Compie oggi 33 anni la colonna dei biancocelesti, un calciatore che ha avuto la forza di andare avanti dopo una terribile malattia.
Francesco Acerbi è l’esempio di come grazie all’impegno e alla forza mentale si possa risorgere delle proprie ceneri e superare le difficoltà, piccole o grandi, che ognuno di noi ha avuto nella sua esistenza. Le difficoltà superate da Acerbi sono state enormi, ma ha trovato la forza di salvare la sua vita e la sua carriera, diventando uno dei migliori difensori della Serie A e conquistandosi un posto nella Nazionale italiana. Ha iniziato a calcare i campi da calcio in Lombardia, lui che è nato a Vizzolo Predabissi, piccolo comune dell’area metropolitana di Milano. Spesso le nostre storie riguardano calciatori arrivati giovanissimi nel calcio che conta, ma questa volta non è così. Pur dimostrando un talento importante, Acerbi, guidato nella carriera dalla tenacia del padre Roberto che lo seguiva dandogli forza, passò i suoi primi anni nelle serie minori, partendo dal Pavia, passando al Renate e infine a Triestina e Spezia in B, dove non otterrà alcuna presenza. Tornato alla base, disputa due buoni campionati di Seconda Divisione con i pavesi, guadagnandosi questa volta un posto al sole nella Reggina, impegnata in cadetteria nella stagione 10/11. Dopo aver giocato 40 delle 42 partite totali, arriva il momento del grande salto. Esordisce in Serie A il 20 novembre 2011, a 23 anni, vestendo la maglia del Chievo. Un approdo importante, da cui costruire un futuro tra le migliori squadre di Serie A per il difensore lombardo. Invece, nel febbraio dell’anno successivo, il padre di Acerbi viene a mancare. È un colpo durissimo per lui, che perde ogni motivazione, dichiarando in futuro che se giocava a calcio era proprio per suo padre, e di non avere più nessuno per cui andare avanti a giocare. Dal carattere schivo e solitario, la notizia acuisce ancora di più i problemi personali del difensore, che affronta la Serie A non comportandosi da professionista. Per sua stessa ammissione spesso arrivava all’allenamento dopo aver riposato poche ore, passando intere serate nei locali bevendo superalcolici, senza alcun rispetto per il suo lavoro, la Società e i tifosi.
Nonostante questo, nell’estate del 2012 viene acquistato dal Milan, un sogno, dato che i rossoneri erano la squadra per cui Francesco simpatizzava fin da bambino. L’arrivo in uno dei club migliori al mondo non cambia le abitudini del giocatore, recidivo nel suo non comportarsi da atleta fuori dagli allenamenti, nonostante i tentativi del club di fargli capire l’importanza di una vita regolare. Capita anche in un momento difficile per i rossoneri, e reagisce con arroganza e presunzione nei momenti in cui non viene schierato titolare, dando il la di fatto al suo ritorno al Chievo nel gennaio del 2013. Senza più stimoli, Acerbi sembra destinato alla parabola discendente, finché, quella stessa estate, dopo esser passato al Sassuolo, gli viene diagnosticato un tumore al testicolo. Una notizia terribile, che abbatterebbe chiunque, ma non lui. Acerbi si comporta come se niente fosse, tant’è che due mesi dopo è già in campo. Ma gli viene rilevata una recidiva, e perciò passerà tutto il resto della stagione ad affrontare la chemioterapia e tutte le cure del caso. È in questo periodo che matura il cambiamento: Acerbi stesso sosterrà come il tumore l’abbia cambiato, facendogli scoprire una forza mentale che non pensava di avere, dandogli di nuovo una ragione per lottare, per sconfiggere il brutto male e riprendere in mano la sua vita. Poco a poco Acerbi smette con gli eccessi, con le serate, con le compagnie poco affidabili, si dedica totalmente agli allenamenti e al calcio, ottenendo enormi soddisfazioni. La prima, la convocazione in Nazionale del novembre 2014, in cui debutta in Azzurro contro l’Albania. Poi cinque stagioni al Sassuolo da protagonista assoluto, in una delle piazze meglio organizzate e più solide dell’intera Serie A. Infine il passaggio alla Lazio, con cui vince Coppa Italia e Supercoppa Italiana, attestandosi nelle posizioni più alte della classifica e assaporando la Champions League. Oggi è insostituibile nell’undici di Simone Inzaghi, leader carismatico in campo e fuori dei capitolini. Francesco Acerbi, un uomo che non ha mai mollato, un esempio per chi non vuole abbattersi ma continuare a lottare dinanzi agli ostacoli della vita.