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Un tormentone ha riecheggiato nella testa degli appassionati di Formula 1 durante la pausa estiva di un mese tondo tondo, che ha permesso alle 10 scuderie che partecipano al mondiale iridato di riordinare le idee.

Avviare o progredire alcune sperimentazioni che erano nella testa degli ingegneri di maggior spicco dei team, doveva essere il mantra in un momento in cui sarebbero state ben 4 le settimane esenti da weekend con le gare.

E l’idea di cui vi abbiamo appena dato conto era ovviamente quella di un ritorno prepotente alla vittoria di Max Verstappen, profeta in patria.

Il mancato ritorno alla vittoria di Verstappen

E invece è successo esattamente il contrario, visto anche se i segnali per un trionfo arancione in Olanda, nel circuito di Zandvoort c’erano e come.

Intanto storicamente l’olandese volante non ha mai lasciato nemmeno le briciole ai suoi avversari nel circuito di casa.

Basti pensare che dopo una lunghissima pausa in cui Zandvoort non è più stata una tappa del Campionato del Mondo di Formula 1, nel 2020, anno di pandemia, le circostanze portarono alla decisione di rimandare ancora per un anno l’effettuazione della gara olandese, proprio per via della lunga assenza, Zandvoort e i suoi responsabili furono presi da uno scoramento fuori dal comune.

La situazione economica, seppur robusta e sana, risentì dell’ennesimo rinvio, ma, quando finalmente nel 2021 si riprese a gareggiare di fronte al Mare del Nord, il nuovo padrone della Formula 1 fu il vero cardine della rinascita dell’autodromo, tanto da vincere incessantemente per tre edizioni di fila, fino a quella del 2023.

Il dominio di Lando Norris

In effetti, per caratteristiche del circuito, più di un analista, nelle proprie previsioni, aveva messo davanti a Verstappen il pilota inglese, che, insieme al telaio e alla potenza del motore che si adattano molto bene al misto della pista arancione, avrebbe potuto sfruttare quello che doveva essere un minimo vantaggio rispetto alle Red Bull.

Eppure con il passare delle giornate, si è capito subito che quel vantaggio non era esattamente di risibile quantità, anzi.

Norris non si è limitato a vincere le qualifiche, le ha dominate, cogliendo la pole position, per poi mettere alle strette il pilota olandese, superandolo in gara ancor prima dei pit stop e, soprattutto, palesando una superiorità tecnica che ha impressionato.

In più la ciliegina della torta del Giro più Veloce colto verso la fine della gara, al giro numero 72, a dimostrare che tutto ciò che viene fatto al muretto della McLaren, è volto a non perdere nemmeno una stilla di vantaggio, quando si può essere cannibali.

L’unico problema del weekend è stato quello riscontrato anche in alcune gare precedenti: la titubante partenza del pilota britannico, che ha lasciato andare al via il suo più esperto avversario, ripreso poi però alla luce di un sorpasso perfetto quanto sorprendentemente dominante.

Norris diventa favorito?

Il secondo posto di Verstappen è comunque una garanzia in vista del finale di stagione.

Il tesoretto di 70 punti che fa da cuscinetto tra i due piloti, garantisce ancora un margine di assoluta sicurezza per il primo pilota della Red Bull, ma se fino a una mezza dozzina di gare or sono, non si poteva nemmeno parlare di “duello”, adesso il duello c’è e la scuderia di Milton Keynes avrà il suo da fare, non tanto per rintuzzare l’attacco di Lando Norris e delle Mercedes, quanto per evitare di accumulare pressione sul team, cosa che sarebbe deleteria in vista del finale di campionato, visto anche l’entusiasmo che, invece, c’è dall’altra parte.

Al McLaren Technology Centre di Woking, infatti, non si è perso tempo per provare ad aggiungere migliorie all’autovettura che in Olanda ha messo tutti al muro.

A differenza del nervosismo che sembra serpeggiare tra gli addetti ai lavori di Red Bull, tranquillità ed serenità sembrano invece le qualità sulle quali la McLaren sta lavorando ormai da mesi per ridurre il gap che la separa dalla Red Bull.

E il problema più grande è che, almeno da quello che si sta vedendo in pista nelle ultime uscite, se non si guardasse la classifica, quel gap sembrerebbe non vedersi più.

La serenità di Norris, la fretta di Verstappen

All’interno della squadra di Verstappen, si è cercato fin da subito di smorzare i toni, anche perché, a detta di Helmut Marko, nonostante sia stata chiara e netta la sconfitta di Zandvoort, le caratteristiche della pista erano fin troppo dalla parte della McLaren.

Adesso sono ben 5 i Gran Premi consecutivi al termine dei quali Verstappen non sale sul gradino più alto del podio e il trend è tutt’altro che positivo per la Red Bull.

Non ci sono segreti o ricette o medicine dell’ultim’ora, anzi, ciò che serve maggiormente alle due scuderie è quel tipo di organizzazione generale che avrebbe dovuto essere stilata a inizio stagione e che, ovviamente, avrà dovuto essere cambiata in corsa per via dello sviluppo della stagione.

In questo senso il prossimo Gran Premio di Monza, dove la potenza del motore è la caratteristica più importante del weekend italiano, ci dirà se la McLaren è pronta a scappare e se, soprattutto, quanto e come Verstappen sarà disposto a inseguire.