Quali sono finora i milionari delle World Series Of Poker 2022, cioè i giocatori capaci di intascare più di un milione di dollari da un singolo evento?
Come ormai succede da diversi anni, il palinsesto della kermesse di poker più famosa e seguita al mondo prevede alcuni tornei che offrono payout a 7 cifre.
Quello con il prizepool maggiore rimane il Main Event (in programma quest’anno dal 3 al 10 luglio) che moltiplica un buy-in di 10mila dollari per diverse migliaia di iscritti. Dal 2005 in poi gli ultimi 7 giocatori del torneo hanno sempre intascato un premio superiore al milione di dollari. L’unica eccezione è rappresentata dal torneo del 2007 quando “solo” 5 finalisti ci sono riusciti.
Non ci sono dubbi che anche quest’anno il maggior numero di vincite milionarie arriverà dal ME WSOP. Il resto è legato ai tornei High Roller.
Il primo di quest’anno è stato l’evento #3 $100.000 HR Bounty NLH che ha consegnato al vincitore, David Peters, $1.166.810. Poi sono arrivati i payout a sette cifre di Jake Schindler (evento #12, $50.000 High Roller No-Limit Hold’em 8-Handed), Tong Li ($25.000 High Roller Pot-Limit Omaha, evento #19) e di Robert Cowen ($50.000 HR Pot-Limit Omaha, #28).
L’unica “doppietta” si è verificata nell’HR NLH da $100mila di buy-in (#42), dove Aleksejs Ponakovs ha negato l’11° braccialetto a Phil Ivey. Nell’ultima mano di un heads-up molto tirato, il pro lituano ha trovato la forza per chiamare l’all-in di “No Home Jerome” con A♦9♠ su questo board: J♥7♠3♥9♣. Ivey ha quindi mostrato il semibluff con 8♦6♠: l’8♥ al river non ha completato il suo progetto di scala, relegandolo al 2° posto per $1.172.659. Il vincitore ha invece incassato $1.897.363.
Fino a una settimana fa, questo è stato l’evento che ha distribuito più milioni di dollari. Poi ci ha pensato il Super High Roller da $250mila dollari di iscrizione ad alzare l’asticella.
Parliamo del torneo più costoso dell’intera edizione 2022, visto che da qualche anno non c’è più il Big One for One Drop: cioè il torneo da un milione di dollari di buy-in, una parte dei quali venivano destinati in beneficenza. Ed è anche la prima volta che alle WSOP si gioca un SHR di queste dimensioni.
La novità e il “piatto molto ricco” hanno inevitabilmente richiamato l’attenzione dei top player e degli specialisti di SHR più forti al mondo. Tra questi anche Phil Ivey il quale ha dimostrato ancora una volta – nel caso ce ne fosse stato bisogno – che le sue skills non invecchiano. Il Tiger Woods del poker ha chiuso al 7° posto per $597.381. Poi, dal 5° in su, sono arrivate le cifre milionarie: Sam Soverel (5°-$1.001.142), Adrian Mateos (4°-$1.367.206), Chris Hunichen (3°-$1.931.718) e Brandon Steven (2°-$2.820.581).
Il nuovo record per la vittoria più alta in un evento WSOP – ME o Big One a parte – lo ha realizzato lo specialista americano di HR Alex Foxen: il suo primo posto è stato ripagato con 4.563.700 dollari, poco meno di quanto vince di solito il runner-up del Main Event!
Foxen ha dominato il final table a 8 (su 56 entries) dall’inizio alla fine. E’ partito da chipleader ed è arrivato all’HU contro Brandon Steven in vantaggio per 76.050.000 chips a 9.150.000. Non sorprende quindi che l’ultimo atto sia durato il tempo di una mano, per quanto clamorosa.
Foxen limpa con Q♦10♥ e Brandon fa check con 5♠2♥. Il flop porta Q♥5♥2♠, sul quale i due finiscono ai resti con una 4bet-shove di Foxen e call di Brandon. Il turn K♥ mantiene il vantaggio di quest’ultimo, ma aumenta gli out di Foxen che adesso può contare anche una carta di cuori. Il è invece un 10♣ che gli regala la doppia superiore e il primo braccialetto in carriera.
Con questo risultato il 31enne di Huntington (New York), ex promettente tight-end della squadra di football americano del Boston College, sale a 26,5 milioni di dollari vinti in carriera nei tornei live.
Una carriera iniziata proprio ai tempi dell’università, periodo in cui Foxen scopre il gioco, e poi proseguita grazie ad un’escalation di risultati impressionante.
A soli 21 anni vince il suo primo titolo, un evento del circuito WSOP a New Orleans. E’ il suo primo cash-in ufficiale, pari a $22.421. Da quel momento in poi macina piazzamenti in the money uno dopo l’altro, fino al 2017, anno del suo primo final table alle World Series Of Poker. In quella edizione, centra ben 14 piazzamenti a premio.
Ma è sul finire del 2017 che Foxen mette a segno il primo colpo davvero grosso: chiude secondo nel WPT Five Diamond World Poker Classic, per una moneta da 1.134.000 dollari. Da lì si apre per lui la via dei tornei high-roller. Nel 2018, tra Asia, USA e Europa realizza 24 ITM, culminati nel secondo posto al Super High Roller Bowl di Las Vegas per $2.160.000 di payout. In tutto, quell’anno nelle sue casse entrano 6,6 milioni di dollari.
Nel 2019 raggiunge di nuovo il final table del WPT Five Diamond World Poker Classic sempre a Las Vegas: questa volta il primo premio da 1,7 milioni di dollari è tutto suo.
Dopo il bienno pandemico, durante il quale si è concentrato sul poker online, Alex Foxen è tornato a calcare il palcoscenico dei tornei dal vivo, mettendo in fila con un serie di risultati dei quali il braccialetto WSOP è l’apice.
Una vittoria che per il professionista ha cercato a lungo e che è arrivata a sei mesi di distanza dal matrimonio con la tre volte vincitrice di un braccialetto WSOP Kristen Bicknell. Ed è proprio a lei che Alex Foxen ha dedicato la vittoria.
“Sono davvero fortunato ad avere una moglie incredibile. Non è un’esagerazione… lei mi capisce e mi aiuta nei momento difficili. Non sono uno che è immune al tilt e alle emozioni. Krissy c’è sempre per me, faccio perfino fatica a spiegare quanto sia importante averla al mio fianco“. (fonte PokerNews)
Immagine di testa: Kristen Bicknell e Alex Foxen credits PokerNews/WSOP