A Parigi, sede prescelta per i Giochi Olimpici, arrivarono quasi mille atleti di 28 nazioni. Nel programma anche salto in lungo col cavallo e tiro al piccione vivo
Per chi ha nel cuore i cinque cerchi più amati dello sport, oggi è un giorno importante, quello di una ricorrenza altrettanto significativa: il 14 maggio del 1900, a Parigi, si aprivano i giochi della II Olimpiade. In occasione del Congresso Olimpico che si tenne nel 1894, il Barone Pierre de Coubertin propose che i Giochi olimpici del 1900 fossero assegnati in modo che si tenessero contemporaneamente all’Esposizione universale , ià programmata per quell’anno nella capitale francese. All’Olimpiade parigina parteciparono circa mille atleti, provenienti da 28 nazioni. Per la prima volta nella storia dei Giochi olimpici poterono gareggiare le donne, dando così l’occasione a Charlotte Cooper (tennista) di entrare nella storia diventando la prima campionessa olimpica. La maggior parte dei vincitori delle Olimpiadi 1900 non ricevettero medaglie, ma coppe e trofei di varia natura. I professionisti poterono gareggiare nella scherma: ad Albert Ayat, che vinse sia la gara di spada per amatori, sia quella per maestri, venne assegnato un premio di 3000 franchi. Si tennero alcuni eventi insoliti, per l’unica volta nella storia delle Olimpiadi: tra questi i salti equestri in alto e in lungo, il nuoto ad ostacoli, il cricket ed il tiro al piccione vivo. La scelta di restaurare l’antica tradizione olimpica e di selezionare la città che avrebbe dovuto ospitare la prima edizione delle Olimpiadi moderne venne ufficialmente dichiarata durante il primo congresso olimpico, organizzato da Pierre de Coubertin ed avvenuto nell’anfiteatro dell’Università della Sorbona di Parigi, dal 16 al 23 giugno 1894. L’incontro ebbe una caratteristica internazionale, dovuto alla presenza di molti illustri personaggi. Al primo giorno di lavori parteciparono circa 2.000 persone e vi erano 78 delegati, che rappresentavano quarantanove club sportivi delle tredici maggiori potenze mondiali. Furono presenti, tra gli altri, il re del Belgio Leopoldo II, il principe di Galles Edoardo, il principe ereditario greco Costantino, William Penny Brookes e Ioannis Fokianos. Su proposta dello storico francese, la prima Olimpiade dalla storia contemporanea venne assegnata alla capitale francese, durante l’Esposizione universale, nel 1900 e fu di fatto l’unica città candidata ad ospitare questa prima manifestazione. Per timore che un periodo di attesa di sei anni, potesse far diminuire l’interesse del pubblico riguardo alla manifestazione, si preferì organizzare un evento olimpico già nel 1896, che venne assegnato ad Atene, dopo una discussione con Demétrios Vikélas, un dirigente sportivo che rappresentava la Grecia al congresso parigino. In questo congresso inoltre venne istituito il Comitato Olimpico Internazionale, composto da Demétrios Vikélas (che assunse la carica di presidente su proposta di De Coubertin) e da altri tredici membri. Il criterio ispiratore della nomina era che la presidenza del CIO spettasse, per il quadriennio, alla nazione organizzatrice dei Giochi. Quindi dal 1896, de Coubertin fu presidente di questa associazione, carica che, a prescindere dalla regolamentazione iniziale, mantenne fino al 1925. Al termine della prima Olimpiade, che venne ricordata, nonostante le gare non fossero di alto profilo tecnico, come un grande successo organizzativo, per merito soprattutto dell’entusiasmo degli spettatori greci, venne ufficializzata la richiesta, da parte di re Giorgio I di Grecia ma anche di alcuni atleti statunitensi, di mantenere sempre la manifestazione ad Atene. De Coubertin ed il CIO furono comunque contrari, rimanendo sull’idea originale di assegnare i Giochi olimpici ad una città sempre diversa. A Parigi tennero banco, ovviamente, le gare. Nell’atletica, l’americano Alvin Kraenzlein vinse le gare dei 60 m, dei 100 m ostacoli, dei 200 m ostacoli e del salto in lungo. Un altro americano Irving Baxter vinse la gara del salto con l’asta e del salto in alto, arrivando secondo in altre 3 competizioni. Ray Ewry vinse tre titoli, tutti nei salti da fermo, e si ripeterà ugualmente nell’olimpiade del 1904 a St. Louis. Nel complesso gli americani vinsero 17 dei 23 titoli in palio nell’atletica. Le prime medaglie d’oro olimpiche della storia italiana vennero vinte da Antonio Conte (Scherma, sciabola per maestri d’armi) e Gian Giorgio Trissino (Equitazione, salto in alto). Un altro italiano Ernesto Mario Brusoni vinse la gara a punti nel ciclismo che però non era riconosciuta ufficialmente dal CIO. Brusoni venne poi indicato dal CONI come campione olimpico. Non si sa invece il nome del timoniere che vinse con i canottieri francesi François Antoine Brandt e Roelof Klein l’oro nel “due con”: pare fosse un ragazzino di 10 anni, scelto perché pesava solamente 33 chili.