Reduce dall’argento mondiale ottenuto nel 2023 alla rassegna di Filippine, Giappone e Indonesia, la Serbia si ripropone in salsa olimpica con la volontà di raggiungere il gradino più alto del podio.
Come abbiamo anticipato altrove, avrà da confrontarsi con delle signore squadre: su tutte Stati Uniti e Canada, prime due candidate al successo finale. La presenza di Jokic però, MVP del campionato NBA per la terza volta negli ultimi quattro anni, garantisce alla formazione slava un elemento da 20 e più punti a partita con la capacità di creare per sé e per i compagni, un vero leader.
Non solo Jokic
Per vincere un torneo così prestigioso e complesso come l’Olimpiade però, è evidente che un giocatore, seppur fortissimo, non possa bastare. E la Serbia di giocatori in grado di gestire o risolvere le partite ne ha parecchi. A doverne citare un paio, i nomi che saltano alla mente sono quelli di altri due Nikola: Jovic e Topic. Il primo è considerato tra i più interessanti talenti sulla scena del basket mondiale. 21 anni compiuti da poco e già dal 2022 nel giro della NBA, ora in pianta stabile ai Miami Heat. Ala dalle buone doti atletiche con ottime mani, in lizza per essere tra i protagonisti della rassegna a Cinque Cerchi.
Il secondo non è da meno: classe 2005 (18 anni), ma già con l’esperienza di aver giocato e vinto con la Stella Rossa di Belgrado, con la quale ha conquistato una Coppa di Serbia e due Lega Adriatica, venendo inserito nel quintetto ideale dell’ultima edizione e premiato come miglior prospetto. Giocatore da tenere ben d’occhio, perché sotto la cura di un coach esperto come Svetislav Pesic (il quale ha dichiarato che dopo questa Olimpiade lascerà la Nazionale) potrebbe dare alla squadra quel quid in più di brillantezza che potrebbe rivelarsi determinante.
Veterani e giovani: un mix esplosivo
E poi non dimentichiamo Bogdan Bogdanovic, esperto veterano, Filip Petrusev, autore di una super stagione in Eurolega con l’Olympiacos e l’altra stellina Aleksej Pokusevski, ala 22enne che dopo essere cresciuto tra Novi Sad ed Olympiacos, ha spiccato il volo verso gli Usa, militando nell’ultima stagione in G League con i Greensboro Swarm ma mettendo insieme minuti (dal 2020 ad oggi) in NBA con OKC e i Charlotte Hornets.
Un talento cristallino che, aggiunto a quello dei 12 che Pesic si porterà a Parigi, costituisce una formazione che può pensare di arrivare in fondo, obiettivo che la squadra di basket serba ha ogni volta in cui scende in un parquet internazionale. Ed è certo che, anche trovandosi di fronte Stati Uniti o Canada, i serbi non le manderanno a dire!