Lille, Pierre Mauroy Stadium, martedì 30 luglio 2024. Alle Olimpiadi di Parigi, nel torneo di pallacanestro maschile, si sfidano Francia e Giappone, match valido per la seconda giornata del girone B. La favorita è chiara, ovvero i padroni di casa della Francia, ma il Giappone non cede di un millimetro. E poi arriva lui, Matthew Strazel, l’eroe francese che non ti aspetti, anche se il finale dei regolamentari lascia qualche perplessità.
Il fatto
48 ore prima, il Giappone aveva subito 97 punti contro la Germania di Dennis Schröder, segnandone solo 77. I blues invece avevano invece superato il Brasile, non brillando per gioco e chiudendo la pratica grazie a quel fenomeno di Wembanyama. Nel secondo match dei Giochi Olimpici i riflettori sono ancora puntati sui transalpini, che devono vincere e convincere. Partiamo però dalla fine dei regolamentari e proviamo a ricostruire l’accaduto.
A 16.2 secondi dal termine, il Giappone conduce meritatamente per 84-80. Dopo il time out, la Francia si ripresenta in fase offensiva con De Colo alla rimessa. Fournier si libera e la palla lo raggiunge puntuale in angolo: la guardia ex Knicks sostanzialmente “crossa” in mezzo all’area per Gobert, il quale agguanta il pallone e, vedendo libero Strazel sulla linea dei tre punti, lo serve. Strazel finta il tiro e fa saltare il primo difensore, fa un paio di palleggi sempre oltre l’arco e poi il tiro lo scaglia veramente. La palla va dentro e, nel frattempo, si sente il fischio dell’arbitro. Tre punti più tiro libero potenziale del pareggio. Un canestro che ha ricordato quelli di Mike James, suo compagno di squadra al Monaco. Il fallo è di Kawamura. Mancano 10.2 secondi alla fine dei regolamentari e ovviamente Strazel segna anche il tiro libero aggiuntivo del pareggio. Il Giappone ha poi l’ultima occasione di segnare il canestro della vittoria, ma la tripla dello stesso Kawamura non va a bersaglio e si va al supplementare, in cui poi la Francia dilaga e chiude la pratica con un 10-0 perentorio di parziale, che il Giappone non saprà più colmare. La vera domanda però che tutti si sono posti è la seguente: c’era o non c’era il fallo ai danni di Strazel?
L’unico tocco, assolutamente leggero, da parte del difensore è con la mano sinistra posta sul fianco di Strazel, ma è un tocco talmente impercettibile che non modifica il modo di tirare o la conclusione stessa dell’attaccante. Per il resto, Kawamura salta assolutamente dritto, con la mano destra che non tocca né il pallone né il braccio dell’avversario. L’unico suo errore, dato il +4 a tabellone ad una manciata di secondi dal termine dell’incontro, è stato probabilmente quello di provare a contrastare il tiro, ma l’adrenalina in corpo in quei momenti è difficile da controllare. Ovviamente i tifosi francesi sono in visibilio, anche perché una potenziale sconfitta avrebbe complicato e non poco il cammino della Francia. Probabilmente però il fallo non sarebbe dovuto essere fischiato, visto anche il momento cruciale della partita, in cui a fare la differenza dovrebbero essere i giocatori in campo.
Gli eroi della gara
Al di là delle polemiche e dell’analisi sul fallo fischiato ai danni dei giapponesi, è da sottolineare soprattutto che quella tra Francia e Giappone è stata una partita di alto livello. In particolare, Kawamura è risultato l’eroe nipponico (sia in positivo sia, purtroppo, in negativo), mentre dall’altra parte Strazel ha rubato il palcoscenico ai suoi compagni di squadra, sulla carta più quotati di lui a prendersi responsabilità nei momenti che scottano.
Il Giappone si merita sicuramente applausi e complimenti per la bravura con cui ha interpretato il match, andando ad un millimetro da una vittoria olimpica che sarebbe stata storica e che avrebbe scompigliato le carte nel gruppo B. Yuki Kawamura è stato scintillante, andando a referto con ben 29 punti, di cui 6 triple su 15 tentativi, portando gran parte del peso dell’attacco sulle sue spalle e aggiungendo 7 rimbalzi e 6 assist. Un folletto classe 2001 di 172 centimetri che, senza paura, ha attaccato costantemente sia in penetrazione sia tirando da oltre l’arco i giganti francesi, sfidandoli quasi ad ogni azione e caricandosi la squadra sulle spalle nel momento dell’uscita dal campo di Hachimura. Il destino però è stato crudele con Yuki, autore prima del fallo sul tiro da tre punti di Strazel e poi dell’errore che ha permesso alla Francia di raggiungere l’agognato supplementare – anche se questi due errori non cancellano una splendida prestazione. Partita super anche del sopracitato Hachimura, che riscatta la prestazione non brillante della prima giornata, realizzando 24 punti in 28’ (10/16 al tiro), anche se la sua partita è macchiata dall’espulsione per somma di antisportivi a 8’ dalla fine, proprio nel momento migliore dei nipponici. Da sottolineare anche le prove di Josh Hawkinson, 16 punti e 8 rimbalzi, un vero e proprio leone in area, e Hugh Watanabe, autore di 4 punti, 6 rimbalzi e 2 stoppate in 18’ di utilizzo. Silente invece il ben più “famoso” Yuta Watanabe, per lui solo 5 punti in 40 minuti in campo. Il Giappone ha segnato 16 triple su 37 tentativi, un 43.2% notevole, ma non è bastato, anche perché la Francia ha risposto eccome in questo dato (15 a bersaglio). Strazel, in uscita dalla panchina, ha sbagliato solo 4 tiri, segnandone 5, di cui 4 da oltre l’arco, tutti in momenti decisivi. Il totale del suo bottino dice 17 punti in soli 22 minuti in campo, uno dei cinque uomini in doppia cifra di coach Collet, insieme a Wemby, Gobert, Fournier e Yabusele. La combo-guard del Monaco, entrato a metà secondo quarto, ha stupito tutti, salvando la sua Francia nel momento decisivo, come hanno ripetuto i suoi compagni Lessort e Batum nella conferenza stampa post partita. Il miracolo di Strazel tiene viva una nazione intera, Matthew è decisamente l’eroe che non ti aspetti.