È arrivata la prima medaglia azzurra a livello maschile nello snowboardcross.
Sulle nevi del Genting Snow Park P&X Stadium se l’è messa al collo Omar Visintin, trentaduenne di Merano che alla sua terza partecipazione ai Giochi Olimpici Invernali è arrivato terzo, conquistando un preziosissimo bronzo: un gigantesco salto in avanti per l’altoatesino dopo il dodicesimo posto di Sochi, nel 2014, e il venticinquesimo di PyeongChang, in Corea del Sud, quattro anni più tardi.
Ha quasi dell’incredibile quanto è riuscito a fare Omar, se si pensa che due mesi fa, a Montafon, in una valida per la Coppa del Mondo, aveva subito un grave infortunio al gomito sinistro, con la rottura di un legamento (oltre a un trauma cranico, che aveva consigliato il suo trasporto in ospedale con l’elisoccorso): era rimasto lontano dalle gare per un mese per rientrare solamente a fine gennaio a Cortina e in Cina non si è presentato al 100%.
La medaglia d’oro è andata all’austriaco Alessandro Haemmerle, giunto davanti al canadese Eliot Grondin nella big final a quattro. Visintin è stato autore di una splendida rimonta ai danni dell’altro austriaco, Julian Lueftner, che è quindi rimasto giù dal podio.
Pattinaggio, Curling e fondo nella giornata
Grandissima prestazione di Francesca Lollobrigida, che ha sbriciolato il precedente record italiano nei 5000 metri del pattinaggio di velocità. Sul ghiaccio del National Speed Skating Oval ha fatto registrare il tempo di 6’51”76 (tredici secondi in meno rispetto al primato precedente), che purtroppo non è bastato all’atleta laziale per conquistare la seconda medaglia dopo l’argento dei 3000 metri.
Non è bastato perché Irene Schouten ha chiuso con il nuovo record olimpico in 6’43”51, confermando lo strapotere già esibito sui 3 chilometri vincendo, quindi, un altro oro, e anche perché la canadese Weidemann, argento, e la ceca Sablikova non sono incappate in una giornata storta. Ma presto, per la grintosa Francesca, ci sarà una nuova opportunità di gloria con la mass-start.
C’era grande attesa per l’esordio dell’Italia nel torneo di curling maschile, ma è andata male contro la Gran Bretagna, che è comunque tra le favorite in chiave medaglia: sul ghiaccio del National Aquatics Centre i sudditi si sono imposti per 7-5 al cospetto di Mosaner e compagni.
Nello sci di fondo, per la 10 km tecnica classica femminile, italiane nelle retrovie della classifica. La migliore delle nostre è stata Anna Comarella, che è giunta al 26esimo posto a 2’38″7. Più attardate Caterina Ganz 35esima, la figlia e nipote d’arte Martina Di Centa 37esima e Lucia Scardoni 38esima.
Podio tutto scandinavo con Therese Johaug, norvegese già oro nella skiathlon in queste Olimpiadi, capace di prevalere sulla rivale finlandese Kerttu Niskanen per solamente 4 decimi. Terza piazza per Krista Parmakoski, altra finnica, che ha beffato Natalia Nepryaeva: la russa, solamente per un centesimo, è rimasta giù dal podio.
Christof Innerhofer, unico rappresentante azzurro iscritto alla Combinata Nordica, si è piazzato in decima posizione. E’ stato Johannes Strolz, austriaco, a salire sul gradino più alto del podio, emulando il padre Hubert, che nel 1988, a Calgary, fece la stessa impresa. Seconda posizione per il norvegese Aleksander Aamodt Kilde e terza per il canadese James Crawford, attardato di un solo centesimo dallo scandinavo, giunto alla seconda medaglia in queste Olimpiadi Invernali.