Sono 34 gli anni compiuti oggi da Nani, l’ala portoghese che ha costruito una carriera di successi tra club e Nazionale portoghese.
C’è stato un periodo in cui Nani sembrava potesse essere un crac del calcio mondiale, uno dei giocatori più ambiti dai migliori club del globo. Le sue caratteristiche peculiari, ovvero la velocità fulminante e le grandi abilità da dribblomane che gli consentono di saltare l’uomo, hanno fatto drizzare le antenne su questo ragazzo portoghese, messosi in luce nello Sporting Lisbona, la stessa squadra in cui da giovane ha militato un certo Cristiano Ronaldo. Lo stesso CR7 incrocerà spesso la sua storia con quella di Nani, nel corso della sua carriera. In definitiva, pur date queste grandi premesse, spesso il giocatore non ha soddisfatto le aspettative, ma è riuscito comunque a ritagliarsi un ruolo di primo piano in diverse grandi Società europee, portando in bacheca diversi trofei. Nani, al secolo Luis Carlos Almeida Da Cunha, nasce in Portogallo, ma ha origini capoverdiane, possedimento storico dei lusitani nell’oceano Atlantico, al largo delle coste dell’Africa. Si avvicina presto al calcio, e come Ronaldo entra nella porta principale dei grandi grazie allo Sporting Clube, i biancoverdi di Lisbona. Debutta in prima squadra nel 2005, allorché a 19 anni viene lanciato subito nella mischia. L’apporto dato al club è notevole, come dimostrano i numeri, che lo vedono protagonista sul terreno di gioco per 36 volte il primo anno e 40 il secondo, con tanto di 11 gol realizzati. L’attenzione sulla sua figura cresce, e si interessa a lui il Manchester United, dove milita già Ronaldo, il quale probabilmente ha suggerito alla dirigenza il suo nome per rimpolpare la rosa. I Red Devils puntano più di 15 Milioni di sterline su Nani, offrendogli un contratto di cinque anni in modo da blindarlo per il futuro. Il nome del giocatore rimane fortemente legato a quello dei rossi di Manchester, con il quale rimane per tutti gli anni migliori della sua carriera, dimostrando il suo valore.
Oltretutto quel Manchester United è un portento, e già il primo anno porta a casa la Champions League, nella famosa finale di Mosca vinta ai rigori grazie allo scivolone di Terry. Oltre a quello giunge anche il trionfo in campionato, confermato per altre tre volte in anni ricchi di successi, in cui Nani conquista anche due Coppe di Lega e cinque Community Shield. Sir Alex Ferguson gli dà fiducia, e lui ripaga con costanza e gol: in campo ci entra praticamente sempre, e rimane un punto di riferimento anche dopo l’addio di Ronaldo, volato al Real Madrid. In totale, con il club di Manchester colleziona 230 presenze e 40 reti, calando solo negli anni finali, in cui in verità tutto il Manchester cala. Il suo successo più grande però, lo ottiene nel 2016: convocato con il Portogallo per l’Europeo, gioca tutte le partite siglando anche 3 gol decisivi, come quello in semifinale con il Galles. I portoghesi superano anche la Francia, portandosi a casa un trofeo inaspettato e una delle più belle favole degli anni calcistici recenti. Da lì in poi, ci si ricorda di Nani per la sua fugace apparizione alla Lazio, non propriamente esaltante a dire la verità. Approda nella squadra di Roma nel 2017, ma scende in campo solo 18 volte nel corso della stagione di Serie A, centrando la porta in 3 occasioni e dando quindi un contributo modesto alla squadra di Simone Inzaghi, estromessa dalla corsa alla Champions nell’ultima giornata, al termine dello scontro diretto contro l’Inter. Attualmente Nani è andato ad esportare la sua classe oltreoceano, milita infatti ad Orlando City, squadra della MLS statunitense situata in Florida. Nella prima stagione ha messo a segno dei buoni numeri, dimostrando che la stoffa del giocatore in grado di cambiare le partite gli è ancora rimasta addosso.