C’erano tutte le premesse perchè questo Gran Premio d’Italia fosse altamente spettacolare, e in effetti lo è stato per larga parte, almeno fino al giro numero 45 quando la McLaren di Daniel Ricciardo si ferma al lato della strada costringendo all’entrata in pista della Safety Car.
Il resto, come si suol dire, è storia. Verstappen alza per la prima volta il trofeo come vincitore a Monza, il giallo di Leclerc illumina solo la seconda posizione, mentre Russell ancora una volta riesce a salire sul podio (ai danni di Sainz). Ma tutto passa in secondo piano davanti ai fischi (legittimi) della marea rossa sugli spalti, a chiedersi come sia possibile chiudere una gara così bella e appassionate tutti in fila dietro la Safety Car. La risposta, è almeno in parte nel nostro pagellone.
Max Verstappen e Charles Leclerc: Voto 9
Non importa se l’olandese è arrivato alla sua quinta vittoria di fila (la undicesima in stagione) portando a 116 i punti di distacco in classifica. Per noi sia Max Verstappen sia Charles Leclerc sono da 9 (o dieci, fate voi) in questa gara.
Che siano i due migliori piloti della stagione (per non dire più in generale, di questi anni) è fuori da ogni dubbio, così come che questa Red Bull sia decisamente una spanna sopra la rossa di Maranello al momento.
Eppure resta il dubbio che avendo a disposizione uno o due giri finali da appaiati, qualcosa di meraviglioso sarebbe potuto venire fuori. I complimenti vanno ad entrambi in ogni caso, perchè vederli alla guida è uno spettacolo, anche se Verstappen ormai ha aggiunto al suo talento anche la consapevolezza di poter fare qualunque cosa con quella macchina (ancora una volta da settimo a primo nel giro di pochi giri, salvo poi amministrare al meglio il suo vantaggio).
La sua prima volta a Monza è coperta dai fischi, che però non sono tanto per lui, quanto per come è finita. Per Leclerc almeno questa volta non si può dire nulla alla scuderia, che ha provato anche con diverse strategie a contenere il gap in pista, ma la Red Bull è davvero una macchina quasi perfetta al momento.
Carlos Sainz: Voto 8,5
Anche l’altro pilota Ferrari ci ha messo tanto del suo per far gioire i tanti tifosi accorsi sugli spalti. Partito in 18° posizione è riuscito a fare una bellissima gara in rimonta, finendo subito a giocarsela nelle posizioni di testa, ma doppiamente svantaggiato in gara sia dalla prima virtual safety car, sia soprattutto dall’ultima reale, quando stava tenendo un passo perfetto per raggiungere e superare Russell e chiudere, come avrebbe meritato, sul terzo gradino del podio.
Lewis Hamilton: Voto 6,5
La Mercedes era forse un passo indietro le altre due in questo circuito, eppure l’ex campione del mondo è riuscito a fare una gara più che dignitosa.
Partendo dal fondo della griglia (19° posizione in partenza), ha messo a punto una strategia utile per mantenersi comunque nei piani alti della classifica (un solo pit stop per lui contro i due del suo compagno di squadra Russell). E la cosa ha pagato visto che non solo è riuscito a chiudere appena alle spalle di Sainz, ma soprattutto ha tenuto dietro un Perez in teoria decisamente più veloce (e questo nonostante una penalità che gli ha impedito di puntare a qualcosa di meglio di questo ottimo quinto posto).
Diciamo che questa nuova “dimensione” di Lewis, non più lanciatissimo in solitaria verso la vittoria ma applicato e costante nelle prime retrovie, ci fa conoscere un aspetto del pilota che fin qua non avevamo forse avuto modo di apprezzare.
Sergio Perez: Voto 5
Il suo compagno di squadra fa sfracelli portando a casa vittorie su vittorie. Lui metta in bacheca un solo podio in sei gare. Al netto della ovvia differenza di talento tra i due, con una macchina del genere ci si aspetta decisamente di più dal messicano.
A Monza parte da dietro e deve affrontare una gara piena di problemi: dalla penalità al freno che si surriscalda oltre il dovuto (forse però anche per la sua guida), ma il confronto “casalingo” resta impietoso.
Nyck De Vries: Voto 7,5
C’è un altro olandese che può festeggiare in questo Gran Premio di Monza però. Nyck De Vries è infatti al suo esordio assoluto in Formula Uno, sostituendo un Albon fermo per appendicite.
E lui ripaga al meglio la fiducia piazzando la sua Williams in zona punti e centrando il miglior risultato di scuderia con un 9° posto che sa quasi di vittoria. Specialmente guardando il suo compagno di squadra Latifi, relegato nelle retrovie e ancora fermo a zero punti in stagione.
Aston Martin: Voto 4
L’ultima gara di Sebastian Vettel davanti a un pubblico che lo ha sempre amato, è stata decisamente amara con un ritiro dopo appena dieci giri. Appena meglio è andata al suo compagno di squadra Stroll, costretto a fermarsi definitivamente ai box dopo il 39° giro per un problema ai freni.
In poche parole, la gara della Aston Martin è stata disastrosa non riuscendo chiudere il Gran Premio con nessuna delle sue vetture per la prima volta in stagione. Parimenti solo una volta ha visto entrambi i piloti a punti quest’anno, e non ci fosse la Williams, sarebbe ultima nella classifica costruttori. Finale di stagione molto difficile per la scuderia britannica.
FIA: Voto 2
Come detto sarebbe stato un Gran Premio molto bello e avvincente, non fosse per quel finale che grida vendetta. Cento cinquanta mila persone vestite di rosso (o di giallo per l’occasione) rimaste allibite dal vedersi gli ultimi otto giri con la bandiera gialla e a regime di Safety Car.
Intendiamoci, le regole di sicurezza sono fondamentali e il precedente di Abu Dhabi era nella mente di tutti. Però l’errore della FIA nel far entrare la Safety Car davanti a Russell (terzo in quel momento) invece che davanti al primo della corsa (Verstappen) è imperdonabile.
Vero è che non ha modificato di fatto le posizioni in pista al momento, ma è assolutamente incredibile che in una gara di Formula Uno si facciano errori così grossolani, che hanno poi costretto le macchine a metterci quasi cinque giri prima di essere realmente in fila (senza contare i doppiati da far passare) dietro la safety car.
Morale, ultimi giri compromessi (se ne potevano fare almeno due probabilmente facendo le cose fatte bene) e addio ai duelli finali che avrebbero incendiato la corsa: Leclerc a provare il tutto per tutto per la vittoria con Verstappen (per la verità meritatamente primo, ma non si sa mai in quelle circostanze), e Sainz a prendersi quasi certamente un meritatissimo terzo posto contro un Russell apparso decisamente inferiore negli ultimi giri.
Insomma sembra che tutte le decisioni alla fine portino acqua al mulino della Red Bull (vedi anche il tempismo perfetto con cui si sono spente le luci della virtual safety car a inizio gara), ma forse è solo un caso.