Sono Niklas Astedt, Jonathan Tamayo e Jordan Griff gli ultimi tre giocatori in grado di vincere il Main Event delle World Series Of Poker 2024. E’ questo il primo verdetto del final table che è iniziato alle 2 pm di ieri (le 23:00 in Italia) nella sala principale dell’Horseshoe Event Center di Las Vegas e che prosegue oggi con la volata decisiva per il titolo.
L’ordine con il quale li abbiamo introdotti corrisponde anche alle posizioni del chipcount, come si può vedere dalla grafica sottostante:
Sarà una sfida tra Europa e Stati Uniti, tra uno svedese e due americani. Ma ancora di più sarà il confronto tra una stella internazionale del poker (Astedt), un buon giocatore del circuito USA (Tamayo) e un amateur (Griff).
Jordan Griff è senza dubbio il meno noto di tutti. Nel suo curriculum di giocatore ci sono soltanto 8 in the money dal 2019 ad oggi, il migliore dei quali è il nono posto ottenuto nel WSOP Circuit di Lincoln (Northern California) per 18mila dollari di premio.
Tuttavia Griff ci sa fare con le carte e il fatto di essere arrivato fino a questo punto lo conferma. La sua progressione è iniziata nel Day8 con un colpo da “montagne russe” che gli ha permesso di rimanere in gara: QQ vs 33 di Jordan Bryant, il 3♦ al flop porta avanti quest’ultimo, la Q♥ al river consegna il set superiore a Griff. Da lì in avanti, Griff è rimasto sempre nella zone alte del count fino alla chiplead finale e poi al terzo posto nel count del Day9.
Jonathan Tamayo vanta invece 139 in the money dal 2006 ad oggi, tutti realizzati negli States. Lo si può considerare uno specialista delle WSOP, visto che ne ha realizzati 60 proprio nella kermesse più famosa al mondo, compresi due final table. Nel 2009 è arrivato 21° al ME WSOP (quello vinto da Joe Cada), realizzando il suo miglior incasso (352.800 dollari) prima di questo final table.
Su Niklas Astedt, invece, ci sarebbe molto da dire ma qui ci limitiamo al suo percorso nei tornei live che non sono il suo main game. Lo svedese ha realizzato finora 57 in the money tra eventi giocati in Europa e oltreoceano. Nel post-pandemia ha aumentato la propria presenza nei tornei dal vivo, centrando diversi itm di valore alle tappe EPT, alle WSOPE (6° nell’evento #8 dell’edizione 2023) e alle WSOP di Las Vegas, dove il suo migliore rimane il 7° posto raggiunto nel 2021 con l’evento mixed NLH/PLO. Un risultato, questo, già ampiamente superato dalla sua chiplead nel Main Event in corso.
Vediamo allora come Astedt l’ha ottenuta.
Il final table 9-handed ha preso il via dagli ultimi 51 minuti del Livello 39 (800.000/1.600.000/1.600.000) che si sono conclusi senza grossi scossoni. E’ stato necessario attendere quasi metà del successivo livello (bui 1.000k/2.000k bb ante 2.000k) per assistere alla prima eliminazione.
Dopo essersi accorciato a circa 14 milioni, Malo Latinois decide di metterli tutti sull’apertura del chipleader (180 milioni) Jordan Griff. Allo showdown il francese mostra A♥K♥, mentre lo statunitense ha 3♣3♠. Il flop A♠10♣9♥ ribalta il coin flip iniziale a favore di Latonois, consegnandoli la top pair. Basta però un 3♦ per cambiare di nuovo la situazione: set per Griff. Il river A♣ è solo una beffa per il francese (tris per lui ma fullhouse per l’americano), eliminato al 9° posto.
Poco dopo Griff è di nuovo all-in contro un altro short. Questa volta si tratta di Jonathan Tamayo il quale parte però in vantaggio con A9 vs A7 e ci rimane fino alla fine, per un salvifico double-up.
A questo punto, la situazione vede Griff e Astendt nettamente in testa ai final 8, con Griff avanti di circa 30 milioni sullo svedese. Quest’ultimo effettua però il sorpasso eliminando Joe Serock.
L’azione inizia con il raise di Griff, seguito dal call di Niklas Astedt. Serock – già vincitore di un titolo WSOP – non ci sta e da BB annuncia l’all-in per 39.700.000 chips. Griff lascia, Astedt chiama. Showdown: Serock ha A♥J♠ ma lo svedese è nettamente avanti con Q♥Q♦. Sul board non arrivano aiuti per Serock, out all’ottavo posto.
Dalle retrovie è nel frattempo risalito lo spagnolo Andres Gonzalez, soprattutto grazie a un cooler KK vs QQ ai danni di Brian Kim il quale esce qualche mano più tardi.
Il suo “giustiziere” è Niklas Astedt, ma l’azione comincia con l’open-raise per 4,6 milioni di Boris Angelov da Bottone. Kim gli va sopra da SB fino a 11,8 milioni. Il pro svedese, in posizione di BB, pondera un po’ e alla fine forbetta 18 milioni. Angelov si chiama fuori, mentre Kim va all-in per un totale di 53.900.000. Il call finale di Astedt è perfetto perché Kim rivela un modesto K♣6♣ vs 10♠10♦ del suo avversario. Il flop porta subito un 10♥ che praticamente chiude la mano: 7a posizione per Brian Kim.
Jonathan Tamayo inizia la sua risalita quando al tavolo sono rimasti 6 giocatori. Prima scoppia l’A♠K♥ di Griff con A♥9♦ e 9♣ al river; poi prende un monster pot ad Astedt. L’azione è quasi imparabile per lo svedese.
Astedt apre con 10♠10♦ e trova il call di Tamayo che difende da BB con K♠Q♦. Il flop porta tempesta: A♣J♦10♣, cioè set per lo svedese e scala Broadway chiusa da Tamayo! Quest’ultimo va in check-call sia al flop che al turn 2♠. Astedt finisce definitamente nella trappola dell’americano quando al river 3♦ lo mette ai resti: Tamayo non deve fare altro che chiamare e incassare un piatto da circa 53 milioni di chips.
Un volta raggiunto il livello 41 (bui 1.200K/2.400k/2.400k), il count indica Griff al comando (175 mil.), Astedt secondo (145) e Tamayo terzo (108). La situazione rimane quasi invariata fino alla fine, con l’eccezione di Boris Angelov che si salva e torna in partita grazie a uno scoppio rifilato a Griff: A5 vs AJ e 5 al flop.
Il colpo perso da Griff consente ad Astedt di tornare al comando nel livello 42 (1.500k/3.000k bb ante 3.000k). I due proseguono alternandosi al comando, poi Astedt allunga di nuovo eliminando Andres Gonzalez. Resti preflop forbettati dallo spagnolo e call dello svedese: J♥J♦ per il primo vs A♥Q♦ di Astedt. Il board scorre A♣10♣10♠7♥3♣ e consegna la nuova chiplead al grinder svedese.
Poco dopo l’eliminazione di Gonzales al 6° posto, Boris Angelov si arrende in quinta piazza. Rimasto molto short, il bulgaro va all-in per 6bb con coppia di 6 e riceve il call di Jonathan Tamayo da BB. L’americano ha K♣6♥ e parte in netto svantaggio, ma il K♠ al flop e il K♦ al turn gli consegnano il piatto.
Il triumvirato al comando è definito da. Jonathan Tamayo (199 milioni), Niklas Astedt (191), Jordan Griff (187). Rimane solo il quarto incomodo, il veterano canadese Jason Sagle, autore fino a quel momento di una gara molto prudente e senza troppi scossoni.
L’approccio tight gli ha già garantito almeno 3 milioni di dollari, ma ha ridotto molto il suo stack che adesso conta circa 31 milioni di chips. A questo punto deve fare azione, e avrebbe anche l’occasione giusta per farlo. Purtroppo la Dea Bendata non è con lui quando tribetta all-in con J♠J♦ sull’apertura di Astedt il quale poi chiama con A♣[3♣: il board porta 8♦4♥3♦5♠2♠, cioè scala wheel chiusa al river dallo svedese!
E’ il game over per Sagle (4°posto) e anche per la prima giornata del final table ME WSOP 2024. Il torneo riprende oggi alle 2 pm di Las Vegas (23:00 italiane) con 17:40 minuti ancora da giocare nel livello 42. Domani conosceremo il nome del nuovo campione del mondo di poker Texas Hold’em.
Questo è invece il payout dei 9 finalisti:
Immagine di testa: Jonathan Tamayo (credits WSOP/PokerNews)