Compie oggi 68 anni Francesco Graziani, per tutti Ciccio, calciatore, campione del mondo, allenatore e personaggio del piccolo schermo.
Ciccio Graziani è sicuramente uno dei calciatori che ha saputo meglio sfruttare il suo carisma naturale per restare sulla cresta dell’onda, anche dopo il ritiro. Centravanti classico e abile nel gioco aereo da calciatore, allenatore vulcanico e personaggio televisivo mai banale, Graziani è sicuramente un volto che ha lasciato il segno nella memoria degli appassionati. Nato a Subiaco nel 1952, un piccolo Comune nella provincia di Roma, la voglia di calcio è talmente elevata nel piccolo Francesco che gioca ovunque, insieme agli amici del paese. La sua è una famiglia numerosa, il padre è un muratore, mentre la madre una donna delle pulizie, perciò non è sempre facile andara avanti. Da ragazzino viene scartato ai provini sia dalla Roma che dalla Lazio, ma Ciccio non si perde d’animo, nonostante la botta, ma muove i primi passi nel Bettini Quadraro, una squadra dilettantistica. La voglia paga, e nel 1970 degli osservatori lo notano e lo portano ad Arezzo, in Serie B. Con i toscani rimane tre anni in cadetteria, dove, pur non facendo registrare numeri eccelsi, si mette in luce e viene acquistato dal Torino, che diventerà per lui una vera seconda casa. Al Toro Graziani lega sicuramente i suoi maggiori successi della vita calcistica, anche perché rimarrà in Piemonte per ben otto anni. Nel 1976 vince lo Scudetto, con due punti di vantaggio sulla Juve, il suo primo e unico titolo nazionale, conquistato siglando 15 reti, insieme ai 21 dell’altro attaccante Paolo Pulici, con cui forma la coppia dei gemelli del gol. L’anno successivo vince anche la classifica cannoniere, questa volta con 21 marcature, ma lo Scudetto viene vinto dai bianconeri. In maglia torinista partecipa anche con poca fortuna al Mondiale del 1978 e a Euro ’80, difendendo i colori della Nazionale italiana. Tuttora Graziani è rimasto molto legato al Toro, e lo ricorda in ogni occasione possibile.
Si trasferisce alla Fiorentina nel 1981, stagione in cui mancherà di un solo punto il suo secondo Scudetto. Fa tuttavia parte della mitica squadra campione del mondo a Spagna ’82, competizione di cui gioca tutte le partite, segnando un gol decisivo contro il Camerun ma uscendo dopo sette minuti per infortunio nella finale contro la Germania Ovest. Successivamente, una grande soddisfazione personale: nell’83, a trent’anni, finalmente veste la maglia della sua Roma, dalla quale fu scartato in gioventù. È una grande Roma, che è stata campione d’Italia nell’anno precedente, e che vincerà anche due volte la Coppa Italia. Tuttavia, il rimpianto più grande è la finale della Coppa dei Campioni ’84, giocata allo Stadio Olimpico dai capitolini contro gli inglesi del Liverpool. Pruzzo pareggia la rete di Neal, la gara non si sblocca, si va ai calci di rigore, dove Graziani, dopo Bruno Conti, sbaglia il penalty dando la vittoria ai Reds. In totale segna 21 gol in maglia giallorossa, prima di spostarsi all’Udinese e chiudere la sua carriera il 1° luglio 1989. Da allenatore non ha avuto molte gioie, tuttavia di lui ci si ricorda soprattutto l’esperienza che lo vide impegnato, tra il 2004 e il 2006, sulla panchina del Cervia, squadra romagnola che, all’interno del reality show “Campioni – Il sogno” veniva seguita costantemente dalle telecamere. Ciccio si mise in luce per i suoi modi pittoreschi, ma fece un lavoro che consentì alla squadra prima di salire dall’Eccellenza alla Serie D, poi di partecipare ai playoff, da cui uscì sconfitta. Da lì in poi Ciccio ha puntato sempre più sulla carriera televisiva, prendendo parte a diversi programmi sia sportivi che no, ricoprendo tuttora il ruolo di opinionista. Il 2020 lo ha messo a dura prova: qualche mese fa, cadendo da una scala posta ad altezza elevata, ha riportato diverse costole rotte, oltre a delle vertebre lesionate. L’ex giocatore è stato ricoverato in ospedale, riprendendosi dopo pochi giorni e ringraziando tutti per la stima e l’affetto dimostratogli. Recentemente ha subito un duro colpo dalla scomparsa dell’amico Paolo Rossi, ma siamo certi che Graziani riuscirà ancora ad andare avanti con il sorriso e la tenacia, come ha sempre affrontato la vita.