Tutti i giocatori hanno nel proprio bagaglio di esperienze una serie di bad beat subite.
La regola è cercare di lasciarsele subito dietro le spalle. Ma dimenticare non è facile, nemmeno per i grandi pro. In particolare se una bad beat sposta premi con cinque zeri.
Quella che stiamo per raccontarvi risale al 2015. All’EPT di Montercarlo si gioca il Super High Roller da 100mila euro di buy-in. Il field, ovviamente, è di quelli da paura.
Tra i 58 giocatori iscritti (+13 re-entries) c’è il top degli specialisti di TH abituati ai tornei di altissimo livello. Anche un italiano: Dario Sammartino.
In quel periodo MadGenius è già un giocatore affermato a livello internazionale. Nel suo palmares ci sono un secondo posto all’IPT di Sanremo (2013), un tavolo finale alle WSOP e altri 55 in the money per un bottino che supera già il milione di euro. Devono però ancora arrivare quei risultati che lo catapulteranno al top della classifica italiana e il SHR di Montecarlo darà un buon contributo in questa direzione.
Per Dario Sammartino si tratta della prima volta in un SHR da 100K. Ci arriva grazie ad un satellite live da €10.200 di ingresso, vinto qualche giorno prima sempre a Montecarlo.
L’italiano è in forma. Si fa largo fino al tavolo finale, dove si lascia alle spalle pro del calibro di Vladimir Troyanovskiy (9°), Scott Seiver (8°), Fedor Holz (7°) e Thomas Mühlöcker (6°). A 5 left, Sammartino contende la chiplead a Igor Kurganov, scatenato fino a quel momento. Poi all’improvviso il vento cambia.
Dalle retrovie inizia la risalita di Dzmitry Urbanovich. Rimasto con 15bb, il polacco recupera ai danni di Sammartino con due push estremi preflop, e soprattutto di Kurganov. Il tedesco prima perde un piatto da 7 milioni di chips a favore di Urbanovich e poi si arrende con top pair (asso) al flop contro il set del polacco. Urbanovich prende il comando.
A quel punto in gara restano 4 giocatori: Urbanovich, il russo Max Altergott (vincitore dello stesso evento nel 2013), Eric Seidel e Dario Sammartino. Il premio per il 4° posto è di €709.500, lo step successivo ne offre 230mila in più, mentre il vincitore finale si porta a casa 2 milioni di euro.
L’italiano è ultimo nel count con 14bb quando spilla A♥K♠. Per lui, c’è solo una scelta: all-in preflop. Urbanovich, dal canto suo, non può far altro che chiamare con A♦Q♦ in mano.
Scende il flop: 2♦6♥6♣. La situazione è a favore di Dario Sammartino che in quel momento si trova avanti 68%-16%, anche se c’è un 16% di split pot. Al turn, però, scende un 4♦ che apre il flush draw (progetto a colore) per il polacco. Le percentuali ora sono 59%-27% e 14% per la divisione del piatto. Un brivido corre lungo la schiena di tutti i tifosi italiani che seguono l’evento in streaming.
Purtroppo i gesti scaramantici non bastano. L’ultima carta è un 6♦ che chiude il colore runner-runner di Urbanovich. Dario Sammartino è 4°: un grandissimo risultato, accompagnato da una bad beat che ancora oggi MadGenius non ha dimenticato.
Per la cronaca, il testa-a-testa finale vedrà il “giovane” Dzmitry Urbanovich contro il “vecchio” Eric Seidel, in una sfida non solo tra generazioni ma anche tra scuole di poker. Vincerà Seidel, che farà vedere al mondo del poker una giocata favolosa, da vero maestro.
Se non la ricordate, potete leggerla qui.
Immagine di testa: Dario Sammartino (credits PokerNews)