Con il circus della Formula Uno fermo a causa dell’emergenza Covid-19, è il mercato piloti a tener banco e ad appassionare i tifosi.
Quanto Sebastian Vettel ha annunciato l’addio alla Ferrari, molti hanno sperato che fosse Antonio Giovinazzi, pilota italiano, a cogliere l’eredità del campione tedesco, così da rivedere un pilota di casa sulla rossa e a dare un po’ di lustro ai risultati dei piloti azzurri, che in Formula Uno, storicamente, un po’ stentano.
Andiamo oggi a rivedere i profili dei piloti italiani più vincenti in Formula Uno.
Nino Farina
La Formula Uno così come la conosciamo è nata nel 1950, e Nino Farina, Torinese allievo del grande Tazio Nuvolari (che aveva dominato tutte le competizioni motoristiche degli anni ‘30 e ‘40) è stato il primo campione del mondo italiano di Formula Uno, nonché il primo campione in assoluto. Farina, infatti, esordì con l’Alfa Romeo nel campionato del 1950, vincendo tre gare su sette Gran Premi. In seguito approdò anche in Ferrari, senza mai bissare l’alloro iridato. Per lui otto stagioni in Formula Uno, con 36 GP disputati e 5 vinti, con un titolo mondiale.
Alberto Ascari
Dopo aver visto vincere Farina nel 1950 e Fangio nel 1951, Alberto Ascari si consegna alla leggenda conquistando, nel 1952 e nel 1953, il Campionato del Mondo a bordo della Ferrari.
Dopo l’esperienza in rosso, passò – senza la stessa fortuna – prima in Maserati e poi in Lancia. Ma il duplice successo mondiale col cavallino rampante lo designano come uno dei migliori piloti italiani in Formula Uno. Ad oggi, per confermare il cattivo rapporto tra azzurri e quattro ruote, Ascari è l’ultimo pilota italiano ad aver vinto un titolo iridato.
Ascari collezionò 32 GP , con 13 vittorie e due titoli iridati.
Riccardo Patrese
Dopo aver dominato gli anni ’50, per trent’anni sono arrivate solo delusioni per i piloti italiani. Dagli anni ’80, almeno parzialmente, la musica sembra poter cambiare: in primis con Riccardo Patrese, padovano classe ’54, debutta in Formula Uno nel 1977 con la Shadow. E’ l’inizio di una carriera incredibilmente lunga, dal momento che Riccardo correrà sino al 1993, indossando nel tempo i colori di Arrows, Brabham, Alfa Romeo, Williams e Benetton.
La sua giornata di gloria, probabilmente, è datata 1982, quando in un durissimo GP di Monaco, all’ultimo giro successe di tutto: Patrese, in testa, rischia di uscire, vedendosi sorpassato da Pironi, De Cesaris e Daly. Ma la Dea Bendata, quel giorno, vedeva patavino: Pironi rompe in galleria, De Cesaris finisce la benzina e Daly va a sbattere. Patrese taglia il traguardo senza rendersi conto di aver vinto. Era la sua prima vittoria in Formula Uno.
Pur non cogliendo mai l’alloro mondiale, comunque, Patrese ci arriva vicino nel 1992, quando su Williams arriva secondo alle spalle di Nigel Mansell.
Patrese, volto pulito dell’Italia e della Formula Uno più in generale, ha partecipato a 257 GP, cogliendo 6 vittorie e 37 podi.
Elio De Angelis
In contemporanea all’epoca di Patrese, pur con meno fortuna è da annotare la carriera di Elio De Angelis. Romano classe ’58, De Angelis esordisce in Formula Uno con la Shadow, e, passando prima in Lotus poi in Brabham, disputa otto campionati del mondo cogliendo 2 vittorie (in Austria nell’82 e a Imola nell’85) e 10 podi.
Nel 1986, con la Brabham, trova tragicamente la morte durante dei test a Marsiglia.
Michele Alboreto
A concludere il trittico di piloti italiani vincenti degli anni ’80, Michele Alboreto: milanese classe ’56, dopo ottimi risultati in Formula Tre, passa alla Tyrrell in Formula Uno nel 1981.
Dopo tre buone stagioni, nel 1984 passa in Ferrari, dove resta per ben cinque stagioni, cogliendo solo tre vittorie e al massimo un secondo posto nella classifica mondiale (nel 1985, alle spalle di un imbattibile Alain Prost). Conclusa l’esperienza in Ferrari, nel 1989 inizia a guidare in scuderie minori e per nulla competitive, collezionando decine e decine di ritiri, senza alcun risultato rilevante. Si ritira nel 1994, con al suo attivo 215 Gran Premi, 5 vittorie e 23 podi.
Trova la morte nel 2001, durante un collaudo con l’Audi in vista delle 24 ore di Le Mans.
Giancarlo Fisichella
Siamo all’epoca contemporanea. In compagnia di Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella è l’ultimo azzurro ad aver vinto una gara in Formula Uno.
Romano classe ’73, Fisico esordisce in Minardi nel 1996 dopo una buona carriera nelle serie minori.
La carriera dell’azzurro è stata a lungo contraddistinta da tanti buoni piazzamenti, pur priva di troppi acuti. Su 231 Gran Premi, infatti, le vittorie sono 3 (l’ultima in Malesia, nel 2006, su Renault) e i podi 19.
Ha chiuso la carriera in Formula Uno nel 2009, correndo cinque gare in Ferrari. E’ stato l’ultimo pilota tricolore a correre col cavallino rampante.
Qualcuno sperava che a succedergli, in rosso, potesse essere Giovinazzi.
Per quest’ultimo, occorrerà ancora aspettare. Magari tra qualche anno potremmo annoverarlo tra i migliori piloti italiani che hanno corso in Formula Uno..