Lucio Fusaro presidente del Powervolley Milano propone di consegnare il titolo della pallavolo al Presidente Mattarella perché lo assegni a Medici, Infermieri e Protezione Civile
Si va avanti navigando a vista, nella più totale incertezza. Ed è inevitabile che sia così. Pallacanestro e pallavolo, i due sport di squadra che attirano il maggior interesse degli sportivi italiani, calcio a parte, si interrogano sull’immediato futuro. Come si uscirà dall’emergenza sanitaria? Quando si ripartirà? Sono domande alle quali nessuno può dare una risposta oggi ed è una situazione che fa a pugni col concetto di programmazione che i massimi club devono tenere ben presente, pensando ai rapporti con sponsor, giocatori, staff tecnico e compagnia bella. Servono quindi decisioni coraggiose, anche se impopolari come quella assunta dal Consiglio Federale della Federazione Italiana Pallacanestro: dopo aver dichiarato chiusa la stagione 2019-2020 per quanto concerne l’attività regionale di ogni ordine e grado, nella giornata di martedì, vivrà un’altra tappa fondamentale di questo assurdo momento. Il presidente federale Gianni Petrucci, dopo aver incontrato gli esponenti della Lega guidati al presidente Umberto Gandini, proporrà di abbassare il sipario anche sulla Serie A, una volta valutati tutti gli aspetti, soprattutto economici, legati al futuro di un sistema che ha già evidenziato fragilità nel recente passato e che, quindi, corre il rischio di un ulteriore ridimensionamento.
Qualcosa si muove anche nel mondo della pallavolo, che per ora temporeggia anche se la “squadra” di chi chiede lo stop ha sempre più “giocatori”. Troppo difficile, oggi, pensare a migliaia di persone gioiose sulle tribune dei palazzetti dello sport e, parallelamente, difficile accettare di proseguire a porte chiuse. Nel frattempo, nella giornata di sabato è giunta sui tavoli della Federazione e della Lega, la singolare proposta a firma di Luciano Fusaro presidente Powervolley 2.0 Milano che “griffata” Allianz si trova al quinto posto della classifica della SuperLega (guidata da Civitanova, Modena e Perugia posizionate ai primi tre posti in un fazzoletto di due punti) in piena corsa per accedere ai play off scudetto. «Carissimi amici, cari presidenti, non ho bisogno di ricordarvi che i momenti che stiamo vivendo e il nostro comportamento saranno ricordati negli anni a venire e per lungo tempo – scrive Fusaro – così come noi ricordiamo l’interruzione di tutte le competizioni durante le guerre mondiali o la “spagnola” che tante similitudini ha con il virus attualmente in circolazione. Di conseguenza il nostro atteggiamento e le decisioni prese in questi momenti saranno ricordati in futuro e aiuteranno a cementare o a danneggiare la nostra reputazione. E’ indubbio che tutti noi solo meno di un mese fa stavamo programmando come terminare i campionati, visto che la zona rossa era limitata ad alcuni paesi del lodigiano. Naturalmente io non sono in grado di prevedere il futuro che, ovviamente, mi auguro radioso soprattutto per le giovani generazioni (di cui tutti i nostri giocatori fanno parte). Tuttavia, in questo momento dobbiamo constatare la situazione generale e, mentre vi scrivo, sono stati annunciati migliaia di nuovi casi positivi e altre centinaia di morti. Il motivo di questa mia comunicazione sta nel porre attenzione a quanto tutto il movimento pallavolistico (e per tutto intendo maschile e femminile), potrebbe fare nel preservare, se non aumentare, la percezione di sport “differente”. Nel senso migliore del termine. Pertanto vorrei sottoporvi questa idea, avanzata da alcuni club della Lega Femminile (e apparsa su alcune testate di settore) e spero condivisa non solo dalla medesima LVF ma anche dalla Federazione: nel momento in cui si constatasse che non esistono le condizioni per proseguire il campionato, potremmo anche noi come Lega Pallavolo Maschile consegnare lo Scudetto al Presidente Mattarella con il desiderio di vederlo assegnato ai veri Campioni che in questo momento mettono a disposizione di tutti addirittura la loro vita: Medici, Infermieri, Protezione Civile. Credo, più volgarmente, che questa iniziativa possa essere anche “giocata” con tutti coloro che ci apprezzano e condividono i nostri valori. Dai tifosi agli sponsor, dai genitori ai nostri dirigenti. Noi siamo uno sport differente».