Il 23 maggio del 1972 nasceva il pilota brasiliano di origini italiane. Nessuno, nella storia della Formula 1 ha corso tanti Gran Premi come è riuscito fare lui: 323
Rubens Gonçalves Barrichello è nato a San Paolo il 23 maggio 1972 ed è un pilota automobilistico brasiliano. Dal 2013 è inviato per Rede Globo come giornalista sulla pit lane. Detiene il primato di 323 gran premi disputati in Formula 1. Dato il cognome italiano, Rubens discende da immigrati italiani. I nonni difatti erano originari di Castello di Godego in provincia di Treviso. Barrichello ha vinto 5 campionati kart in Brasile, prima di trasferirsi in Europa nel 1990 per gareggiare in Formula Opel Lotus. Ha vinto il campionato al primo tentativo, successo ripetuto l’anno successivo nel campionato britannico di Formula 3. Nel 1993 fu ingaggiato dalla Jordan in Formula 1. Barrichello esordì con una buona stagione, ottenendo due punti per il campionato. Nel 1994 le cose migliorarono. Per poco la sua carriera non fu stroncata da un grave incidente avvenuto durante le prove del tragico fine settimana di Imola, allorché la sua vettura decollò sui cordoli della Variante Bassa, sbatté sulle reti di protezione e si cappottò al suolo procurandogli la rottura del setto nasale e l’incrinatura di una costola. Il resto della stagione fu dedicato ad un lento recupero, anche se riuscì comunque a conquistare la pole position a Spa-Francorchamps. All’epoca fu il pilota più giovane a riuscirci. Barrichello lasciò la Jordan nel 1997 per accasarsi alla nuova scuderia Stewart Grand Prix, dove ottenne come miglior risultato un secondo posto al Gran Premio di Monaco e un settimo posto finale nel 1999. Con queste credenziali fu ingaggiato nel 2000 dalla Ferrari come pilota titolare, prendendo il posto di Eddie Irvine. Finalmente, in Germania riuscì a conquistare (dopo 123 tentativi) la sua prima vittoria in un gran premio caratterizzato da cambiamenti meteorologici e anche un’invasione di pista. Nel corso della sua permanenza alla Ferrari, la carsa di Maranello si è aggiudicata ininterrottamente il Campionato Costruttori e il campionato piloti con Michael Schumacher. In questo periodo è arrivato due volte secondo nel mondiale (2002 e 2004), vincendo 9 gran premi. Nel 2003 ottenne la sua vittoria più bella: a Silverstone compì infatti una serie incredibile di sorpassi come raramente si sono visti nella Formula 1 di quegli anni. Nel 2004 arrivò al secondo posto dietro il compagno di squadra Schumacher in sette delle prime tredici gare, per poi vincere il Gran Premio d’Italia e l’edizione inaugurale del Gran Premio di Cina e terminare al secondo posto nel campionato, sempre dietro Schumacher. Nel corso del campionato 2005 la competitività Ferrari si ridusse molto, lasciando Barrichello all’asciutto di vittorie: il miglior risultato fu il 2º posto ottenuto nella gara inaugurale in Australia e negli Stati Uniti, corso da sole 6 vetture. Terminata la lunga esperienza in Ferrari, nel 2006 Barrichello fu ingaggiato dalla Honda con un contratto biennale. Nonostante il cambio di direttore tecnico nel secondo anno non portò risultati né al pilota né alla scuderia. Così dopo un inverno di incertezze, il 6 marzo 2009 l’ex DT, Ross Brawn, rilevò la squadra, dando vita ad una nuova scuderia di Formula 1, la Brawn GP. Barrichello ottenne la riconferma insieme a Jenson Button, battendo la concorrenza di Bruno Senna, al quale fu preferito per la maggiore esperienza. La Brawn si mostrò subito la vettura più competitiva e Barrichello terminò il Gran Premio d’Australia in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra, recuperando dopo essere stato coinvolto in un incidente alla partenza. A fine stagione Barrichello si classificò in terza posizione, con 77 punti. Il 2 novembre 2009 la Williams ufficializzò l’ingaggio del brasiliano come pilota per il campionato 2010, al fianco del debuttante Nico Hülkenberg. La Williams, anche grazie alle indicazioni dello stesso Barrichello, continuò a sviluppare la vettura e nella seconda parte di stagione il pilota brasiliano migliorò nettamente il proprio rendimento, giungendo in zona punti sette volte in undici corse e chiudendo la stagione in decima posizione, con 47 punti. I campionati dei due anni successivi furono un disastro e quando il 17 gennaio 2012, la Williams annuncia l’arrivo di Bruno Senna al posto del brasiliano e con tutti i volanti migliori occupati per il campionato 2012, Barrichello decide di ritirarsi dalla Formula 1. Terminata l’esperienza nella massima serie automobilistica, il 1º marzo 2012 il pilota brasiliano raggiunge un accordo con il Team KV Racing Technology per correre nel campionato IndyCar, dove grazie alla sua esperienza riesce a mettersi in mostra senza comunque vincere nulla. Abbandonato l’IndyCar, Rubinho gareggia nelle ultime tre gare del campionato Stock Car con il team Medley Full Time senza ottenere grandi risultati.