Per l’Olimpia Milano, la stagione 2020-21 era iniziata con la vittoria in Supercoppa Italiana contro la Virtus Bologna, per poi concludersi con l’incredibile cappotto delle finali scudetto sempre contro Teodosic e compagni.
Quest’anno le V Nere si sono prese anche la Supercoppa, nell’esordio stagionale, e la speranza per i biancorossi è che perlomeno la storia risulti invertita anche nella sua conclusione. È questa, più o meno, la sensazione che si respira a Milano: analizzare le ragioni della sconfitta, la quinta nelle ultime cinque gare, contro Bologna è una cosa, ma nessuna voglia di fasciarsi la testa.
La Supercoppa deve diventare un ricordo non particolarmente piacevole, e al più presto, perché domani è un’altra storia, domani inizia la Serie A. E per la squadra di Ettore Messina l’esordio sarà contro Napoli, che torna ad affacciarsi in serie A a 13 anni dall’ultima partecipazione.
Napoli torna nel grande basket
I padroni di casa di coach Sacripanti potranno contare su Jason Rich.
Il 35enne ex MVP della Serie A 2017-18 con la maglia di Avellino, domani sarà regolarmente in campo con la maglia della GeVi Napoli impegnata nell’esordio casalingo assoluto per il club contro l’Olimpia Milano al Pala Barbuto.
Il problema muscolare che lo aveva fermato dopo 19′ della prima partita del girone di Supercoppa sembra essere definitivamente alle spalle.
Adesso e fino al 15 novembre, data in cui la società partenopea ha una escape per sostituirlo, la guardia dovrà dimostrare di poter calcare i parquet. Napoli aveva anche cercato un possibile sostituto, ma le trattative che sono state avviate non hanno avuto esito.
Hines ci crede
Se da una parte Napoli attende con trepidazione l’esordio in campionato, l’Olimpia deve subito correggere la rotta e iniziare col piede giusto dopo la delusione della finale persa contro Bologna in Supercoppa.
Una Milano che non ha convinto tutti né sul parquet, dov’è apparsa lontana dalla miglior condizione, né sul mercato. Ma Sir Kyle Hines, almeno sotto questo profilo, la pensa diversamente.
“A mio parere siamo più grossi, potenti e profondi. Abbiamo un attacco più bilanciato rispetto alla passata stagione quando forse ci è mancato qualcosa sotto canestro. Ogni anno tutti cercano di migliorare e quindi la sensazione è quella di essere più forti, anche se poi esiste un solo giudice: il campo. Intanto diciamo che siamo diversi”.
Hines sottolinea come la pressione di giocare per un club importante come l’Olimpia ci sono e sono normali: “La pressione la sentiamo tutti, non riguarda solo i giocatori italiani. Basta entrare in palestra e vedere gli stendardi appesi ai muri per capire che questo è un club speciale. Ma è una tensione positiva a cui ogni giocatore deve aspirare: essere in un luogo dove si pensa in grande è un privilegio. Agli italiani, come a tutti gli altri, dico: se sono qui è per un motivo, se sono stati scelti è perché hanno le qualità per giocare nell’Olimpia. Possono e devono farlo. Nessuno escluso”.
Torna anche Datome
Milano domani sera potrà contare anche su Gigi Datome, sempre molto lucido quando si tratta di analizzare i momenti. “A caldo nessuno ha preso bene il ko di Bologna, poi col tempo passerà, siamo tutti esperti. Ci siamo ricaricati e siamo pronti per una stagione che ci aspettiamo lunghissima come la precedente. Ma sapendo che è tutto nuovo, non si comincia da 10-0 o 0-10. Sappiamo che la chiave è arrivare alla fase decisiva e nelle migliori condizioni possibili“.
E questo può essere un punto di grande interesse. Effettivamente, nella passata stagione Milano ha finito per pagare notevolmente lo straordinario percorso in Eurolega dal punto di vista atletico, presentandosi poi alla finale scudetto contro Bologna completamente prosciugata di forze fisiche e mentali.
Datome fa professione di ottimismo anche per ciò che riguarda lo stato dell’arte del basket italiano. “Ho grande fiducia perché anche questo è un gruppo molto serio, molto solido, di persone serie, appunto. È vero, ci sono più talenti e hanno opportunità per crescere, penso a Bortolani e Casarin a Treviso, Spagnolo a Cremona, Mannion alla Virtus. Le società ci credono. Abbiamo finalmente una generazione emergente e per quanto riguarda la nazionale altri nel pieno. Tutti sono nella situazione giusta per crescere con il lavoro. Ci vuole anche fortuna per trovarsi nel posto e nel momento adatto.”
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