Finalmente Leclerc è riuscito a sfatare il “tabù” di Montecarlo, che non lo aveva mai visto nemmeno salire sul podio del suo Gran Premio di casa. La vittoria del monegasco, rilancia la Ferrari anche in chiave mondiale, là dove le gerarchie sembrano totalmente ribaltate rispetto anche solo a qualche gara fa.
Il cavallino e la McLaren sono infatti costantemente davanti a una RedBull apparsa per la prima volta in grande difficoltà. Occhio però a trarre conclusioni troppo affrettate, specie dopo una gara che, diciamolo, è stata probabilmente una delle più noiose della storia della Formula 1, complice la doppia partenza che ha azzerato l’incognita della fermata ai box e ghiacciato le posizioni di partenza (i primi dieci sono arrivati nello stesso identico ordine di avvio).
Vediamo però come sono andate le cose in quel di Montecarlo, con il nostro consueto “Pagellone” di giornata.
Le Pagelle del Gran Premio di Montecarlo
Charles Leclerc – Voto 10 – Finalmente!
Che il ragazzo sia teso come non mai lo si vede dal volto, dalle parole e dagli occhi che hanno un solo obiettivo in vista, vincere. Lui ci ha messo del suo soprattutto in qualifica, dove ha centrato il giro quasi perfetto staccando una pole che è già mezza vittoria da queste parti.
Non una intera, perchè il pilota monegasco l’aveva già centrata due volte, senza riuscire mai a finire primo sotto la bandiera a scacchi. E qua proprio di una partita di scacchi, più che una gara di formula 1, si è trattato. “Vai piano” gli dicevano dal muretto. “Ma perchè diamine dovrei andare piano?” rispondeva lui alzando il piede dall’acceleratore, ma guardandosi bene dal far avvicinare troppo Piastri alle sue spalle.
Con la doppia partenza a causa dell’incidente e la possibilità di cambiare fin da subito le gomme, in gara si è del resto azzerato il rischio dei perdere posizioni alla sosta ai box, stravolgendo qualunque strategia di gara che non fosse quella di restare primo fino alla fine facendo il suo ritmo. Basso, a volte bassissimo, ma necessario e sufficiente per arrivare davanti a tutti, lasciandosi andare solo negli ultimi giri sempre più veloci, per arrivare più in fretta possibile alla fine e godersi una più che mai meritata vittoria.
Carlos Sainz – Voto 6 – Scudiero non molto impavido
Si alza domenica mattina con l’effige del fido scudiero, dichiarando in pompa magna che oggi la sua gara sarebbe stata completamente al servizio del suo compagno di squadra.
Pronti via, lo spagnolo è già fuori alla prima curva, lasciando potenzialmente solo Leclerc agli attacchi delle due McLaren. Il colpo di fortuna glielo regala Perez, nella carambola che costringe alla bandiera rossa e alla ripartenza, consentendo a Carlos di rimettere a posto la macchina e ripetere la partenza dalla sua posizione.
Dopo va meglio, per fortuna, ma di nuovo con una strategia ormai definita senza soste, parte l’incredibile siparietto a tre tra lui, Charles e il muretto, con indicazioni un po’ assurde sul fatto che ad andare piano per non permettere a Norris una sosta gratis ai box (c’era solo Russell dietro a distanza di sicurezza) non dovesse essere lui ma proprio il capofila Leclerc.
Per fortuna non c’è bisogno di scelte troppo drastiche perchè tutto fila per il verso giusto (con le Mercedes che rimangono quasi sempre al limite della distanza), ma viene da chiedersi come mai, ancora oggi, il muretto continui a dare indicazioni così sommarie su quali siano realmente le gerarchie di casa (era così difficile dire a Carlos di rallentare eventualmente, invece che chiederlo a Charles, come ha poco velatamente fatto spesso lo spagnolo?).
Oscar Piastri – Voto 8 – Terzo incomodo
Quanto la McLaren vada forte, lo dimostra soprattutto lui che, preso in mezzo alla morsa delle due Ferrari, ogni tanto si stacca per poi riavvicinarsi a suon di giri veloci che rendono bene l’idea di quanto il ritmo sarebbe stato potuto essere più alto senza queste dinamiche di gara.
Anche per lui, come per Charles, il grosso è stato fatto con un grande giro in qualifica, valido non solo per mantenere poi questo secondo preziosissimo posto, ma anche per lasciare indietro il suo più titolato compagno di squadra, in una competizione che potrebbe riservare qualche sorpresa nelle prossime gare (dove ci sarà da combattere in maniera molto più accesa).
Max Verstappen – Voto 5 – Anonimo
Non ricordiamo più da quanto tempo non si vedeva un Verstappen e una RedBull così in sordina. Di fatto la gara di Max è a scomparsa, incastrato tutto il tempo dietro la lentissima Mercedes di Russell, anche quando riesce a trovare lo spiraglio giusto per rimettersi addosso le gomme bianche che gli consentono giusto una “minigara” con Hamilton per il giro più veloce in gara (spoiler: perso).
Certo circuito cittadini come questo non sono proprio il pane quotidiano per la RedBull, ma se due indizi fanno una prova, questo è già il terzo GP consecutivo in cui vediamo i bibitari non più così competitivi. Non diamo ancora per preso il famoso gatto nel sacco, per dirla alla Trapattoni, ma l’impressione è che ci aspetti un mondiale un po’ diverso da quello che abbiamo visto in questi ultimi anni.
Sergio Perez – Voto 2 – Addios!
Non ci sono molti aggettivi per definire il week end di Sergio Perez a Monaco. E quelli che ci vengono in mente non sono per niente piacevoli. Pessimo in qualifica, terribile in gara, se si può chiamare gara una domenica dove ha girato appena due curve prima del disastro che ha coinvolto le due Haas e dato un’impronta totalmente diversa alla corsa (colpe non tutte sue, ovviamente, ma che confermano le difficoltà alla guida).
Fatto sta che da quando la RedBull non è più quella macchina da guerra infallibile, il messicano è crollato totalmente dando una dimensione ancora più eclatante alla differenza di qualità rispetto al suo compagno di squadra Verstappen.
Si può quasi certamente dire che, dopo questa prestazione, le sue possibilità di riconferma sono prossime allo zero.
Lewis Hamilton – Voto 6,5 – Quando finisce?
Il pluricampione del mondo è come solito relegato nelle posizioni delle retrovie, questa volta dietro anche al suo compagno di squadra Russell. Che sarebbe stata una stagione difficile, dopo aver palesato il suo futuro in Ferrari, lo si sapeva bene, ma forse nemmeno lui si aspettava di dover costantemente litigare con quello stesso muretto con cui ha festeggiato innumerevoli volte in carriera.
La prova, durante il cambio gomme in cui ci sarebbe la possibilità di un “undercut” decisivo per tenere dietro Max Verstappen, ma dai box non arriva nessuna notifica di questa possibilità e lui si trova a chiedere delucidazioni via radio quando se lo ritrova davanti con gomme nuove come le sue. La risposta del muretto non la sappiamo, ma sappiamo la sua, che comincia a piazzare un giro veloce dopo l’altro, alternandosi proprio con Verstappen. Alla fine però, sarà proprio il pilota inglese a prendersi, almeno, il punto addizionale.
Yuki Tsunoda – Voto 7 – CBRC
Cresce bene il giovane talento giapponese, dando l’ennesima “paga” di stagione al suo compagno di scuderia Ricciardo (ancora a secco di punti in gara) e centrando la sua quinta “Top10” in stagione. Una gara senza sbavature, che rilancia le sue chance per una monoposto più competitiva nella prossima stagione. Se la meriterebbe davvero.
Alonso e Stroll – Voto 7 e 4 – Che errore!
Ce l’ha messa davvero tutta il campione spagnolo, per far arrivare a punti il suo compagno di squadra e la Aston Martin. Rallenta di pura strategia tutto il gruppetto per permettere a Stroll, davanti a lui, di effettuare il pit stop senza perdere posizioni e poi lanciarsi alla caccia del decimo posto utile.
L’impresa riesce fin quando il canadese, non inciampa in un errore gratuito dopo aver montato le gomme nuove, che lo costringe alle retrovie perdendo la chance creata. Già la macchina sembra in calando rispetto al comunque non esaltante inizio stagione, ma se poi si riesce a sbagliare anche in una gara dove si stava guidando con le ciabatte o quasi, allora c’è davvero qualcosa che non funziona.
La Gara di Montecarlo – Voto 2 – La cumbia della Noia
Non ci sono altri modi per definire questo Gran Premio, che entra di diritto tra i più noiosi della storia della Formula 1. Ok, a tenere acceso l’interesse c’è quella Ferrari in testa dall’inizio alla fine e la sensazione che in queste curve, tutto possa succedere fino alla fine.
Ma di fatto, non succede quasi nulla. I primi dieci piloti in partenza arrivano alla fine nella stessa identica posizione e senza aver fatto alcun sorpasso durante tutti i 78, infiniti, giri di gara. Il ritmo soporifero che Leclerc impone è figlio di quell’incidente in partenza che ha definito le strategie di tutti, ma lo spettacolo diciamo che è il grande assente in questa domenica.
Ciò non toglie il sorriso per lo storico successo di Leclerc, ma speriamo comunque in gare più avvincenti a partire dal Canada, visto che mai come in questo momento ci sarebbero almeno tre scuderie che girano su tempi molto ravvicinati e ci sarà sicuramente da divertirsi.