E dire che qualcuno, in modo banale e semplicistico, sospettava che una volta assegnato matematicamente il titolo iridato della Formula Uno, lo spettacolo potesse in qualche modo scemare.
Nulla di più lontano dalla realtà: il GP di Austin, infatti, ha regalato sorprese, emozioni e colpi di scena, con la vittoria del più forte di tutti, Max Verstappen, contesa però sino all’ultima tornata da un Hamilton mai domo.
Bene la Ferrari di Leclerc, risalito da metà griglia, Sainz fuori per colpa non sua, ma merita una menzione Alonso, che fa un incidente spaventoso e senza paura riesce a tornare in gara e concludere la corsa (al netto di penalizzazioni) in top 10.
Riviviamo quindi il GP degli Stati Uniti con le nostre pagelle.
Voto 9- : Max Verstappen
Impeccabile: il fenomeno olandese suggella ulteriormente il proprio titolo iridato vincendo una gara in modo sofferto: dopo essere schizzato in testa al via, non si fa sorprendere dalle safety car; tradito da un problema al pit stop, risale freneticamente fino a battagliare con il vecchio rivale Hamilton fino all’ultima tornata e va a vincere meritatamente.
Un bel “meno”, nel giudizio, se lo merita per il brutto team radio con cui rimprovera il team Red Bull, colpevole di una perdita di tempo al cambio gomme, senza ricordarsi di quanto questa scuderia abbia fatto per lui.
Voto 9: Lewis Hamilton
Il pluricampione del Mondo Lewis Hamilton ha cullato a lungo il sogno di vincere la sua prima gara stagionale, in un circuito che teoricamente non sarebbe stato il migliore per Mercedes.
Strategia perfetta con pit stop anticipati e gomma dura per andare fino in fondo hanno in effetti messo in difficoltà Red Bull, che si è pure incartata nel pit stop di Verstappen; tuttavia la differenza prestazionale tra le due vetture alla fine ha premiato l’olandese, pur dopo una gran battaglia, sia in pista che via radio.
Voto 8: Charles Leclerc
Parte a metà griglia, ma risale come un missile, dando un feedback positivo a Ferrari per gli aggiornamenti appena montati in ottica 2023. Aiutato dalle safety car, resta agganciato al trenino dei primi, e per un po’ ha pure la pazza idea di provare a vincere la gara. Alla fine, Verstappen ed Hamilton volano via, ma il ferrarista c’è, eccome.
Voto 9: Fernando Alonso
Che la classe non fosse acqua lo sapevamo da anni, ma questo ragazzino di 41 anni ci sorprende di domenica in domenica.
E non tanto per l’ennesima clamorosa rimonta, dato che parte 14esimo in griglia e arriva a ridosso dei piani alti, quanto per il coraggio mostrato a metà gara: il futuro compagno di squadra Stroll lo coinvolge in un incidente tremendo, ma lui come se niente fosse si fa sistemare la vettura e risale sino al settimo posto.
Peccato per la penalità post-gp, ma Fernando is still “faster than you“.
Voto 7,5: Sebastian Vettel
A completare la gara in cui gli ex campioni del Mondo sono stati protagonisti, non poteva mancare il buon Seb, che conduce un Gp strepitoso che – ad un certo punto – lo porta addirittura in testa.
Tuttavia, un problema al pit-stop (molto simile a quello di Verstappen) lo condanna ad un rientro in pista a centro gruppo, ma la prestazione maiuscola con si cancella.
Voto 7: Kevin Magnussen
Guida una Haas insolitamente competitiva, ed è capace di giostrarsi al meglio tra safety car e strategie azzardate di cambio gomme. Alla fine termina nono (che con la penalità di Alonso diventa pure ottavo), a coronamento di una gara magistrale a cui non ci aveva abituato. Bravo.
Voto 3: Lance Stroll
Ma cosa combini, Lance? Una manovra assurda in rettilineo causa un incidente pauroso con Alonso, ed è solo un caso che i due non si facciano male (e che non ne facciano agli altri). Ingenuità di questo tipo non sono ammissibili: speriamo che se ne renda conto.