Compie oggi 45 anni l’attuale tecnico della Lazio, il più longevo della storia sulla panchina biancoceleste, tuttora capocannoniere europeo del club.
Simone Inzaghi nasce il 5 aprile 1976 a Piacenza, fratello minore del bomber milanista e campione del mondo Filippo Inzaghi, attualmente allenatore del Benevento. Simone cresce nelle giovanili della sua città natale e, dopo numerosi prestiti in C in giro per l’Italia, lo stesso Piacenza gli offre l’opportunità di esordire nel campionato di massima serie nel corso della stagione 1998/1999. Il destino ha voluto che il suo primo goal arriverà proprio contro la Lazio, squadra destinata a diventare la sua casa per molti anni grazie alla quale riuscirà a fare il salto di qualità. La stagione successiva viene acquistato dal club capitolino per 30 miliardi di lire: la sua prima stagione in maglia biancoceleste è magica; insieme a giocatori del calibro di Nesta, Nedved, Veron, Mihajlovic, Stankovic e molti altri conquista la Supercoppa europea e il tricolore, una squadra stellare che, a livello di organico, negli ultimi 20 anni, non è stata seconda a nessuno. Inzaghi, durante questa stagione, contribuisce in maniera determinante in Champions League andando a segno per nove volte, di cui quattro in un solo match contro l’Olympique Marsiglia. Nel corso delle stagioni successive viene lentamente relegato ai margini della società e, mandato prestito alla Sampdoria prima e all’Atalanta poi, decide di appendere gli scarpini al chiodo al termine della stagione 2009/2010. Purtroppo per lui in Nazionale non troverà grande spazio (anche a causa dell’enorme concorrenza in quegli anni) a differenza del fratello ma, proprio insieme a Pippo, gioca un’amichevole, sotto la guida di Trapattoni, contro la Spagna. Simone, nel corso della sua carriera, tra campionato e coppe, ha collezionato 276 presenze andando a segno per più di 80 volte, venti delle quali solo in Champions League, cifra che gli vale, ancora oggi, il riconoscimento di miglior marcatore nelle competizioni europee del club laziale. In 17 stagioni trascorse in campo ha arricchito il suo personale Palmarès con le vittorie di diversi trofei: un Campionato Italiano, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane e 1 Supercoppa europea.
La sua esperienza con la Lazio è destinata a proseguire, questa volta, in veste di allenatore. Dopo una lunga gavetta di sei anni, tra Allievi e Primavera, fa il suo esordio sulla panchina della Lazio il 3 aprile 2016 in seguito all’esonero di Stefano Pioli, decisione accompagnata dallo scetticismo generale dell’ambiente biancoceleste. Conclude il campionato conquistando 12 punti in 7 partite. La stagione successiva viene annunciato Marcelo Bielsa ma pochi giorni dopo, a causa di divergenze con Lotito, annuncia le dimissioni; il presidente, allora, richiama Inzaghi che, per la prima volta, ha l’opportunità di prendere in mano le redini della squadra per tutto il corso della stagione. Al suo primo anno, conquista il quinto posto (e quindi la qualificazione per la prossima Europa League) e perde la fine di Coppa Italia contro la Juventus dopo aver battuto nella doppia sfida la Roma, il derby viene vinto anche in campionato per 3 a 1 dopo quattro anni. La sua seconda stagione parte col botto: conquista la Supercoppa Italiana contro la Juventus grazie ad un goal negli ultimi secondi di Murgia; purtroppo non riesce a raggiungere il quarto posto proprio all’ultima giornata perdendo lo scontro diretto contro l’Inter. Nel corso della sua terza stagione Inzaghi vince il suo secondo trofeo da allenatore: trionfa in Coppa Italia battendo per 2 a 0 l’Atalanta in finale; grazie a questo risultato diventa il primo nella storia a vincere Coppa Italia e Supercoppa con i biancocelesti sia da giocatore che da allenatore. La stagione 2019/2020 comincia a rilento ma termina in una maniera, per certi versi inaspettata: il tecnico nativo di Piacenza, a dicembre, vince la sua seconda Supercoppa da allenatore e, prima dello stop causa COVID-19 infila 21 risultati utili consecutivi (la striscia più lunga della storia del club) con la squadra proiettata verso la vittoria di un clamoroso scudetto; Inzaghi, inoltre, raggiunge quota 202 presenze, diventando l’allenatore più longevo dei biancocelesti. La Lazio, al termine di una delle stagioni più lunghe di sempre, si classifica quarta, tornando in Champions League dopo 13 anni di assenza. Il cammino europeo, quest’anno è giunto al termine agli ottavi di finale per mano del Bayern Monaco, campione di tutto in questi ultimi anni. Simone Inzaghi, da allenatore, ha già dimostrato buone capacità anche se è ancora giovane e può crescere molto cercando di ambire a panchine più prestigiose nonostante abbia giurato fedeltà alla Lazio, il club che lo ha fatto diventare grande.
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