Compie oggi 24 anni un centrocampista che, nonostante la giovane età, è già tra i migliori in assoluto del campionato italiano.
Quando ci si siede davanti alla tv per vedere una partita in cui Barella gioca, la prima cosa per cui si rimane impressionati è l’eccezionale dinamismo del ragazzo. Al primo minuto come all’ultimo, Nicolò corre per tutto al campo a una velocità tale che sembra avere un polmone in più degli altri. Non è mai stanco, lotta su ogni pallone con la stessa intensità e aggressività, fa la guerra a tutti, sempre. Uno di quei giocatori apprezzati particolarmente dal pubblico che ama vedere la grinta e la voglia di lottare in ogni momento del match, ma Nicolò non è solo questo, dato che i suoi inserimenti e la sua abilità nel calciare in porta gli hanno permesso anche di segnare gol spettacolari, più adatti a un trequartista di classe che a un motorino instancabile come lui. Nell’Inter si sta imponendo con grande forza e determinazione, dimostrando a tutti di non aver patito l’inevitabile salto di qualità dal Cagliari ai nerazzurri, due squadre in lotta per obiettivi diversi. Nonostante vesta la maglia nerazzurra il legame di Nicolò con Cagliari è fortissimo, d’altronde è il posto dove è nato ed è sbocciata la sua carriera. È proprio nel capoluogo sardo che Barella viene al mondo il 7 febbraio del ’97, entrando nelle giovanili della squadra già nel 2006. La sua Sardegna lo forma come uomo e come calciatore, in anni in cui incontra anche giganti del calcio isolano, come Riva e Zola. Esordisce in prima squadra nel 2015, giocando le ultime partite della stagione in corso, terminata con la retrocessione in Serie B. L’anno in cadetteria lo vive per metà in prestito al Como, per poi fare ritorno in rossoblu nell’estate del 2016, con il Cagliari di nuovo in Serie A. È un ragazzo molto umile, ma cosciente delle sue possibilità, tant’è che dopo aver vinto l’iniziale timidezza inizia a parlare sempre più, capacità fondamentale per un leader, tant’è che i veterani dello spogliatoio cagliaritano lo soprannominano “radiolina”.
A proposito di leader, Barella, grande appassionato di basket Nba, porta sulle spalle il numero 23, un numero che evoca subito i più grandi di questo sport, da Michael Jordan a Lebron James, quest’ultimo idolo di Nicolò, che ha chiamato il proprio cane come il cestista dei Lakers. In pochi anni diventa imprescindibile nell’undici cagliaritano, nella stagione 17/18 segna anche 6 gol, il suo massimo finora in stagione, coronando anche un suo sogno, quello di diventare il più giovane capitano dei sardi, primato strappato al compagno e amico Nicola Murru e celebrato a 20 anni e 10 mesi. Il primo luglio del 2018 si sposa con la compagna Federica Schievenin, e nonostante l’età molto giovane Barella è già padre di tre bambine, Rebecca, Lavinia e Matilde, l’ultima nata meno di un mese fa. Dopo un’altra stagione da protagonista, in cui viene convocato per la prima volta in Nazionale maggiore dal tecnico Roberto Mancini dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili, si prepara al salto di qualità. Nell’estate del 2019 passa all’Inter: 12 milioni di prestito, 25 di obbligo di riscatto, altri 12 di bonus. Una cifra decisamente alta, che fa storcere il naso a più di una di persona. “Ma non sarà troppo più di 40 milioni di euro per un giovane centrocampista del Cagliari?” La risposta è no, perché Barella ci mette davvero poco a entrare nel cuore degli interisti e a diventare un elemento fondamentale nello scacchiere tattico dell’ambizioso Antonio Conte. Per far capire la personalità del 23, è lui che, entrato in campo dalla panchina, pareggia al 92esimo la gara con la Slavia Praga, debutto assoluto per lui in Champions League. Vive una stagione straordinaria il giovane Nicolò, in cui arriva secondo in Serie A, da ricordare una sua rete a giro da fuori contro il Verona, e anche in Europa League, una grande delusione per lui e per tutti perdere quella finale contro il Siviglia. Quest’anno si sta esprimendo a livelli ancora più alti, smussando anche le tante ammonizioni cui andava incontro, vista la sua foga. L’altro ieri ha aperto la partita con la Fiorentina con un altro tiro a giro da fuori, ma è da ricordare anche la rete al Cagliari, del dicembre scorso, in cui si coprì il volto emozionato dopo aver segnato alla squadra che ama. Un ragazzo d’oro, un grande campione, questo è Nicolò Barella.