Compie oggi 22 anni Gigio, già un veterano della Serie A, da cinque stagioni e mezzo sicuro estremo difensore del Milan.
Il 21 ottobre del 2015, allo stadio Meazza di Milano, si gioca una partita di cui molti, probabilmente, si saranno dimenticati. È un mercoledì, sta per tramontare sul capoluogo lombardo, e lo stadio è praticamente deserto, giusto un migliaio di persone per assistere alla partita che si svolgerà di lì a poco. È un derby, un Milan – Inter valido per il Trofeo Berlusconi, torneo amichevole disputatosi per vent’anni prima della sua soppressione. I nerazzurri, con una curiosa maglia giallo fosforescente, vinceranno 1-0, ma poco importa. Il motivo per cui torniamo a questa partita è il portiere dei rossoneri schierato titolare in campo: Gigio Donnarumma. Il ragazzo ha 16 anni e 8 mesi, si tratta pur sempre di un’amichevole, per cui in pochi immaginano che quel ragazzone alto quasi due metri, esattamente quattro giorni dopo, esordirà in Serie A. Non l’ha mai più mollata quella porta Donnarumma, lanciato grazie all’intuizione di Sinisa Mihajlovic, il portiere campano si prenderà i gradi da titolare a scapito di Diego Lopez e Abbiati, due giocatori esperti, ma la priorità ora è far giocare il ragazzino. Un sogno vero e proprio per un milanista come lui, insolito per un campano, ma dopotutto a volte la vita è imprevedibile. Il Milan era entrato ben presto nella sua vita anche per via familiare: nato il 25 febbraio 1999 a Castellammare di Stabia, già a 4 anni entra nella sua prima scuola calcio, il Club Napoli, spronato dallo zio Ernesto a diventare un grande portiere. Portiere è anche suo fratello Antonio, nove anni più grande di lui, trasferitosi in Lombardia proprio nelle giovanili rossonere. Gigio, con il poster di Kakà in camera, segue le orme del fratellone nel 2013, quando i rossoneri lo prelevano per 250.000 euro, portandolo nelle proprie giovanili. Da lì è tutto un bruciare le tappe, un percorso che porta a quel Trofeo Berlusconi, da dove inizia una strepitosa carriera. È il più giovane esordiente nella Nazionale maggiore, nell’Under 21, nel derby della Madonnina, il più precoce ad arrivare rispettivamente a 100 e a 200 presenze in Serie A, traguardo toccato con la stracittadina di pochi giorni fa.
Dopo una prima stagione da 29 gol subiti in 30 partite, inizia la successiva vestendo per la prima volta l’Azzurro e parando un rigore a Belotti alla prima di Serie A: è arrivato a 12 conclusioni neutralizzate su 36, decisamente una buona media. Nel 2016 ha vinto il suo primo, e per ora unico, trofeo in carriera: la Supercoppa Italiana, nella quale il Milan ha sconfitto la Juventus ai calci di rigore, grazie anche a una parata di Gigio sulla conclusione di Dybala. Tutto perfetto quindi? Macché, ovviamente, non tutto è sempre rose e fiori: l’estate del 2017 è un momento delicato per lui, criticato aspramente e apertamente dai tifosi durante una partita dell’Under 21, per le voci di una richiesta milionaria di rinnovo di contratto negoziata dal suo agente Raiola. Gigio verrà accolto da delle banconote finte lanciate dai tifosi, cui reagirà continuando a fare il suo mestiere al meglio. L’avventura dell’Europeo giovanile termina in semifinale, Donnarumma vola a Ibiza e salta la maturità, altro stuolo di polemiche. Da lì in poi è il campo a parlare per lui, e il campo non mente: sempre presente nella stagione 2017/2018, cresce insieme al Milan, il quale trova il modo di reagire ad anni bui grazie anche alle sue parate che fanno la differenza. Protagonista assoluto dell’ultima stagione in cui il Diavolo ha messo a segno un girone di ritorno fenomenale con Stefano Pioli, è stato anche quest’anno uno dei capisaldi a cui affidarsi nei momenti difficili, anche ora che la squadra ha perso un po’ di terreno dopo un inizio sfavillante. A meno di colpi di scena, tra vent’anni saremo a parlare di un altro portiere che ha fatto la storia del calcio italiano, come il suo mentore Gigi Buffon, ancora in campo a 43 anni, che in Serie A ci ha debuttato però un anno più tardi. Non resta che stare a vedere, ma se Donnarumma continuerà a giocare con questa continuità ed efficacia, i dubbi che lo supererà saranno sempre più tendenti allo zero.