣: Nadya Magnus piazza la terza barrellata da 30k e questa volta manda in the tank l’avversario. Alla fine Cassidy chiama e consegna il monster pot all’amateur.
Dov’è finito il sorriso?
FISHMAN vs HELLMUTH
Anche l’ultima mano viene dallo show tv The Big Game. Questa volta lo scontro è tra David Fishman, professore di matematica alla Arizona State University, e Phil Hellmuth: chi meglio di Poker Brat nel ruolo del Golia che va al tappeto?
E’ proprio lui ad aprire il gioco con un raise 1.000 e A♣5♦ in mano. Risponde Fishman chiamando da bottone con K♣Q♣. Completa il giro David Williams, runner-up al Main Event WSOP 2004 dietro a Greg Raymer. Williams difende il BB con 5♣2♠.
Flop: 2♣J♣A♦. Tutti checkano fino a Fishman che punta 3.000 pezzi in semibluff. Williams lascia, ma non Hellmuth che invece rilancia a 6.000 con la top pair. Il call del professore è… matematico. Si passa al turn, un 5♥. Hellmuth adesso ha una doppia coppia e mette in mezzo 15k, ma quella carta si rivelerà per lui maligna.
Fishman infatti chiama e consente al dealer di girare un 10♥ con il quale il loose cannon passa in vantaggio. La scala ad incastro chiusa al river non è facile da leggere. E così Hellmuth punta altre 23.600 chips. Fishman replica da player smaliziato.
Nonostante abbia il punto nuts, il prof. parla all’avversario cercando di confonderlo: “punti 23.600 su un piatto di 45k? No, questa volta non te lo lascio fare!“. Gli chiede quanto ha dietro, esita un po’ e alla fine annuncia: “ok, vado all-in!“
Terminato lo show, Hellmuth alza gli occhi al cielo. Poi si rivolge a Fishman: “hai K♣Q♣? tutto quel talk per confondermi…“. La lettura è perfetta ma nonostante questo Poker Brat non trova la forza per il fold.
Il finale è un tilt con una sequenza di “f..k!” da leggenda!
Lo trovate su YouTube.
Immagine di testa: Nadya Magnus (credits PokerNews)