Senza tregua.
Il Gran Premio di Monza di Formula Uno ci ha consegnato una certezza: il confronto Hamilton – Verstappen, che già era infuocato di suo, si è risolto con un corpo a corpo spettacolare e pericoloso.
La sensazione, per gli addetti ai lavori, è che – da qui al termine del Mondiale – saremo destinati ad assistere ad altri testa a testa: perché né Lewis né Max accetteranno di arrivare secondi.
E dire che i contatti, tra i due, non si sono limitati solo allo scorso weekend.
La toccata di Imola
Seconda prova del Campionato del Mondo. Si corre ad Imola, il 18 aprile, sotto una pioggia torrenziale. Hamilton parte dalla pole, Verstappen dalla terza casella. Lo spunto al via dell’olandese è irresistibile, e i due contendenti si trovano ruota a ruota sin dai primi metri.
Al tamburello, Verstappen non lascia alcuno spazio ed Hamilton è costretto a passare sopra i cordoli, danneggiando lievemente il fondo della vettura.
Nulla di grave, ma il messaggio arriva forte e chiaro: Verstappen, quest’anno, non si farà da parte.
L’incidente di Silverstone
Con la memoria andiamo al 18 luglio 2021. In quella data si disputa il Gran Premio d’Inghilterra: tappa attesissima dai tifosi di Formula Uno, e da quelli di Lewis Hamilton in particolare. Perché, per il sette volte Campione del Mondo, quello è il tracciato di casa su cui obbligatoriamente ritrovare il sorriso, dopo il trittico di vittorie Francia – Stiria – Austria messo a segno dal rivale iridato Verstappen.
La gara si corre dopo il sabato di qualifica sprint, che ha visto Verstappen conquistare la pole position, con Hamilton al suo fianco.
Al semaforo verde della domenica, assistiamo ad un primo giro che dire spettacolare è dire poco: Hamilton tenta di passare il rivale alla curva Abbey, senza successo, per poi riprovare l’attacco alla staccata del rettilineo Booklands, anche qui senza riuscire a passare; il ruota a ruota clamoroso continua sino alla curva Copse, dove Hamilton vede un pertugio all’interno, Verstappen prova a chiudere la porta e la posteriore sinistra della Mercedes va a contatto con l’anteriore destra Red Bull, lanciando l’olandese sulle barriere.
Nonostante un time-penalty per lui, tra non poche polemiche, Hamilton vince la gara e riapre il Campionato.
Lo scontro di Monza
Siamo a Monza, nel weekend del 12 settembre. I due contendenti hanno un distacco minimo in classifica, e quella di Monza sembra una pista disegnata apposta per l’ennesimo controsorpasso mondiale di Hamilton, che si trova pochi punti indietro al rivale.
Ma i colpi di scena si susseguono: dopo che nella qualifica sprint Hamilton va malissimo, in gara Ricciardo su McLaren infila Verstappen , costringendo sia l’olandese che Hamilton a strategie differenti.
Ai box, però, sia Red Bull che Mercedes pasticciano, così clamorosamente il campione inglese e il giovane olandese si ritrovano spalla a spalla alla Variante del Rettifilo.
Scena già vista: nessuno dei due si tira indietro (qui, per la verità, è Verstappen ad essere fin troppo ottimista), e la Red Bull decolla su un cordolo, atterrando sopra la Mercedes del rivale, con tutti e due i protagonisti costretti al ritiro, ricordando gli scontri Senna-Prost del passato.
Detto che l’halo , in questa occasione, ha salvato letteralmente la vita del pluricampione britannico, alla fine la commissione gara commina all’olandese una penalità di tre posizioni da scontare nel Gran Premio di Russia. Verstappen che, di fatto, ha fatto quello che nel calcio chiameremmo un “fallo tattico”.
E ora, che succederà?
Avevamo visto, per gioco, come guardando il calendario Verstappen risultasse lievemente favorito nel proseguo del campionato. E in effetti, con una gara pro-Mercedes in cui il distacco è rimasto immutato, la sensazione si traduce in realtà. Anche se, in Russia, l’olandese nella migliore delle ipotesi partirà in quarta casella.
Certo è che – seppur questi confronti facciano felici i tifosi perché ultra emozionanti e spettacolari – è difficile pensare che tutto ciò non ricapiti: del resto, Verstappen è un lottatore ed ha una grande vettura, Hamilton è il più vincente della storia e vuole continuare a scrivere dei record.
Speriamo, naturalmente, che il tutto resti nei binari dell’agonismo e della correttezza.