Compie oggi 26 anni Romagnoli, uno dei migliori difensori italiani in circolazione, sempre al comando della difesa rossonera.
Talvolta siamo talmente abituati ad alcuni calciatori che ci scordiamo della loro età. Vedere Alessio Romagnoli titolare, al centro della difesa del Milan, è ormai abitudine, per l’appunto, come se ci scordassimo che il ragazzo è diventato capitano di una delle squadre più titolate e blasonate al mondo solo un paio d’anni fa, diventando il più giovane a portare la fascia al braccio dei rossoneri dopo Franco Baresi, e in poco tempo ha collezionato più di 200 presenze nel massimo campionato italiano. Insomma, un giocatore di sicuro affidamento, bravo anche a segnare, su cui la Nazionale potrà contare nel suo immediato futuro. Il Milan sulla pelle, ma la Lazio nel cuore. Sì, perché, Romagnoli, nato ad Anzio il 12 gennaio 1995, è sempre stato un grande tifoso biancoceleste, frequentando anche lo stadio Olimpico insieme al padre, in gioventù. Eppure è grazie alla Roma se il giocatore si è formato ed è arrivato a debuttare direttamente in Serie A, visto che tra giovanili e prima squadra, è rimasto undici anni a Trigoria, vestendo la maglia giallorossa. Inizialmente provato da centrocampista, è stato poi spostato al centro della difesa, il ruolo che ha prevalentemente occupato per tutta la carriera. È stato Zeman, da sempre attento alle giovani promesse, a farlo debuttare in Serie A il 22 dicembre 2012, proprio contro il Milan. La stagione successiva, con l’arrivo di Rudi Garcia, inizia a mostrare le sue potenzialità, ma lo spazio è poco e viene quindi girato in prestito alla Sampdoria, dove può giocare con continuità. Ad allenare i blucerchiati c’è Sinisa Mihajlovic, il quale crede in lui e inizia a schierarlo fisso al centro della difesa, consentendogli di mettere insieme 30 presenze e 2 reti. Nell’estate del 2015, Mihajlovic si sposta sulla panchina del Milan, e convince la dirigenza rossonera a puntare su Romagnoli. L’11 agosto si perfeziona il suo trasferimento per 25 milioni di euro, una cifra elevata ma un grande investimento per il futuro.
Alessio Romagnoli trova continuità di rendimento con il Diavolo, e la prima stagione è già uno dei più presenti, con 40 gettoni complessivi tra campionato e Coppa Italia, dove raggiunge la finale persa contro la Juventus. Nel 2016-2017 vince il suo primo trofeo in maglia rossonera, la Supercoppa Italiana giocata proprio contro la Juve, in cui la squadra di Montella trionfa ai calci di rigore. In un’altra stagione positiva, trova la sua prima rete in campionato contro l’Inter, nel derby, in una partita finita 2-2 grazie allo spunto finale di Zapata. Impiegato con costanza, nel 2018 è protagonista del rigore decisivo che, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, elimina la Lazio in favore dei rossoneri. Romagnoli non esulta, affermando ancora una volta la sua fede laziale, ma realizza una rete che consente ai suoi di giocarsi la finale con la Juve, ancora una volta però terminata in sconfitta. Con l’addio di Bonucci nell’estate successiva, Alessio Romagnoli a soli 23 anni viene nominato capitano del Milan, un onore capitato solo alla leggenda Baresi a quell’età. Questo è anche il periodo in cui il difensore inizia a giocare regolarmente in Nazionale, dopo le prime presenze maturate nel 2016. Il suo score in maglia azzurra è attualmente di 12 presenze e 2 gol. Negli ultimi anni Romagnoli si è confermato una colonna della difesa milanista e un leader della squadra, risorta ultimamente dopo anni difficoltosi. Nel 2020 i rossoneri sono state una delle migliori squadre della Serie A nel girone di ritorno, e quest’anno guardano tutti dall’alto in basso in classifica dopo una prima parte di stagione fenomenale. Sono solo 19 i gol subiti nelle prime 17 partite dalla squadra di Pioli, e gran merito di questo risultato è di Romagnoli, sempre più futuro del Milan e del calcio italiano.