Compie oggi 43 anni Buffon, ancora tra i migliori del mondo, come sostenuto ieri da Pirlo, alla 26esima stagione da professionista.
Unico, è la parola che la Juve ha utilizzato al momento dei 40 anni di età del suo portiere, e unico è il termine che è stato usato anche oggi per onorare un calciatore dalla carriera eccezionale. Sono passati più di 25 anni dalla prima presenza in Serie A di Buffon, nessun giocatore di tutte le squadre di quel campionato è ancora nel massimo torneo italiano, tranne lui. Più di 1000 presenze in carriera, recordman assoluto della storia della Serie A con 653 partite giocate, il portiere della Juve è anche il calciatore ad aver vinto più Scudetti in assoluto, 10, senza contare i due titoli poi revocati del 2005 e 2006. Un portiere che ha tutto il diritto di candidarsi nel novero dei migliori estremi difensori di questo sport, in una storia che non è ancora finita, anzi, ieri, contro la Spal in Coppa Italia, ha vissuto la sua ennesima pagina. Gigi, nato a Carrara nel ’78, viene da una famiglia di sportivi: si va un po’ in là con gli anni nel citare Lorenzo Buffon, portiere del Milan tra il ’50 e il ’60, cugino di secondo grado del nonno, ma basta menzionare la madre, Maria Stella Masocco, tre volte campionessa italiana di getto del peso. Buffon inizia a giocare a calcio nel Canaletto, squadra dilettantistica della Spezia, per poi passare nel Perticata e Bonascola, entrambe compagini carrarine, prima di essere acquistato dal Parma nel 1991. Gigi, all’inizio centrocampista, fu spostato in questo periodo in porta, in cui andò a ricoprire il ruolo del suo idolo Thomas N’Kono, portiere del Camerun ai Mondiali di Italia ’90. Le sue prestazioni nelle giovanili impressionarono il tecnico Nevio Scala, il quale, azzardando non poco, decise di schierarlo titolare il 19 novembre 1995. Neanche maggiorenne, il ragazzo si mise in luce con degli ottimi interventi nello 0-0 contro il Milan, iniziando a prendere confidenza con un ruolo che non lascerà mai più. Già l’anno successivo era titolare, vivendo a Parma anni speciali, con campioni quali Thuram, Cannavaro, Veron e Crespo. Vinse qui i suoi primi trofei, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa Uefa, quella del ’99, tuttora l’unico trofeo internazionale sollevato da Buffon.
In questo periodo iniziò anche ad essere convocato in Nazionale, la sua prima con gli Azzurri fu nel novembre 1997, nel complicato spareggio contro la Russia per l’accesso ai Mondiali di Francia. A proposito di Mondiali, insieme a Carbajal, Marquez e Matthaus è l’unico ad essere stato convocato in cinque edizioni diverse, record di longevità. Nel 2001, dopo anni da leader al Parma, la svolta: per la ragguardevole cifra di 75 miliardi di lire più Jonathan Bachini (valutato 30 miliardi), la Juventus si aggiudica le prestazioni del portiere. Allora fu il trasferimento più costoso nella storia del club bianconero, ma gli anni dimostreranno che quei soldi saranno ampiamente ripagati. Buffon diventa fondamentale nella solidissima difesa juventina, guadagnando in pochi anni il ruolo di titolare anche in Azzurro. Nel 2002 e 2003 si laurea campione d’Italia con i bianconeri, il primo anno nel famoso 5 maggio, il secondo con più tranquillità. La sua fedeltà alla Juve non molla nemmeno quando la Vecchia Signora scende in Serie B, Buffon, da campione del mondo in carica, decide di restare a indossare la maglia che contraddistinguerà la sua vita calcistica. Gli anni bui dei piemontesi finiranno nel 2011, quando l’arrivo di Conte inizierà un lungo ciclo di Scudetti e successi consecutivi. Buffon è sempre in campo quando i suoi compagni, prima con il tecnico salentino e poi con Max Allegri, dominano il campionato italiano. Il 2016 è un anno speciale per lui, nel quale firma la più lunga striscia di imbattibilità nella storia della massima serie italiana, 974 minuti, più di 10 partite, senza subire gol, un record sublimato dalla vittoria del Golden Foot, un premio alla carriera riservato solo ai migliori di questo sport. Nel 2018 lascia la Nazionale dopo 176 presenze, primo posto assoluto, e tenta l’avventura in Francia, al Paris Saint-Germain, dopo aver perso il posto di titolare in favore di Szczesny. Non durerà molto, tempo un anno e il portiere è di nuovo in bianconero, dove, prima con Sarri e poi con Pirlo, continua a essere impegnato con discreta frequenza. E adesso? Buffon non ha alcuna intenzione di smettere, anzi, è ancora in cerca della vittoria della sua prima Champions League, competizione nella quale è uscito sconfitto tre volte in finale, e ha messo nel mirino Marco Ballotta, con i suoi 44 anni e 38 giorni, il giocatore più anziano ad aver giocato in Serie A. Siamo pronti a scommettere che a marzo 2022 Gigi Buffon farà suo anche questo record, con lo stesso entusiasmo di un ragazzino che da sempre lo contraddistingue.