Marc Marquez ha dimostrato di poter essere definito il predestinato anche perché ha bruciato le tappe, ottenendo ogni record di precocità immaginabile ma ciò che ha in mente di fare avrebbe poche spiegazioni plausibili dal punto di vista medico-sportivo: il pilota Honda è a Jerez e vuole correre già domenica
Domenica la frattura dell’omero destro, lunedì il viaggio a Barcellona per l’operazione avvenuta martedì, oggi a Jerez per provare a tornare in pista subito: è questa l’agenda settimanale di Marc Marquez che, dopo la caduta di domenica, si è operato all’omero destro. La diagnosi parlava di un paio di settimane di stop e portava a ipotizzare il rientro per il GP di Brno del 9 agosto prossimo, dando per certa l’assenza a Jerez per il GP di domenica 26 luglio. Ebbene, oggi Marquez è volato proprio a Jerez con l’obiettivo di ottenere l’ok dei medici per prendere il via alla seconda gara del Mondiale.
Una notizia che ha lasciato di stucco l’intero paddock, gli addetti ai lavori e gli appassionati delle due ruote. Marquez non vuole smettere di sorprendere e ha già ricevuto il via libera da parte dei responsabili Honda che, tramite un tweet, hanno informato che il pilota sta viaggiando per Jerez. Il dottor Mir, che si è occupato dell’operazione di MM93, alla domanda sul rientro in pista del pilota, aveva indicato la data del 9 agosto a Brno, dando per assodato il forfait per il GP di domenica. La tenacia, la grinta (e forse anche l’incoscienza) di Marquez però rischiano di prendere il sopravvento: l’otto volte campione del mondo nel tardo pomeriggio si sottoporrà al controllo medico della Dorna e, se riuscirà a superarlo, già da domani può scendere in pista per le prove libere. Una notizia che ha sconvolto il mondo del motociclismo e anche della medicina sportiva, visto che, per un infortunio del genere, i tempi per un recupero sarebbero almeno 2 o 3 volte più lunghi rispetto a quanto sta accadendo con Marquez. Assieme a lui, si sottoporranno al check medico anche Rins e Crutchlow, assenti entrambi domenica scorsa perché infortunati.