È andato in archivio anche il Gran Premio MotoGP di Portimao.
Eravamo giunti in terra lusitana con la convinzione che potesse essere, questa, una stagione estremamente equilibrata: e in effetti, abbiamo avuto la prima vittoria stagionale di Fabio Quartararo, che si è preso in un sol colpo anche la testa della classifica iridata. Ma è stato uno show continuo di colpi di scena: dall’errore madornale di Bagnaia in qualifica, alla delusione Marquez, alla doppia caduta Miller-Mir, alla scivolata di Bastianini.
Classifica compattissima, con “El Diablo” in testa a pari merito con Rins, A +3 su Aleix Espargaro e +8 su Enea Bastianini. Questo weekend si corre a Jerez: vedremo se la graduatoria si sgranerà o se ne usciremo ancora più compatti.
Intanto, riviviamo il GP del Portogallo con le nostre pagelle.
Voto 10: Fabio Quartararo
Se nessuno si vuole prendere il Mondiale, lui c’è: nonostante una M1 di Yamaha che è nettamente la più problematica di tutte le moto, il suo talento lo tiene a galla. Coglie la prima vittoria del Mondiale in un circuito non semplice, e si candida a favorito per la doppietta iridata, dopo il titolo dello scorso anno. Vedremo a Jerez (circuito tradizionalmente “amico” di Yamaha) se saprà confermarsi.
Voto 9: Johann Zarco
Da qualche anno, ormai, è l’outsider che si colloca sempre nei primi posti. Coglie una fantastica pole ed in gara è il migliore delle Ducati. Anche lui può legittimamente insidiare Miller (e Bagnaia?) per guidare la moto ufficiale. Sarà protagonista fino a fine anno, senza alcun dubbio.
Voto 8: Alex Rins
Se dovessimo dipingere un “ragioniere” questo sarebbe senz’altro Alex Rins. A suon di piazzamenti, Rins sulla sua Suzuki condivide la testa della classifica mondiale con Quartararo, limitando i danni anche in Portogallo (dove era partito 23esimo ed è arrivato quarto!). Occhio, davvero, perchè se si mettesse a vincere diverrebbe a tutto tondo un favorito assoluto per il titolo.
Voto 7: Aleix Espargaro
La vittoria di Aprilia in Argentina non è stata un caso: lo spagnolo finisce terzo, e la scuderia di Noale gioisce ancora. Con un po’ di continuità (che finora non è mancata) e un po’ di fortuna, chissà che nel corso della stagione non possa arrivare qualche gradito bis di vittorie.
Voto 5,5: Francesco Bagnaia
Gara dai due volti. Se la domenica è stata straordinaria, tanto che (un po’ meno rispetto a Rins) compie una rimonta eccezionale dal 24esimo all’ottavo posto, l’errore in qualifica è stato da principianti: colpa sua e di Ducati, che adotta una strategia assurda alla luce del meteo incerto del sabato. Ce lo aspettavamo, a questo punto, padrone del mondiale: è decimo in classifica a -38 dalla vetta. Urge inversione di tendenza immediata.
Voto 5: Marc Marquez
Sembrava poter essere il dominatore del weekend, invece (dopo la rimonta di Austin) corre in sordina, con una Honda che palesa dei problemi inaspettati. C’è da dire che il suo status psicofisico davvero non aiuta, sapendo che ogni singola caduta potrebbe influire pesantemente sulla sua salute.
Voto 5: Enea Bastianini
In Q1 trova una caduta rovinosa che inevitabilmente lo condiziona per la gara. Compie una parziale rimonta che sembra poter essere entusiasmante, ma cade (sbagliando) una volta acciuffata la decima piazza. Errore pesante che porta uno zero in classifica iridata. Se si vuole restare lassù in cima, serve più costanza e intelligenza (per informazioni, chiedere a Rins).
Voto 4: Jack Miller
Jack, ma cosa combini? Una staccata troppo pretenziosa lo mette fuorigioco finchè rincorre il podio, con il risultato di abbattere il povero Mir, anche lui in lotta con una straordinaria Suzuki. Con Martin e Zarco che scalpitano per soffiargli la sella, errori del genere faranno ben riflettere Ducati sul suo futuro.