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Le città ospitanti delle prossime Olimpiadi 2028 e 2032 sono già state assegnate, e anche se i Giochi della XXXIII Olimpiade stanno per iniziare sappiamo già cosa ci aspetta dal futuro calendario olimpico.

Parigi sarà la città copertina dell’edizione del 2024, ma dove si svolgeranno i prossimi Giochi Olimpici? E che processo decisionale segue il Comitato Olimpico per stabilire il paese ospitante dei giochi? Di seguito diamo una risposta a queste domande, ragionando anche sulle possibili città e nazioni tra le candidate per le future Olimpiadi.

Come viene scelto il paese ospitante delle Olimpiadi

Il Comitato Olimpico Internazionale, abbreviato in CIO, è un’organizzazione non governativa incaricata di organizzare e supervisionare i Giochi Olimpici nel corso delle varie edizioni. Tra i vari compiti, il CIO ha anche quello di eleggere la città ospitante delle Olimpiadi, seguendo un processo decisionale specifico discusso nelle così denominate “sessioni”. Esse non sono altro che assemblee generali dei membri del Comitato in cui si espongono vari temi.

Nel 1999 il CIO ha definito la procedura per cui viene decisa la futura città ospitante. In parte citata anche nella Carta Olimpica, il processo decisionale inizia scegliendo un ventaglio di città candidate che devono rispettare ognuna determinate caratteristiche. Anche chiamate “Applicant Cities”, sono infatti le città che hanno ottenuto sia il sostegno del proprio comitato olimpico nazionale che dalle istituzioni del proprio paese. Quest’ultime devono infine compilare un questionario per completare la candidatura.

Per decretare le candidate ufficiali il CIO stila una lista delle città che hanno ottenuto i migliori risultati. Di conseguenza, le candidate devono rispondere ad un altro questionario ed essere esaminate ancora più a fondo da una commissione del Comitato Olimpico Internazionale, che deve accertare le possibilità di una nazione a rispettare i patti concordati col Comitato stesso. Si ha quindi la votazione della città in un luogo neutro dalle candidate. Il presidente dell’ente Olimpico annuncia la vincitrice che firma il contratto col CIO.

Parigi 2024: come è stata assegnata

Dopo le edizioni del 1900 e del 1924 di 100 anni fa, Parigi diventa la seconda città dopo Londra a ospitare 3 Olimpiadi. La decisione della capitale francese è stata ufficializzata nel corso della sessione numero 131 del CIO, a Lima, in Perù. Di norma, queste sessioni si tengono una volta l’anno, e fra i vari argomenti di discussione c’è anche quello della futura città che ospiterà i prossimi giochi.

In questo caso, per le Olimpiadi di Parigi 2024, le candidate iniziali erano 5: Roma, Budapest, Amburgo, Los Angeles e appunto Parigi. Queste possibili città ospitanti vengono annunciate dal Comitato Olimpico il 16 settembre 2015, che però dovette di nuovo riunirsi in un congresso straordinario il 9 giugno 2017 per decretare la decisione ufficiale. Ciò fu necessario a causa del ritiro della candidatura di 3 città su 5, lasciando quindi strada spianata a Parigi e Los Angeles.

Per questo il CIO decise di prendere la palla al balzo, assegnando entrambe le prossime Olimpiadi. Una decisione questa storica, dato che mai prima d’ora il Comitato Olimpico aveva assegnato due città ospitanti per due Olimpiadi consecutive. Questo perché i progetti di entrambe le candidature vennero ritenute valide e affidabili, e soprattutto perché il ritiro complessivo delle altre città ha spinto il CIO a virare su una doppia scelta in una unica sessione.

Il precedente di Kuala Lampur 2015

Non è stata tuttavia questa una situazione unica, dato che nell’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2022 il CIO ha dovuto prendere una simile decisione. In occasione della sessione del 2015 di Kuala Lampur, 4 delle 6 candidate si ritirarono dopo la prima fase, lasciando Almaty in Kazakistan e Pechino in Cina come uniche pretendenti. In quel caso però il Comitato Olimpico non fu propenso ad una doppia assegnazione come successo nel caso di Parigi e Los Angeles. Pechino quindi venne eletta come città ospitante, ma per l’edizione successiva si dovette aspettare le seguenti sessioni per assegnare le future Olimpiadi Invernali.

Los Angeles 2028 e Brisbane 2032: il futuro delle Olimpiadi passa da qui

Originariamente, la città ospitante delle Olimpiadi veniva decisa con la stessa cadenza con cui venivano disputati i giochi stessi, ogni 4 anni. Tuttavia, con l’ultima decisione del Comitato Olimpico di assegnare due mete per le Olimpiadi contemporaneamente ha disallineato questa tradizione ormai più che centenaria. Ecco perché nel 2021 nella sessione numero 138 di Tokyo il Comitato Olimpico ha deciso di eleggere anche le Olimpiadi successive.

Nel 2032 infatti Brisbane è stata scelta come città ospitante essendo anche l’unica città candidata. I giochi della XXXV Olimpiade si terranno quindi storicamente per la terza volta in terra Australiana, dopo Melbourne 1956 e Sydney 2000. Il Comitato Olimpico ha ufficializzato questa assegnazione il 21 luglio 2021. Una sola la candidata quindi sia per l’edizione del 2028 che per quella del 2032.

Cosa che non dovrebbe accadere tuttavia con l’assegnazione del 2036, dove sono varie le città in lista per la possibile candidatura. Ancora una decisione ufficiale non è stata presa, anche dato dal fatto che il presidente del CIO, thomas Bach, ha espresso la sua perplessità riguardo il cambiamento climatico e quindi la possibilità di organizzare le Olimpiadi estive al di fuori dei mesi più caldi. Sarà quindi da considerare questa variabile in ottica decisionale delle prossime città candidate.

Ad esempio, tra i 10 paesi che hanno espresso interesse a candidarsi troviamo Qatar e Arabia Saudita, oltre che India, Indonesia e Thailandia. Bach ha inoltre specificato che “mancano ancora 12 anni”, il tempo è quindi dalla parte del Comitato Olimpico, che ha di conseguenza deciso di aspettare per ufficializzare la città ospitante. Va anche considerato che paesi come Qatar e Arabia Saudita non sono molto in linea con l’etica Olimpica, tuttavia sono anche nazioni molto facoltose che certamente potrebbero garantire una eccellente organizzazione olimpica.