Mancano solo 8 giorni alle WSOP numero 53. Come vi state preparando al primo “shuffle up and deal”, in programma il 31 maggio prossimo?
Noi per ora abbiamo scelta la via dei “memento”, ovvero di rievocare qualche storia delle passate edizioni. Perfino di quelle ante-Moneymaker: ad esempio la curiosa vittoria di Tom McEvoy nel Main Event 1983 o l’indiscussa superiorità di Dan Harrington nel torneo del 1995.
In fondo, tutte le buone annate del poker hanno qualcosa di particolare da offrire, un po’ come il vino.
Ma ci sono anche argomenti più freschi che magari non tutti conoscono.
In attesa, quindi, che le porte dei casinò Bally’s e Paris – le nuove sedi della kermesse dopo la fine del contratto con lo storico Rio – aprano alle migliaia di giocatori in attesa, ecco qualche curiosità sul regolamento delle World Series Of Poker.
Cominciamo da cosa può succedere ad un giocatore che commette un’infrazione. A seconda della gravità, l’organizzazione si riserva il diritto di: confiscare in tutto o in parte lo stack; stessa cosa per l’eventuale premio incassato; espellere dal torneo o dall’intera kermesse; interdire dalle WSOP; bannare dal casinò.
Bisogna fare attenzione a questo crescendo di sanzioni molto pesanti, alle quali corrispondono di sicuro infrazioni gravi.
Non crediamo che tra queste ci sia l’eccesso di chiacchiere al tavolo, ma parlare eccessivamente è comunque sanzionato.
Quando si arriva al “troppo”? Probabilmente in tutti e 5 i casi che abbiamo riportato in un precedente articolo, ma siamo convinti che la sanzione peggiore oggi la riceverebbe Will Kassouf. Il britannico è diventato il “seccatore” per antonomasia dopo la performance messa in scena alle WSOP 2016, con la quale ha mandato in escandescenze un giocatore tranquillo come Griffin Benger. Eccola:
Che altro non si può fare alle prossime WSOP? Non ci si può presentare ad un tavolo televisivo (feature table) con addosso la patch di un brand che offre prodotti a base cannabis (quelle legale!) o servizi legati alle cryptovalute.
Più in generale, la regola stabilisce che l’organizzazione delle WSOP “si riserva il diritto di proibire qualsiasi capo di abbigliamento giudicato inopportuno“.
Phil Hellmuth è avvisato.
I giocatori devono anche fare a attenzione al modo in cui annunciano la propria giocata, soprattutto se sono abituati a eventi di Pot Limit e decidono di partecipare a un torneo No Limit.
Nel PL “puntare il piatto” equivale a voler investire un importo pari a quello già presente nel pot. In un torneo NL delle WSOP, invece, la stessa espressione vale come intenzione di piazzare almeno la puntata minima. Fa una bella differenza per i giocatori, ma anche per i dealer!
A proposito di dealer: le WSOP 2022 raccomandano ai giocatori di ordinare le chips in pile da 20 pezzi. Questo per facilitare (e quindi velocizzare) il conteggio da parte di avversari e addetti al lavori: così anche i player saranno meno disturbati da chi cerca di capire quante chips hanno nello stack.
Lo ripetiamo, è solo un suggerimento che però vale la gratitudine di tutti i blogger!
Immagine di testa credits PokerNews/WSOP