Figlio e fratello d’arte, compie gli anni il palleggiatore, oggi allenatore. Gran talento, il serbo ha vinto tutto quello che c’era da vincere
Torta di compleanno, oggi, per Nikola Grbić uno dei pallavolisti più premiati della storia recente. Dopo una lunga e luminosa carriera, il palleggiatore serbo nato a Zrenjanin il 6 settembre 1973, è l’attuale allenatore della squadra polacca dello Zaksa. Nikola è, in tutto e per tutto, un figlio d’arte: suo padre era il famoso Miloš Grbić, il quale ha tramandato la sua passione per lo sport più amato ai due figli. Oltre a Nikola, infatti, anche il fratello Vladimir è stato un pallavolista di grande talento, schiacciatore di grande qualità e di grande esperienza, che collezionava grandi percentuali in ricezione e possedeva una qualità di colpi in attacco da far invidia ad un’atleta olimpionico. Si fa notare anche al muro, soprattutto quando compie questo gesto in solitaria, e per la sagacia tattica. Fu protagonista di una delle più spettacolari azioni di pallavolo durante la finale Jugoslavia-Russia alle Olimpiadi di Sidney 2000, quando recuperò un pallone mentre saltava una barriera pubblicitaria riuscendo a farlo arrivare nel campo avversario e, ripresa la posizione, murò un attacco russo mandando in delirio il pubblico presente. Nikola invece, inizia la propria carriera agli inizi degli anni ’90 nelle fila del Vojvodina di Novi Sad, con cui partecipa per la prima volta al campionato jugoslavo. All’età di ventuno anni arriva il trasferimento in Italia. Gioca in Serie A1 con la maglia della Gabeca Montichiari nel campionato 1994-1995. La stagione successiva scende di categoria indossando la maglia del Catania Sporting allenato da Ljubomir Travica, ed è il principale protagonista della scalata alla massima serie della compagine isolana. Grazie alle ottime partite giocate in campionato, Nikola Grbić si merita la convocazione nella nazionale della Jugoslavia che nel 1996 parte per le Olimpiadi di Atlanta e conquista la medaglia di bronzo. Tornato in Italia, si lega a Montichiari per una stagione e poi si trasferisce a Cuneo. Resta in Piemonte per due anni e impreziosisce il suo palmares con una “striscia” di successi. Colleziona infatti una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea. Nella stagione 1999-2000 Nikola accetta la corte del Treviso ed inizia subito col piede giusto, mettendo in bacheca la sua seconda Coppa Italia e la Coppa dei Campioni. In nazionale è al fianco del fratello Vladimir e trascina la Jugoslavia alla medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney 2000. La stagione successiva, quella 2000-2001, coincide con il suo approdo a Milano. Starà per tre anni all’ombra della Madonnina, periodo nel quale i più importanti successi Nikola li ottiene con la maglia della nazionale della Jugoslavia prima e, dal 2003, di Serbia e Montenegro, team che nel 2001 si laurea Campione d’Europa. Quando Milano cede il titolo sportivo a Piacenza, Grbić decide di giocare nella squadra emiliana. Con quella maglia, nella stagione 2005-2006 si aggiudica la Top Teams Cup. In nazionale, intanto, Nikola continua ad ottenere brillanti risultati, in primis il doppio bronzo sia nel 2005 che nel 2006. Nell’estate 2007 Grbić viene ingaggiato dalla Trentino Trento che manda a Piacenza Marco Meoni. Con il suo nuovo club vince finalmente il primo scudetto della sua carriera e mette le mani ancora una volta sulla Champions League. Grbić cambia ancora casacca nell’estate del 2009 accettando le lusinghe di Cuneo. Sono altri quattro anni ricchi di soddisfazioni per il palleggiatore serbo: scudetto nel 2009-2010, Supercoppa e Coppa Cev nello stesso anno e Coppa Italia nel 2010-2011. Il 2010 è anche l’anno del bronzo con la Serbia ai campionati del mondo. Nikola Grbić lascia l’Italia nel 2013 e passa allo Zenit Kazan col quale vince lo scudetto. Successivamente annuncia il suo ritiro dall’attività. Il maggior riconoscimento per quanto ha saputo dare alla pallavolo, Nikola Grbić lo ottiene nel 2016 quando viene inserito nella Volleyball Hall of Fame. Il serbo però vuole continuare a restare “sotto rete” ed intraprende così la carriera di allenatore. La Sir Safety Perugia lo chiama nel maggio del 2014 mentre dal 2016 al 2019 resta al timone del Blu Volley Verona. Nel frattempo arriva anche la chiamata della federazione serba che agli inizi del 2015 gli affida l’incarico di Commissario Tecnico, ruolo che ha occupato sino all’agosto di un anno fa. Nella corrente stagione nuova esperienza per Nikola Grbić che è stato chiamato a dirigere i campioni di Polonia dello Zaksa, squadra di rilievo della Polska Liga Siatkówki.