La prima giornata con in palio le medaglie ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 è stata subito colma di soddisfazioni per l’Italia, che ha conquistato due argenti, entrambi probabilmente un po’ inaspettati ed entrambi nel pattinaggio di velocità.
Prima Francesca Lollobrigida nei 3000 metri su pista lunga si è piazzata alle spalle dell’olandese Irene Schouten, con la quale ha corso l’ultima batteria, poi l’Italia della staffetta mista dello short track (pista corta), composta da Martina Valcepina, Arianna Fontana, Andrea Cassinelli e Pietro Sighel, più Arianna Valcepina e Yuri Confortola che avevano gareggiato nei quarti, nella finale hanno ceduto il passo solamente alla Cina padrona di casa e Sighel, staccato di 16 millesimi, con la spaccata finale sul traguardo ha sfiorato addirittura l’oro in una gara che era presente per la prima volta nel programma olimpico.
Due argenti che valgono entrambi il metallo più bello in una giornata che per certi versi ha ricordato quelle dei Giochi estivi di Tokyo della scorsa estate, quando gli azzurri hanno messo assieme l’incredibile bottino di 40 medaglie dandoci una gioia dietro l’altra, specialmente nella seconda metà dell’Olimpiade giapponese.
Ma anche qui a Pechino la gioia è soprattutto di chi queste medaglie le ha conquistate: Lollobrigida, laziale nativa di Frascati che tra due giorni compirà 31 anni e che è la pronipote di Gina, una delle donne simbolo del cinema italiano, ha coronato una stagione che a dicembre l’ha vista vincere due gare in Coppa del Mondo, sui 3000 e nella gara con partenza in linea, all’inglese “mass start”, la sua preferita, nella quale ha anche vinto un titolo europeo e altre due gare di Coppa del Mondo e nella quale esattamente tra due settimane andrà alla caccia di un altro metallo prezioso, magari del colore più bello.
Fontana invece, autentica leader di un movimento come quello dello short track italiano, uno di quei personaggi che vengono sistematicamente ignorati dai media nei quattro anni che intercorrono tra un’Olimpiade invernale e l’altra, alla sua quinta partecipazione ai Giochi arriva a quota 9 medaglie, vinte tra l’altro lungo tutte le edizioni alle quali ha preso parte: ora ha una sola lunghezza di distacco dalla recordwoman italiana di sempre come numero di medaglie olimpiche vinte, Stefania Belmondo, e la sua corsa ai Giochi di Pechino non è certo finita qui.
Ma ci sono anche due ragazzi che stanno facendo cose incredibili nel torneo di doppio misto del curling: Stefania Constantini e Amos Mosaner oggi hanno battuto l’Australia per 7-3 e poi addirittura la Gran Bretagna campionessa uscente per 7-5 arrivando a 6 vittorie in altrettante partite del girone eliminatorio, assicurandosi così un posto in semifinale con tre turni di anticipo.
Ha fatto molto bene anche Dominik Fischnaller, che dopo le prime due manche del singolo maschile dello slittino è terzo, preceduto di 304 millesimi dal tedesco Johannes Ludwig e di 265 dall’austriaco Wolfgang Kindl.
Il rovescio della medaglia è purtroppo la staffetta mista del biathlon, che scende dal podio olimpico dopo due bronzi nelle ultime edizioni: Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer hanno chiuso in seconda posizione le loro frazioni ma poi Thomas Bormolini, esordiente ai Giochi, e Lukas Hofer, sono retrocessi al nono posto a causa dei troppi errori nelle sessioni di tiro in piedi, che hanno comportato un giro di penalità a entrambi.