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Se c’è una cosa ormai certa in questa “nuova” Formula 1, dove i valori in pista sono completamente ribaltati, è che non ci si annoia mai. E anche in Belgio è successo un po’ di tutto, complice anche il meteo che ha in pratica stravolto tutto quanto visto durante la giornata di qualifiche e che aveva visto l’incredibile Pole di Charles Leclerc (facilitata dalla penalità a Verstappen che l’ha retrocesso di dieci posizioni in griglia).

Ma nella domenica di gara, altre sorprese non sono mancate: dalle strategie di gara che avevano dato alla Mercedes la doppietta finale, passando per le solite altalene di prestazioni tra i vari team e finendo con la squalifica del vincitore Russell per il peso della macchina sotto i limiti. Insomma emozioni a non finire che riviviamo nel nostro consueto “Pagellone” del Gran Premio.

Il Pagellone del GP del Belgio di Formula 1

George Russell – Voto 8 – Fantascientifico!

Dopo la vittoria in Austria si era inceppato in qualche prestazione negativa (ritiro in Inghilterra e ottavo posto in Olanda), proprio mentre il suo compagno di squadra era esploso (vittoria e terzo posto). Che la sua macchina non sia proprio al top lo aveva fatto vedere anche in una qualifica non entusiasmante, ma il pilota inglese aveva risolto tutto con una strategia illuminante che, da solo, si era messo in testa di portare avanti.

In barba a tutti i numeri e ai super computer degli ingegneri che lo volevano alla seconda sosta (nemmeno la Pirelli aveva immaginato una strategia con una sola sosta qua in Belgio), aveva optato per restare fuori con il suo treno di Hard, spingendosi a oltre 30 giri di sopportazione. Certo, nel finale dietro sembravano molto più veloci, ma con le vetture così vicine in prestazioni, sorpassare non è mai facile, anche sul lungo rettilineo del Spa-Francorchamps.

E così il buon Russell l’aveva portata a casa, contro ogni pronostico e contro ogni regola della matematica dei motori. Una scienza che sembrava esatta, incontestabile, tranne dalla follia e dall’immaginaria potenza dell’esperienza dei piloti. Ci aveva preso in pieno, ma la matematica non è avversario che si fa prendere in giro e infatti all’arrivo, ha ripagato con la stessa moneta: qualcosa nella macchina era troppo leggero e il peso finale sotto il limite consentito. Non si gioca con i numeri.

Lewis Hamilton – Voto 8 – Redivivo!

Due vittorie (siamo a 105 totali) e un terzo posto negli ultimi tre GP, per Lewis l’ultimo atto in Mercedes sta riservando sorprese continue e mostrato il lato migliore del pluri-campione del mondo.

In questa occasione ci ha fatto vedere soprattutto la sua capacità di gestione, di controllare le situazioni anche più complicate, anche se forse proprio la situazione interna ha poi impedito in qualche modo di essere più cinico nel finale (nettamente più veloce del suo compagno di squadra) così come nella gestione strategica (più accondiscendente del solito con il team ai box). Resta un’altra splendida gara che lo riporta in auge, malgrado una macchina che non è mai sembrata la più veloce in pista (ma certo è quella che spesso esce meglio da certe dinamiche).

Oscar Piastri – Voto 7 – Occasione persa!

Una gara che poteva probabilmente essere migliore per l’australiano, che dopo la sua prima vittoria in carriera in Olanda (arrivata però non senza le polemiche delle decisioni di scuderia), avrebbe voluto fare il bis anche in Belgio.

E la macchina a disposizione ha mostrato diverse volte di poter essere la più forte del lotto in pista, pur non riuscendo mai di fatto a gestire la situazione al meglio. Vedi quel “lungo” ai box che è costato non solo alcuni secondi decisivi, ma anche lo spavento del meccanico che se l’è visto arrivare a 80 all’ora (voto 10 al coraggio) senza spostarsi. Ennesima occasione persa in casa McLaren, che pur dimostrando di avere al momento la monoposto migliore, nemmeno stavolta è riuscita a concretizzare quel vantaggio.

Lando Norris – Voto 4 – Recidivo!

L’incapacità di casa McLaren di sfruttare al meglio il vantaggio, la si vede ancora di più in Lando, che pure questa volta spreca banalmente la sua qualifica perdendo subito quattro posizioni in una delle sue partenze sbagliate (cominciano a essere davvero tante), chiudendo fin da subito ogni velleità di vittoria.

In gara poi, non esce mai dall’anonimato di qualche raro sorpasso, non riuscendo praticamente mai a impensierire Verstappen davanti a lui. Un pilota chiaramente involuto in questa fase, che vede il mondiale sempre più distante (questa volta più per colpe sue che per le strategie dei box).

Charles Leclerc – Voto 6,5 – Compitino!

Non aveva illuso nessuno la Pole conquistata in una qualifica dalle condizioni totalmente diverse del meteo. Che la Ferrari potesse avere poi problemi in una gara asciutta, lo si sapeva bene. Charles fa tutto il possibile, soprattutto nella prima parte di gara quando, stranamente come è già capitato, riusciva a essere anche piuttosto veloce (al pari delle altre davanti).

Nella prima sosta rischia il solito patatrack restando in pista un giro di troppo (undercut degli avversari evitato solo per un soffio e grazie al traffico in pista), mentre dopo il secondo con la vettura più leggera, la Ferrari proprio non riesce a essere più competitiva e i saltellamenti lo hanno rallentato più di tutti gli altri. Resiste bene all’assalto finale di Verstappen, tanto che il suo quarto posto diventa invece il ritorno sul podio, atteso da ormai cinque gare.

Max Verstappen – Voto 6 – Normale!

Definire “Normale” Verstappen, è quanto di più strano si possa sentire nella Formula 1 di questi tempi. Eppure in Belgio, per la prima volta dopo tantissimo, il pilota olandese è apparso davvero normalizzato.

Che la Redbull di questo periodo non sia arrembante lo si sapeva, ma eravamo comunque abituati a vederlo competere là in cima mettendoci sempre qualcosa di suo in più. Non questa volta, dove soprattutto nella prima metà di gara è apparso totalmente impotente verso le altre scuderie (Ferrari compresa), salvo poi chiudere in crescita ma senza il guizzo conclusivo che poteva portarlo sul podio (anche per merito di Leclerc). Riesce comunque a risalire dalla 11° posizione (causa penalità) fino a un sufficiente quarto posto.

Carlos Sainz – Voto 5,5 – Anonimo!

Se la gara di Verstappen è “normale”, quella di Sainz è quasi apatica. Il guizzo l’aveva nelle corde, come quando si è ritrovato in vetta alla gara dopo aver allungato il primo stint con le gomme bianche in partenza. Ma proprio quella scelta si è rivelata poi contro producente, costringendolo al doppio cambio per poter mettere almeno un paio di gialle (durate solo qualche giro), invece di provare davvero una strategia diversa con una sola sosta come inventato da Russell.

Ne è venuto fuori un sesto posto (che era settimo con Russell in gara) piuttosto anonimo, come del resto tutte le ultime gare del ferrarista.

Sergio Perez – Voto 4 – Finito!

La prima fila in partenza poteva essere un buon segnale incoraggiante, la fine di una ciclo di gare totalmente negative per il messicano. E invece, è andata forse anche peggio. Il finale è sempre un settimo posto letteralmente inutile in termini di punteggio, ma arrivato questa volta peggiorando di molto la posizione di partenza.

Assente nelle dinamiche di gara, passivo in tutte le scelte strategiche (certo dai box non l’hanno aiutato), utile praticamente solo quando lascia passare il suo compagno di squadra lasciandoli campo aperto (ma del resto andava nettamente più lento di Max). In settimana si discuterà il suo rinnovo, ma la scelta sembra ormai scontata, e forse è meglio così (per tutti).

Fernando Alonso – Voto 6 – Tutta esperienza!

Dietro ai soliti otto che fanno gara a parte, ecco che primo tra gli “altri” si piazza questa volta il solito eterno Fernando Alonso, che porta la sua Aston Martin all’ottavo posto finale, lasciando il suo compagno di squadra Stroll a oltre dieci secondi (e fuori dai punti).

Il giorno prima del suo 43° compleanno, lo spagnolo dimostra ancora una volta come l’esperienza e la classe siano un pregio che ancora gli appartiene.