Il ciclismo su strada è tra le prove che potrebbero portare una medaglia all’Italia ai Giochi di Parigi 2024, ormai alle porte: in linea o a cronometro, alcuni nostri alfieri hanno le carte in regola per arrivare sul podio.
Non sarà facile naturalmente, ma andiamo a vedere comunque le opzioni azzurre in vista delle Olimpiadi nella capitale francese.
Verso Parigi 2024: ciclismo, alcuni numeri dell’Italia fin qua
Detto che il ciclismo in generale per l’Italia alle Olimpiadi è sempre stato una disciplina di successo, in quanto a ori le due ruote e i pedali hanno dato meno ori solo dell’inarrivabile scherma (35 contro 49).
Sulle medaglie complessive invece questo sport è terzo, dietro anche all’atletica leggera che, come dire, nelle ultime edizioni ha avuto uno slancio mica da ridere.
Tuttavia per quanto riguarda il ciclismo su strada l’ultima medaglia oro colorata d’azzurro risale al 2004, quando Paolo Bettini ad Atene nel pieno del suo periodo migliore attaccò e vinse in volata sul malcapitato Paulinho.
In generale l’ultima medaglia, un bronzo, è fresca dell’ultima edizione dei Giochi: Tokyo 2020 poi 2021. Terzo posto per l’immortale Elisa Longo Borghini.
Bettiol e Mozzato tra gli uomini nella prova in linea
Quando dopo due settimane di Tour de France si è ritirato Alberto Bettiol tutti quanti ci siamo preoccupati in vista della prova di ciclismo a Parigi 2024. “Speriamo non stia male, speriamo non sia nulla di grave”, visto anche il mezzo focolaio di Covid nel gruppo.
Il toscano invece ci ha tenuto a tranquillizzare tutti, era solo molto stanco. Forse, viste le poche opportunità rimaste per andare a caccia di una tappa al Tour, ha preferito tornare a casa a preparare i Giochi di Parigi.
Sarà lui la prima punta di una squadra che dovrà lottare duro su un tracciato particolare, cittadino ma con tratti in pavé, con i francesi che proveranno a mettere subito le cose in chiaro.
Accanto a Bettiol come gregario occhio a Luca Mozzato, quest’anno secondo al Giro delle Fiandre, seppur a distanza siderale dal vincitore Mathieu Van der Poel. Al Tour il veronese ci è andato sostanzialmente per aiutare il suo capitano all’Arkea, Arnaud Démare, nelle volate.
Corridore sempre poco considerato, Mozzato potrebbe essere usato come arma tattica.
Ganna sul podio nella cronometro?
E veniamo a una possibilità concreta di medaglia, con tutto il rispetto per Bettiol e Mozzato. Filippo Ganna a Tokyo tre anni fa fu deludente, solo quinto in una crono forse troppo lunga per le sue gambe.
Va detto che due di quei medagliati, Roglic e Dumoulin, non saranno ai nastri di partenza nella prova di ciclismo a cronometro di Parigi 2024. Teoricamente sono un paio di salti in alto nella classifica, tutti da confermare.
La concorrenza per l’oro è agguerrita a cominciare da due super-specialisti come il britannico Tarling e un Evenepoel che anche al Tour ha deciso di travestirsi da missile.
Al Giro d’Italia il “Gigante di Verbania” si è scrollato di dosso un bel peso vincendo la crono di Desenzano del Garda, mettendo in fila anche Pogacar. Magari l’oro no, ma un piazzamento sul podio Ganna lo può centrare.
Elisa Longo Borghini a caccia del tris
Poco da aggiungere su Elisa Longo Borghini, assoluta fuoriclasse del ciclismo nostrano. Il Giro d’Italia vinto pochi giorni fa davanti alla Kopecky che fino all’ultimo chilometro ha provato a toglierle la Maglia Rosa, il Fiandre conquistato con un’azione di rara intelligenza, e un tris da centrare.
Curioso che molte delle speranze di medaglia nelle gare di ciclismo su strada a Parigi 2024 siano riposte in ragazzi di Verbania, ma tant’é: peraltro Ganna ed Elisa sono pure amici.
Assieme a Longo Borghini nella corsa in linea ci saranno Elisa Balsamo, Elena Cecchini e Silvia Persico, mentre nella prova a cronometro la piemontese sarà l’unica nostra rappresentante, campionessa italiana in carica.
Bronzo a Rio de Janeiro nel 2016, bronzo a Tokyo nel 2021: una terza medaglia consecutiva nel ciclismo a Parigi 2024 farebbe entrare Elisa nell’olimpo assoluto dello sport italiano, al netto dei Giochi. Speriamo solo che lo sforzo per conquistare il Giro non l’abbia prosciugata.