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Scacchi e poker sono divisi da una barriera insormontabile: quella della fortuna. Il poker, lo sappiamo, è un gioco dove il caso gioca un ruolo importante nel breve periodo, a volte decisivo se non si è preparati mentalmente a sopportarlo. Ma nel medio/lungo periodo i giocatori più forti tecnicamente e psicologicamente emergono. Negli scacchi, invece, la fortuna è pressoché inesistente perché non ci sono né carte né dadi: al massimo può succedere che l’avversario stia poco bene e non si presenti al tavolo. Per il resto, i risultati arrivano solo attraverso lo studio, la pratica e un po’ di talento naturale.

Nonostante questa grande differenza, tra i due giochi ci sono anche parecchie affinità, come ci ha spiegato nel precedente articolo la campionessa di scacchi ora Ambassador del poker Jennifer Shahade. E proprio queste affinità sono state la chiave affinché alcuni ottimi giocatori di scacchi decidessero di dedicarsi anche (o solo) al poker.

Volete conoscere qualche nome?

Cominciamo da Dan Harrington, il primo (almeno per quanto ci è dato sapere) scacchista di buon livello in grado di diventare un giocatore di poker vincente. Classe 1945, Harrington è US National Master. Nel 1971 vince il Massachusetts Chess State Championship ma è probabile che già in quegli anni il futuro Action Dan – questo il suo soprannome da pokerista – stesse già pensando alle due (o più) carte. Il suo primo risultato ufficiale in un torneo di poker vale 13.050 dollari incassati con un 4° posto in un torneo di Texas Hold’em datato 1986. Ben prima, quindi, dell’edizione 2003 del Main Event WSOP che ha cambiato il poker per sempre. E’ l’edizione dell’impresa di Chris Moneymaker e alla quale Harrington partecipa da protagonista. Alla fine chiude terzo per 650mila dollari, dietro a Sam Fahra e, ovviamente, a Moneymaker. In mezzo a quelle date, ci sono due braccialetti WSOP vinti nel 1995, uno dei quali è proprio un Main Event che gli consegna un assegno da 1 milione di dollari. Nel 2004 Harrington raggiunge di nuovo il final table del ME WSOP: questa volta è 4°, per 1,5 milioni di dollari. E’ l’anno in cui per la prima volta il field del Main Event raggiunge le 4 cifre: in tutto ci sono 2.576 partecipanti e a vincere è Greg “Fossilman” Raymer, per un primo premio da $.5.000.000. Il risultato più ricco nel palmares di Harrington è però un altr0: 1.635.365 dollari ottenuti nel 2007 con il primo posto nel Legends of Poker Championship di Los Angeles. Da quel momento in poi la sua presenza ai tavoli di poker live è diminuita, ma non si è azzerata: ci sono altri 9 in the money, l’ultimo dei quali messo a segno nel 2020. Le sue vincite in carriera ammontano a $6.624.442. Dan Harrington è anche un grande insegnante di poker: la sua serie di libri “Harrington on Hold’em” è ancora oggi un must per tutti coloro che intendono avvicinarsi a questo gioco.

Per età, dopo Harrigton parliamo di Ylon Schwartz. Del 1970, Schwartz è un appassionato di gioco a 360°. Inizia con le sfide a scacchi nei parchi di New York, poi scopre il backgammon (come Harrington), le freccette e le scommesse sui cavalli. Il tutto per professione, ma è con l’arrivo del poker che l’elemento economico cambia sostanzialmente. Impara a giocare nel 2000 e ottiene subito i primi ITM. Bisogna però attendere il 2009 per assistere al suo primo grande risultato: chiude al 4° posto il Main Event WSOP per $3.794.974, nell’edizione vinta da Peter Eastgate. Nel 2012 vince il suo (per ora) unico braccialetto WSOP in un torneo di H.O.R.S.E.. In tutto, Ylon Schwartz vanta $5.112.441 guadagnati nei tornei di poker dal vivo. Nel 2012, dopo il titolo WSOP, ha dichiarato al NY Times: “Gli scacchi sono il gioco più puro. Sono la mia passione. Anche il poker mi piace, ma non credo si possa giocare solo per piacere. E’ necessario che ci sia sempre qualcosa in palio”.

Del 1972 è invece Leok van Wely, sicuramente più scacchista che poker player. 8 volte campione d’Olanda, nel 2001 ha raggiunto la top 10 mondiale degli scacchi. Nel 2009 ha deciso di cimentarsi anche con il poker e da lì ha collezionato finora 11 piazzamenti a premio, per un totale di $82.597. Il suo best result è datato 2018: 33.210 dollari con un 4° posto in un side event della PokerStars Caribbean Adventure (Bahamas). Nel 2019, Leok van Wely è entrato in politica ed è stato eletto nel Senato Olandese.

E veniamo alla prima quota rosa del nostro elenco (in realtà la seconda, perché di Jennifer Shahade abbiamo già parlato). Scacchista di assoluto valore, la moldava naturalizzata francese Almira Skripchenko (1976) è figlia di una coppia di maestri di scacchi. Con il nobile gioco nel DNA, ancora adolescente diventa subito U16 Girls World Champion. Nel 2001 si laurea campione d’Europa e per sei volte è campionessa di Francia. Ad un certo punto della sua vita, però, scatta la scintilla per il poker che vuole subito provare a giocare a livello competitivo. Nel 2003 Almira Skripchenko si iscrive al suo primo torneo di poker.  Le regole del gioco le vengono spiegate da due amici mentre si trovano sul taxi che li sta portando alla sede del torneo. Un errore? Forse, perché ChessBaby (questo il suo nick da scacchista) raggiunge il final table, dopo averli eliminati dal torneo. Nel 2009 arriva il suo miglior piazzamento con le carte, un 7° posto da $84.827 in un evento delle WSOP, e con esso la sponsorizzazione di Winamax. Oggi Almira Skripchenko continua a praticare entrambe le sue passioni, ma in soli 9 piazzamenti a premio ha già incassato più di 260mila dollari con il poker.

Allievo di Iossif Dorfman, Eloi Relange (1976) è diventato un International Master di scacchi a 18 anni e un Grand Master a 22. Dopo essere stato un pioniere nel commento degli scacchi online tra il 1999 e il 2001, Relange è poi diventato professionista di poker. Nel 2005 ha fondato Poker Academie, che è ancora oggi la più grande scuola di poker in Francia con più di 100.000 studenti. A dire il vero, le sue vincite nei tornei live di poker ammontano a “solo” 80.000 dollari: il motivo principale è che Eloi Relange è principalmente un giocatore di cash game.

Jeff Sarwer ha vinto il campionato mondiale di scacchi U10 nel 1986, quando aveva solo 8 anni. Il canadese ha lasciato gli scacchi in giovane età per esordire nel poker che conta nel 2008. Finora ha incassato 836mila dollari nei tornei di poker e il suo risultato migliore è il 3° posto conquistato all’EPT di Vilamoura nel 2009, per $.232.704 di payout. Curiosamente, un episodio dell’esperienza scacchistica di Sarwer è presentato nel film Alla ricerca di Bobby Fischer attraverso il personaggio di Jonathan Poe, il rivale di Josh Waitzkin, che perde la partita dopo aver rifiutato un’offerta di pareggio. Nella partita reale reale, però, Jeff Sarwer ha effettivamente rifiutato l’offerta di patta ma la partita era si è conclusa davvero con un pareggio con una situazione di re contro re.

Il Gran Maestro Alexander Grischuk è ancora oggi uno dei migliori giocatori di scacchi in circolazione. Nato a Mosca nel 1983, il suo palmares scacchistico è lunghissimo e copre tutte le più importanti manifestazioni a livello mondiale. Per chi volesse consultarlo, il rimando è alla sua pagina su Wikepedia; per brevità noi diremo soltanto che gli unici ori che gli mancano sono quelli del campionato del mondo individuale (“solo” un bronzo nel 2000) e della coppa del mondo (bronzo nel 2005 e argento nel 2011). Anche per Grischuk il poker rappresenta un’alternativa agli scacchi. Purtroppo non ci sono risultati documentati su TheHendonMob.com perché il grande campione russo ha scelto prevalentemente l’online come arena pokeristica. Nel 2017, in un’intervista rilasciata al portale chess24.com, Alexander Grischuk ha dichiarato di non essere più interessato al poker, consapevole che “se vuoi raggiungere traguardi importanti devi dedicare tutta la tua vita al poker. Non puoi più giocare a spot e sperare di vincere, neanche su internet, perché il field dei giocatori adesso è troppo competitivo. Per questo motivo ho deciso di mettere in archivio il poker”. Di fatto, si à trattato di un bluff! Proprio quest’anno, complice anche la pandemia, Grischuk è tornato a giocare online e ha subito messo a segno 6 ITM importanti, uno dei quali per 30mila dollari di premio. E ha così ammesso su Twitter che la scintilla per il poker non si è esaurita:

“There is a famous saying about No Limit Hold’em that it’s hours of boredom followed by moments of terror – you can say the same about this match: it was 3 weeks of boredom & now 2 hours of terror” chess24.com/en/watch/live- #CarlsenCaruana

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Dan Smith (1989) è uno dei giocatori di poker più vincenti di sempre. Attualmente è al 5° posto della All Time Money List, grazie a $36.742.719 vinti nei tornei live. Anche se non si è mai portato a casa un braccialetto WSOP, Smith ci è andato vicino molte volte, soprattutto in quelle che valgono la pena dal punto di vista economico. Ha infatti chiuso al 2° (2016) e al 3° (2018) posto nel “One Drop”, l’evento high roller delle World Series, per complessivi 7 milioni di dollari. Lo statunitense è in effetti uno specialista dei tornei con buy-in per pochi eletti, grazie ai quali si è assicurato il patrimonio di cui sopra. Ma forse non tutti sanno che il suo esordio agonistico nel mondo dei giochi è avvenuto grazie agli scacchi: all’età di 16 anni aveva già raggiunto un punteggio di 2100, una posizione che indica un livello piuttosto alto di gioco. Nonostante questo, appena maggiorenne, Smith ha deciso di dedicarsi al poker professionistico full-time. Una scelta che potremmo definire più che azzeccata, col senno di poi.

Chiudiamo la nostra rassegna con James Obst. Australiano, classe 1990, la sua storia è molto simile a quella di Smith. D’altra parte entrambi sono cresciuti, dal punto di vista ludico, durante il boom del poker online. Anche per Obst c’è una passione iniziale per gli scacchi che lo porta a 15 anni ad avere un rating 2100 e a partecipare ad un paio di edizioni dei campionati del mondo giovanili. Ma a 19 anni ha già vinto 1,5 milioni di dollari con il poker online e successivamente arriveranno altri 3 milioni di dollari incassati con i tornei di poker live. In questa specialità, il suo risultato più importante è senza dubbio il 13° posto raggiunto nel Main Event WSOP del 2016 per poco meno di $428K e ottenuto anche per merito di una straordinaria giocata.

Se volete (ri)vedere la mano giocata da Olbst al Main Event WSOP 2016, l’appuntamento è per i giorni prossimi, sempre su PokerStarsnews.it!

Foto di testa: Dan Harrington (by PokerNews)

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