A 87 giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici, il Giappone si prepara a dettare le regole, nonostante l’emergenza Covid continui.
Mancano meno di tre mesi all’inizio dei Giochi, fissati per il 23 luglio 2021. Un’Olimpiade per cui è già stata annunciata l’assenza di pubblico straniero, e non è escluso il divieto anche per gli autoctoni, per cui arriveranno nuove regole in settimana. I nipponici hanno visto aumentare il numero dei contagi negli ultimi giorni, costringendo il Governo a dichiarare per la terza volta lo stato d’emergenza per Tokyo e le prefetture di Osaka, Kyoto e Hyogo. Una situazione delicata, in cui le alte cariche del Paese hanno deciso di nuovo per la chiusura totale nelle prossime due settimane e mezzo. Nessun dubbio sul fatto che i Giochi si terranno, con la torcia che sta continuando il suo avvicinamento al Paese, ma appare ormai chiaro che sarà una manifestazione off-limits per i non addetti ai lavori. In questo contesto si inserisce il problema di dover gestire le oltre 15.000 persone che arriveranno a Tokyo tra pochi mesi, tra atleti e delegazioni.
Il piano è quello di aumentare i test giornalieri sugli atleti stessi, per i quali non varrà l’obbligo di quarantena di due settimane attualmente vigente, in modo tale che essi possano subito accasarsi nel Villagio Olimpico. Il modello sarà quello della cosiddetta “bolla”, il medesimo utilizzato dall’Nba l’anno scorso, per cui tutti non potranno uscire al di fuori della stessa, se non per raggiungere i luoghi di allenamento e delle gare. Sarà curioso capire se verrà introdotto anche l’obbligo della vaccinazione, argomento sicuramente controverso. Per ora il Giappone è in ritardo nella campagna vaccinale dei suoi abitanti, basti pensare che solamente l’1% della popolazione, meno di due milioni di persone su un totale di 126 milioni, ha ottenuto la prima dose. Oltretutto, hanno fatto rumore le parole di Novak Djokovic, attuale tennista al numero 1 dell’Atp, il quale si è augurato non ci sarà alcun obbligo di questo tipo, in contrasto con la libertà di scelta delle singole persone. Nole infine non ha rivelato le sue intenzioni, ma è chiaro che le sue parole peseranno sulla scelta di un Paese che si sta trovando a organizzare i Giochi più problematici della storia recente.
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