Siamo in pieno boom del poker quando la Season 5 dell’European Poker Tour prende il via da Barcellona nel settembre del 2008.
Il poker impazza ormai un po’ ovunque e in Europa alcuni Paesi hanno già deciso di intervenire a livello normativo. Nascono così le prime pokeroom online legalizzate che limitano ai soli residenti l’accesso al gioco su Internet. Di fatto è una sbarramento. E tuttavia, almeno per un po’ di anni, il limite si trasforma in un incentivo a guardare al poker dal vivo. La possibilità di misurarsi con giocatori di altri Paesi passa infatti attraverso i tornei live e quelli dell’EPT sono in prima fila.
Il caso dell’Italia è paradigmatico. Tra i primi Paesi ad aver regolamentato il settore dell’online, il Belpaese sforna giocatori su giocatori, molti dei quali superano i confini nazionali per giocare dal vivo. E i risultati si vedranno proprio nel corso della Stagione 5 dell’European Poker Tour.
Ma il continente europeo si conferma come grande attrattiva torneistica anche per tanti campioni a stelle e strisce i quali, nell’attesa dell’estate WSOP, vengono a riscaldare i motori proprio agli eventi EPT.
Come anticipato, la Season 5 del tour riparte dalla tappa catalana, la prima di 11 appuntamenti stagionali, esattamente come nella Season 4. Ci sono però dei cambiamenti per quanto riguarda le sedi. Rispetto alla stagione precedente Dublino e Baden lasciano il posto a Budapest e Deauville che ritorna dopo essere stata presente nelle Season 1 e 2.
Barcellona dà fuoco alle polveri stabilendo il nuovo record di iscritti al proprio Main Event. Sono ben 619 contro i 543 dell’anno precedente, nonostante il buy-in si sia ulteriormente alzato fino a €8.000+250. Il primo premio da 1,3 milioni di finisce nelle tasche del giovanissimo player tedesco Sebastian Ruthenberg che in finale batte l’irlandese Fintan Gavin.
La vittoria di Ruthenberg non è una sorpresa. Il tedesco aveva infatti già chiuso al terzo posto l’EPT di Dortmund e al 10° quello di Baden nella Season 3. Come se non bastasse, due mesi prima dell’EPT di Barcellona 2008 Ruthenberg si era infilato al polso un braccialetto WSOP con il $5.000 World Championship Seven Card Stud Hi/Lo. Nei tre anni successivi arriveranno altri risultati di valore tanto da far immaginare per il giovane tedesco un percorso verso la ‘stardom’ del poker internazionale. In realtà quel percorso è durato solo fino al 2011, dopodiché Sebastian Ruthenberg è sostanzialmente sparito dalla scena live.
Di quell’EPT ME catalano c’è però un altro risultato da ricordare: il fantastico 4° posto di Daniele Mazzia. Per il player genovese quello rimane il risultato più importante di una carriera durata più di 10 anni e conclusa nel 2016 con il 73mo e ultimo (almeno per ora) in the money.
Nell’ottobre 2008 il tour si sposta a Londra dove il Main Event (596 ingressi) si conclude con la vittoria dell’americano Michael Martin.
Quattro settimane dopo debutta Budapest. Vista la novità, l’organizzazione decide di abbassare il buy-in a €4.350. Il risultato è positivo perché partecipano 532 giocatori al ME. Nonostante questo, sarà la prima e ultima apparizione di Budapest come sede di un grande evento di poker live, soprattutto come conseguenza dei limiti imposti al gioco dalla legge ungherese.
A Budapest, il primo posto nel ME è per l’inglese William Fry. Al final table arrivano però anche due italiani: Massimo Serenelli (5°) e il compianto Gino Alacqua, già secondo a Praga nel 2007, che chiude 6° in una delle sue ultime apparizioni in un torneo internazionale. Alacqua è morto prematuramente nel 2016, aveva solo 55 anni.
Lo step successivo si chiama Varsavia. La capitale polacca raccoglie un modesto afflusso di giocatori, solo 217 iscritti al Main Event, nonostante l’anno precedente avesse raggiunto quota 359. Non sappiamo quali siano stati i motivi di questa débâcle, sappiamo però che a vincere è stato il portoghese Joao Barbosa, oggi pro player sia live che online. E poi c’è l’Italia di nuovo protagonista, questa volta con Andrea Benelli settimo e Dario Minieri che si ferma sul gradino più basso del podio per la terza volta in due anni, dopo i “bronzi” di Baden (2006) e Sanremo (2008).
Da Varsavia a Praga la distanza è breve, anche in termini temporali. Un mese più tardi, infatti, il tour di sposta in Repubblica Ceca che si conferma una tappa apprezzata dai giocatori. Si iscrivono in 570 e molti di questi vengono dal Belpaese. I numeri che faranno di Praga “la più amata dagli italiani” del poker sono però quelli del final table. Dopo una volata finale emozionante con giocatori di livello quali il futuro campione del mondo Jonathan Duhamel (10°) e il già citato Sebastian Ruthenberg (9°), tre italiani si trovano tra gli ultimi 5 in lizza per il titolo.
Franco Cirianni si ferma al 5° posto, mentre Massimo Di Cicco e Salvatore Bonavena avanzano fino alla fase 3-handed. Qui Bonavena elimina Andrew Chen con un uno-due da brividi: doppio all-in con Asso e carta bassa: prima batte KK e poi chiude il conto contro KQ. L’heads-up tra Bonavena e Di Cicco è servito, con il primo in vantaggio nel chipcount. L’ultima mano è un grande call: Di Cicco va all-in con A♦4♠ su un flop che mostra 8♥3♥2♥. Un puro bluff, ma su un board che può spaventare Bonavena. Il calabrese in qualche modo riesce a leggerlo: alla fine chiama con 8♦7♦ e né il turn 6♣ né il river J♠ intralciano la sua vittoria. E’ il primo titolo Main Event EPT vinto da un giocatore italiano.
Dopo la parentesi caraibica della PCA (1.347 entries), vinta dal canadese Poorya Nazari sul pro americano Anthony Gregg, il tour ritorna in Europa, precisamente a Deauville. Il Main Event (645 partecipanti) è dominato dai giocatori di casa che conquistano 5 posizioni finali su 9. A vincere è però il tedesco Moritz Kranich, esordiente nonché meteora del poker, che si lascia alle spalle i francesi Tristan Clemencon (3°) e Arnaud Esquevin (2°). L’Italia è di nuovo presente al fina table con l’ottimo quarto posto di Andrea Benelli.
Il toscano dimostrerà di essere uno degli italiani più in forma del momento con un 30° posto all’EPT di Copenhagen (426 giocatori), per un totale di 4 itm stagionali (il primo lo aveva ottenuto a Londra) dei quali due sono final table. Il Main Event danese è dominato dai giocatori del nord Europa che occupano 8 posizioni su 9 al tavolo finale. Vince il giovane finlandese Jens Kyllönen.
Le ultime tre tappe della Season 5 EPT si chiamano Dortmund, Sanremo e Montecarlo.
In Germania il tour racconta la storia del secondo successo di una giocatrice dopo il primo posto di Victoria Coren nel Main Event di Londra nella Season 3. A Dortmund svetta Sandra Naujoks che precee due connazionali, lo svedese Storakers (4°) e il pro canadese Mike McDonalds (5°), campione in carica. Al 6° posto si ferma invece Luca Pagano che fallisce il quarto assalto a un Main Event ma al tempo stabilisce il nuovo record di tavoli finali raggiunti nel tour. Degno di nota anche il 7° posto del forte professionista svedese William Thorson, a testimonianza dell’alto livello di quella partita.
Anche Sanremo registra un primato. Con un buy-in di €5.250, il torneo disputato nella piccola cittadina rivierasca registra 1.178 ingressi: è il record assoluto di partecipazione a una tappa EPT. Le sale del casinò sembrano sul punto di non farcela a contenere tutti i giocatori. Alla fine il Main Event inizia e, dopo 6 lunghe giornate ai tavoli, incorona campione Constant Rijkenberg. Il giovane olandese è al debutto assoluto in un EPT e, dopo questo risultato, di fatto non combinerà molto altro: solo 7 itm di modesto valore. Il suo è il classico “one shot, one hit” che nel suo caso vale 1,5 milioni di euro.
Tantissimi ovviamente gli italiani iscritti e numerosi quelli a premio. Tra questi ci sono Giuseppe Argento (11°), Gianni Giaroni (10°) e Danilo D’Ettoris (8°). Giaroni, un vero gentiluomo del poker, si è spento nel 2021 a 70 anni di età.
Come di consueto, la parola fine arriva dal Grand Final di Montecarlo. La Season 5 dell’EPT si conclude con la vittoria nel Main Event (buy-in 10.600, 935 entries) di un altro olandese, Pieter de Korver, un buon giocatore che ha macinato parecchi altri risultati ma tutti in tornei di piccole dimensioni. Gli sono bastati quei 2,3 milioni di euro vinti nel 2009 per potersi dedicare al gioco per pura passione.
L’unico risultato di rilievo per gli italiani appartiene a Sergio Castelluccio che chiude con un 14° posto di valore e del quale gli appassionati del Belpaese si possono anche accontentare. In fondo, la Season 5 dell’European Poker Tour si è già abbastanza tinta d’azzurro.