Che peccato!
Ancora una volta, la Ferrari e Leclerc gettano al vento una vittoria che sembrava cosa fatta. In una domenica fortemente condizionata dal meteo, l’attesissima gara del Principato si risolve (manco a dirlo) a favore di Red Bull, con Perez che spunta dalle nubi e vince il Gran Premio di Monaco, sfruttando un harakiri di Maranello che – a causa di strategie incomprensibili – si deve limitare al secondo posto di Sainz e al quarto di Leclerc. Con Verstappen (terzo) che ringrazia e guadagna ulteriore margine sull’antagonista della rossa.
Riviviamo il weekend monegasco con le nostre pagelle.
Voto 10: Sergio Perez
Opportunista, veloce, solido: cosa può desiderare di meglio Red Bull?
Si fa trovare pronto quando Ferrari sbaglia, capitalizza al meglio una gara resa pazza da Giove plumbeo, e la sorte lo premia quando è il primo tra i leader a passare alle intermedie.
Senza contare che resiste egregiamente agli assalti finali di Sainz. L’unico problema, semmai, sarà per la scuderia, che ora si trova con un altro pilota potenzialmente di vertice.
Voto 9: Charles Leclerc
Ancora una volta va in archivio una domenica stra-deludente per la Ferrari. E dire che il pilota monegasco (che qui correva in casa) il suo l’aveva fatto: pole straordinaria, primo quarto di gara perfetto nonostante il nubifragio.
Poi è vittima di errori del team in sequenza, quando è costretto a rientrare per due volte in tre giri, con la seconda delle quali dietro Sainz, dove perde secondi fondamentali che gli costano la vittoria.
Voto 8: Carlos Sainz
Parte secondo e a tratti accarezza l’idea di vincere la gara. Aveva suggerito al team la strategia giusta, col muretto però che non l’ha ascoltato.
In ogni caso, vi sono evidenti segni di ripresa da parte dello spagnolo, dopo una primissima parte di stagione molto molto difficile. Anche se perde ancora una volta il confronto con la seconda guida di Red Bull, che anche stavolta gli arriva davanti.
Voto 7: Max Verstappen
Anche in un weekend non dei migliori per il Campione del Mondo in carica, la Dea Bendata lo abbraccia e gli fa guadagnare punti in testa al mondiale, con un terzo posto (davanti a Leclerc) che nell’economia della classifica iridata corrisponde ad un incremento del gap con il rivale su Ferrari.
Ora, infatti, Verstappen comanda a +9 : urgerà risposta immediata, altrimenti l’olandese rischia di prendere il volo.
Voto 2: Ferrari
Inammissibile, inaccettabile, inconcepibile: una serie di errori grossolani condannano la scuderia di Maranello a doversi accontentare di un secondo ed un quarto posto, quando la doppietta sembrava cosa fatta.
Prima non coprendo subito Perez con Sainz, poi richiamando Leclerc per montare le intermedie e facendogli perdere la posizione su Perez.
Ma soprattutto, chiamando dopo soli tre giri Leclerc per un secondo pit stop con Sainz già in pitlane, fanno perdere al monegasco il tempo sufficiente per vedersi sfilare il podio.
Insomma, un vero pasticcio per una scuderia che – se davvero vuole combattere con Red Bull – dovrà migliorare anche al muretto.
Voto 7,5: George Russell
Zitto zitto, il giovane inglese continua la sua stagione eccezionale, cogliendo un altro posizionamento in top 5.
Che arrivi davanti ad Hamilton non fa quasi più notizia, certo se Mercedes non facesse un passo avanti e due indietro, forse Russell potrebbe iniziare a lottare costantemente anche per il podio.
Voto 7: Lando Norris
Nonostante delle condizioni fisiche non ottimali (il povero Lando è da qualche giorno vittima di tonsillite), il giovanissimo scudiero McLaren compie l’ennesima gara precisa e attenta, con tanto di giro più veloce.
Arriva sesto e perde di un soffio la lotta con Russell, ma fornisce l’ennesima conferma che sarà un protagonista del prossimo futuro, proprio insieme a Russell, Verstappen e Leclerc.
Voto 6: Lewis Hamilton
Quanta fatica, per King Lewis. Sbaglia qualcosa in qualifica, e poi in questa gara si sapeva che recuperare sarebbe stato difficile. Prende pure una penalità dopo una sportellata con Ocon che lo mette ulteriormente in difficoltà, e non è neanche particolarmente fortunato.
Voto 4: Nicholas Latifi
Dove c’è un muro, c’è Nicholas Latifi.
Andare a sbattere a Monaco ci sta, per carità, del resto è il circuito più difficile della stagione. Andare a sbattere durante la safety car.. beh, occorre del talento.
Peccato, perché per il classe 1995 ormai non si contano più gli incidenti (evitabili) in cui è pedissequamente coinvolto.