Compie oggi 26 anni il Greek Freak Antetokounmpo, eletto miglior giocatore assoluto della NBA nelle ultime due stagioni cestistiche.
Antetokounmpo. Un cognome complicato, quasi impronunciabile. Difficile potersi ricordare un cognome del genere, avrà pensato qualcuno la prima volta che ha letto delle gesta di questo incredibile atleta. E invece tutt’ora il cognome Antetokounmpo è probabilmente il più conosciuto dell’NBA, soprattutto grazie a Giannis, ma anche alla dinastia dei suoi fratelli. Una storia di povertà e immigrazione, trasformatasi nel successo di uno dei cestisti più conosciuti, ammirati e pagati al mondo. Charles e Veronica, i due genitori, vissero la loro vita in Nigeria, nella capitale Lagos, fin quando agli inizi degli anni ’90, lasciarono il Paese africano per cercare un futuro migliore in Europa. Il primogenito Francis, oggi calciatore, fu lasciato a soli 3 anni in custodia ai nonni, mentre la coppia lasciò lo Stato per approdare in Grecia, nella capitale Atene. Ebbero altri quattro figli, tutti maschi, e il secondo, nato il 6 dicembre 1994, rispondeva al nome di Giannis Antetokounmpo. In realtà il suo cognome era Adetokunbo, “il re che ritorna alle sue origini” in lingua nigeriana, ma la complessa traslitterazione nell’alfabeto greco lo trasformò. Giannis e i suoi fratelli non ebbero un’infanzia facile: non vigendo lo ius soli in terra ellenica, erano ufficialmente apolidi fino alla maggiore età, dovendo fronteggiare, sia loro che i genitori, forme di discriminazione di un Paese che si stava aprendo all’immigrazione. Non era facile trovare lavoro, così Giannis si arrangiò come poteva: lavorò in un cantiere come manovale, vendette borse e occhiali per strada, era uno di quelli che venivano chiamati “vucumprà”. Fino all’incontro con il basket. Le doti naturali, che portarono questo ragazzo a raggiungere i 2 metri e 10 di altezza, lo spinsero a seguire la strada cestistica, che, dopo un’inizio in Grecia, gli diede grandi soddisfazioni. Il suo valore in prospettiva era grande già a 18 anni, così si dichiarò eleggibile per il Draft NBA 2013. Fu selezionato con la quindicesima scelta assoluta dai Milwaukee Bucks, iniziando così la sua carriera americana nella franchigia del Wisconsin. Con il numero 34 e un contratto da circa 2 milioni di dollari, Antetokounmpo approdava in una squadra sicuramente tra le meno quotate dell’intera lega. Il primo anno mise a segno 6,8 punti a partita partendo spesso dalla panchina, e la squadra finì ultima nella conference, con ben 67 partite perse.
Piano piano il greco iniziò a emergere. Il secondo anno andò già meglio e i Bucks approdarono ai playoff, dove però vengono eliminati al primo turno dai Chicago Bulls. Nella stagione successiva Antetokounmpo entrò definitivamente nel giro dei titolari, iniziando praticamente sempre la partita nel quintetto base. Ala dal grande dinamismo, esplosività e controllo della palla, iniziò a realizzare un numero di punti sempre maggiore, mettendo insieme anche le prime triple doppie, ma quest’anno la squadra non raggiunse la post-season. La stagione 2016-2017 fu quella della svolta: anzitutto i Bucks puntarono tutto su di lui, investendo 100 milioni di Dollari nei successivi quattro anni. Antetokounmpo partecipò al suo primo All-Star game, vincendo anche il premio di giocatore più migliorato della stagione. Concluse l’anno in top 20 per tutte le principali voci statistiche (punti, rimbalzi, assist, stoppate e rubate), primo e unico della storia a riuscirci. Ai playoff arrivò un eliminazione ancora al primo turno, ma l’unica vera brutta notizia di questa stagione fu la dipartita del padre Charles, da cui Giannis cercò di prendere ispirazioni per migliorare sempre più. Ancora un eliminazione al primo turno l’anno dopo, ma ormai Antetokounmpo era una certezza. Aveva una media 27 punti a partita, e i Bucks erano in rampa di lancio. Difatti i due anni successivi sono stati fantastici per lui e per Milwaukee: per due anni di fila è nominato nell’All Nba First Team, così come nel miglior quintetto difensivo, è per due volte l’MVP della stagione, oltre che il capitano della sua squadra all’All-Star game, e nel 19-20 anche il Difensore dell’anno. I Milwaukee Bucks concludono in entrambi i casi il torneo al primo posto nella regular season, ma vengono eliminati prima dai futuri campioni dei Raptors nelle finali di Conference, poi da Miami alle semifinali. Antetokounmpo, ormai uno dei top player della lega, è stato raggiunto in Nba anche dai fratelli Thanasis e Kostas, e probabilmente tra poco tempo anche da Alex, nato nel 2001. È diventato padre nel 2020, e ha chiamato il figlio Liam Charles, in onore del suo genitore, che lasciando il suo Paese gli ha dato un futuro che da piccolo neanche poteva immaginare. Non si è mai scordato da dove proviene Giannis Antetokounmpo, e anche questo fa di lui un grande campione.