Nell’ultimo giorno dell’anno, Sir Alex Ferguson, leggendario allenatore scozzese del Manchester United, raggiunge i 79 anni di età.
Arrivando all’Old Trafford, lo stadio dove giocano i rossi di Manchester, non si può non rimanere colpiti da una statua posta al suo ingresso. Raffigura un uomo in soprabito, dall’espressione austera e le braccia conserte. Quell’uomo, immortalato per sempre in quell’opera, è Sir Alex Ferguson, per sempre l’allenatore dello United, anche ora che è materialmente ritirato dal 2013. Anche una strada vicino allo stadio porta il suo nome, e non poteva essere altrimenti, dopo 27 anni consecutivi sulla panchina del club, conditi da 38 trofei, nazionali e internazionali. L’uomo che è stato nominato dall’IFFHS il miglior allenatore del XXI Secolo, nasce in una famiglia operaia il 31 dicembre 1941, in Scozia. Alex si rimbocca le maniche in un periodo difficile: sa cos’è il lavoro, avendo fatto il manovale in un cantiere, e nel frattempo studia e gioca a calcio. Riesce a prendere il diploma scolastico, e inizia la sua carriera nelle serie minori scozzesi. In pochi lo ricordano, visti anche i tempi lontani, ma Ferguson è stato un attaccante dall’ottima prolificità, dato che è stato capocannoniere con 31 gol in una stagione nel ’66, a cui va aggiunto il suo valore di conoscenza tattica degli avversari, materia in cui era già preparato allora. Ha giocato anche nei prestigiosi Rangers, prima di ritirarsi nel 1974, a 32 anni. La sua carriera da allenatore inizia sempre in Scozia, e dopo il periodo al Saint Mirren, inizia a far parlare di sé negli 8 anni che passa sulla panchina dell’Aberdeen. Con i Dons, riuscirà a spezzare il duopolio Celtic-Rangers, vincendo per ben tre volte il campionato scozzese (l’Aberdeen in totale ne ha vinti quattro nella sua storia), riuscendo a imporre il nome di questa città allora sconosciuta ai più anche in Europa, allorché vince la Coppa delle Coppe nel 1983, battendo il Real Madrid in finale, e anche la Supercoppa Europea nello stesso anno, contro l’Amburgo. Dopo aver guidato la Scozia ai Mondiali ’86, tutto era pronto per il grande salto: il Manchester United.
Raccontare 27 anni di carriera non è semplice. Ma ciò che ha fatto Ferguson con i Red Devils è semplicemente straordinario, nessun allenatore può dire di aver vinto così tanto con una singola squadra. Arrivato il 6 novembre 1986, ci mette un po’ a trovare la quadra, essendo che il primo trofeo arriva dopo tre anni e mezzo, con il successo in FA Cup nella primavera del 1990. La dirigenza è brava a confermargli la fiducia, in un mondo in cui spesso si ha troppa fretta di cambiare. L’anno successivo arriva anche il primo trofeo internazionale, la Coppa delle Coppe vinta sul Barcellona grazie a una doppietta di Hughes. È il trampolino di lancio: negli anni ’90 ben 6 trionfi in Premier League e 4 in Coppa d’Inghilterra, ma è da menzionare a parte la stagione 98-99, in cui lo United completa quello che all’ora era chiamato treble, vincendo il campionato, la FA Cup e la Champions League, in una finale storica in cui il Bayern verrà rimontato nei minuti di recupero. Ferguson viene nominato Sir dalla Regina Elisabetta l’anno dopo, per i suoi successi sul campo. Anche nella decade successiva i successi piovono: da ricordare soprattutto altri 6 successi in Premier, di cui 3 consecutivi, e la seconda Champions nel 2008, vinta grazie a un grande Cristiano Ronaldo ai rigori contro il Chelsea. Nel 2013 chiude definitivamente la sua carriera di allenatore a 71 anni con il suo ultimo campionato vinto. In totale sono 13 i titoli nazionali, 5 le Coppe d’Inghilterra, e ricordiamo anche le 4 Coppe di Lega, i 10 Community Shield, e poi Supercoppa Europea, Coppa Intercontinentale, Mondiale per Club, insomma, chi più ne ha, più ne metta. Da allora lo United ha vissuto anni difficili, riprendendosi un attimo nel periodo Mourinho, ma non riuscendo più a dominare, né in Inghilterra né in Europa. Trovare qualcuno più grande di Sir Alex Ferguson sarà impossibile, ma fondamentale per i Red Devils.