Si accendono le luci, lo fa anche la torcia. In teoria, avrebbe dovuto accendersi anche un gioco di luci, di proiezioni, con Tokyo pronta a passare a “Neo–Tokyo“, l’ambientazione del fumetto Akira, il cui protagonista, Shotaro Kanera, avrebbe aperto i Giochi dalla sua futuristica moto rossa. Così l’avevano immaginata, così non sarà. Inutile aggiungere il motivo.
Le Olimpiadi inizieranno infatti con una cerimonia “semplice e antica” per commemorare le vittime del coronavirus. Ci sarà qualche riferimento alla cultura pop giapponese, alle arti tradizionali. Appariranno personaggi manga e kabuki. Ma lo spettacolo sarà modesto, avrà meno importanza di quanto tutti avevano sognato.
Venerdì 23 luglio, 11mila atleti, provenienti da 206 paesi, festeggeranno l’ingresso nei Giochi più particolari di tutti. Quelli della paura, sfidata e non ancora sconfitta. Dove lo faranno? Allo Stadio Olimpico di Tokyo. Un gioiellino. Purtroppo inesplorato, e così per tutta la durata delle Olimpiadi: si terranno senza spettatori, con mille emozioni che rimarranno metaforicamente inesplose.
La costruzione di un stadio incredibile
157 miliardi di yen. 1,4 miliardi di dollari. La costruzione dello Stadio Olimpico di Tokyo è iniziata nel dicembre del 2016 ed è stata progettata proprio per i Giochi del 2020, poi divenuti del ’21: ai Giochi ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi, così come l’atletica e il calcio. Avrebbe ospitato sessantamila persone e l’avrebbe fatto dopo mille vicissitudini. Per capirci: la costruzione è partita addirittura 14 mesi dopo la prima approvazione del progetto originale – firmata Zaha Hadid – poiché aveva scaturito una protesta pubblica per l’aumento dei costi.
Il ritardo ha significato l’addio alla Coppa del Mondo di Rugby del 2019, che si è tenuta in Giappone, e successivamente una nuova inaugurazione tutta da programmare: è arrivata il 1° gennaio del 2020, con la finale di calcio della “Coppa dell’Imperatore”. Pochi mesi più tardi si sarebbero tenute le Olimpiadi, dal 24 luglio al 9 agosto del 2020. E l’obiettivo del Governo giapponese era – e chissà se rimarrà tale – quello di mantenere per ora lo stadio “pubblico” e non cederlo a privati com’è prassi nel Sol Levante. Dal 2022 c’è un piano di “commercializzazione” dell’impianto.
Le particolarità
“Lascerà un segno nella storia”, aveva raccontato Shinzo Abe, primo ministro giapponese in sede di inaugurazione, alla quale ha partecipato anche l’architetto responsabile dell’opera, Kengo Kuma. Lo stadio è stato costruito sul vecchio impianto utilizzato per i Giochi Olimpici del 1964 e al primo posto è stata posta l’enfasi sul tema ambientale. Un esempio? I sedili sui “gradoni”! Sono dipinti in cinque colori, con una distribuzione casuale, marrone nelle prime file, verde in quelle centrali e bianco nelle file finali, così da “emulare” l’immagine di una foresta. La prima fila di tribune ha un’inclinazione di 20 gradi, la fila centrale di 29 e l’ultima di 34. Crea la sensazione di un’atmosfera avvolgente.
Decine di migliaia di alberi sono stati piantati nello spazio che circonda lo stadio, e le passerelle esterne sono cosparse di piante, così da rafforzare il desiderio dell’architetto di enfatizzare il legno e il verde in modo da creare la sensazione di un “albero vivente“. Come ulteriore segno dell’impegno ambientale, lo Stadio Olimpico di Tokyo raccoglierà l’acqua piovana da utilizzare per irrigare il prato centrale e le piante e gli alberi dello stadio.
La storia e le partite
Tanta innovazione, sì. Ma anche tanta storia. Lo Stadio Olimpico viene infatti inaugurato nel 1958 con una capacità di 57mila posti. Anche allora, per venire incontro alle esigenze dei nuovi Giochi Olimpici, che si sarebbero tenuti nel 1963. Al termine dell’evento è diventato lo stadio delle nazionali di calcio e rugby del Giappone. Dal 1980 e fino al 2001 ha ospitato le finali della Coppa Intercontinentale di calcio Europa-Sud America e nel 2009 si è disputata la finale dell’AFC Champions League, l’equivalente asiatica della nostra Champions League.
Ed è forse questa, la partita più importante (finora) che si è tenuta allo Stadio Olimpico di Tokyo, che non era tra le città ospitanti dei Mondiali del 2000 tenutisi in Giappone e in Corea. Quel 7 novembre del 2009, giocarono Al-Ittihad contro i Pohang Steelers, squadra coreana. Davanti a 25.743 spettatori, vinse il Pohang per 2-1.