Nella storia dello sport italiano, la pallavolo maschile è uno di quei serbatoi di continue soddisfazioni, anche perchè figlio di un momento storico (avvenuto negli anni ’80 e ’90) che ha prodotto una lunghissima generazione di campioni immortali, capaci di vincere addirittura tre mondiali di fila e di riscrivere numerosissimi record.
Quella è passata alla storia come “generazione di fenomeni“, trainata dalla sapiente direzione del coach Julio Velasco.
Andiamo a vedere chi siano stati i migliori pallavolisti italiani della storia.
Andrea Giani
Il napoletano classe 1970 è stato lo stereotipo del giocatore universale, nonché uno dei principali simboli della “generazione di fenomeni”. Ha infatti ricoperto tutti i ruoli possibili: centrale, opposto o schiacciatore, tutti ad altissimo livello.
In maglia azzurra ha colto due argenti e un bronzo in tre Olimpiadi consecutive, oltre a tre titoli mondiali e a quattro europei e sette World League. Ha vinto cinque scudetti (tre con Parma e due con Modena), oltre a due Champions League e un mondiale per club. Con 474 presenze in azzurro è l’Italiano più presente in Nazionale.
Andrea Lucchetta
Forse il personaggio più iconico, dotato di spiccata ironia e sana follia: Andrea Lucchetta (detto anche ‘Lucky’ o ‘Crazy Lucky’ ) è tutt’oggi riconoscibile per una capigliatura piuttosto singolare.
Nonostante la personalità sopra le righe, è stato un centrale formidabile, capace di vincere tre World League, un mondiale e un europeo. È stato il simbolo di Modena negli anni ’80 con cui ha vinto 4 scudetti e 4 Coppe italia, prima di passare a Milano dove ha vinto due mondiali per club.
Ferdinando De Giorgi
Detto amichevolmente “Fefè“, De Giorgi è stato il palleggiatore per eccellenza della Nazionale degli anni ’80 e ’90, un po’ una sorta di prezioso “assist man” per i compagni.
Lo testimoniano le 330 presenze in azzurro che ne hanno fatto un giocatore irrinunciabile per lo scacchiere di Velasco, con cui ha vinto tre Mondiali e due Europei.
Ora tutta la sua esperienza è al servizio della Nazionale di cui è diventato CT dopo il torneo olimpico di Tokyo sostituendo Blengini. I risultati sono arrivati subito, con la vittoria nell’europeo riportato in Italia dopo 16 anni dall’ultima affermazione.
Andrea Zorzi
Altro giocatore fortemente iconico, “Zorro” Zorzi è stato un opposto di grande efficacia, ed è entrato a pieno titolo a far parte della “generazione di fenomeni” grazie al suo inestimabile contributo.
In regular season di Serie A1 ha disputato 213 partite mettendo a referto 6.116 punti ed è a tutt’oggi il giocatore con la migliore media punti nella stagione regolare con più di 28 punti a partita, guadagnandosi a pieno titolo le 325 presenze in nazionale con cui ha vinto due Mondiali, tre World League, tre Europei e tanto altro ancora.
Lorenzo Bernardi
Dovendo per forza scegliere un fenomeno fra i tanti fenomeni, la scelta non può che ricadere sul trentino classe 1968 Lorenzo Bernardi, che non casualmente nel 2001 è stato insignito del premio di “Miglior giocatore di pallavolo del XX secolo“.
Bernardi è uno schiacciatore implacabile, capace di vincere tutto sia a livello di club che con la Nazionale: se tra Modena e Treviso ha vinto 9 scudetti e 5 coppe Italia, in Nazionale è stato il principale artefice dell’argento ai giochi di Atlanta, oltre a due titoli Mondiali, tre Europei e cinque World League.
Andrea Gardini
Un muro. Il centrale classe 1965 di Ravenna è stato uno dei migliori di sempre nel suo ruolo, nonché uno dei giocatori più vincenti di sempre del volley azzurro.
È stato il simbolo della Sisley Treviso, con cui (assieme a Zorzi e Bernardi) ha vinto quattro scudetti dei sette conquistati in carriera, oltre ad una Coppa Italia ed una Supercoppa oltre a 4 Champions League a molto altro.
Le sue gesta in Nazionale, con cui ha vinto svariati Mondiali , World League ed Europei gli hanno consentito di ricevere il premio dell’inserimento nella ‘Volleyball Hall of Fame’, primo azzurro a riuscire nell’intento.