Se siete appassionati di Formula 1, saprete sicuramente che a partire dalla stagione del 2026, cambieranno tantissimi articoli del regolamento che governa il Circus.
Tra la scelta di diminuire l’utilizzo del carburante e, contestualmente, quella di aumentare i cavalli, non tutte le scuderie sono d’accordo sull’attuazione di questi nuovi dettami.
Tale rivoluzione dovrebbe spazzare via un’intera era e aprirne un’altra che dovrebbe dare da una parte un nuovo boost all’affidabilità, già migliorata nelle ultime tre stagioni con un numero di ritiri non dovuti ad incidenti in pista, infinitamente minore rispetto ai precedenti 5 anni e dall’altra aumentare l’equilibrio tra le scuderie in termini di risultati sportivi.
Ma non tutti sono contenti.
Spostamenti ( non ) sospetti
Se siete attenti alle vicende della Formula 1, saprete benissimo che la stagione che stiamo vivendo comincia ad essere curiosamente costellata da tutta una serie di passaggi di consegne, di dimissioni, di un mercato piloti effervescente e di teste altolocate che cambiano casacca.
Sono in molti ad abbinare questo walzer in continuo mutamento alla rivoluzione che si concretizzerà nel 2026.
Il primo clamoroso cambio in vista è ovviamente quello che ha fatto più rumore tra gli appassionati e i tifosi della F1, quello che vedrà Lewis Hamilton guidare una delle due Ferrari nella prossima stagione e fare coppia con Charles Leclerc.
In relazione alla scuderia dominatrice delle ultime stagioni iridate e ormai già avviata a vestire i panni della squadra cannibale anche per la season in corso, la Red Bull ha dovuto dire addio ad Adrian Newey, dal 2006 Direttore Tecnico del team con sede a Milton Keynes, allettato dalle sirene Ferrari, che si staccherà dalla Red Bull al termine del primo trimestre del prossimo anno.
In Red Bull si moltiplicano le dichiarazioni dell’addio di Newey, per via del mai confermato rapporto ormai deteriorato con il Team Principal della scuderia, Christian Horner, il quale però non fa passare giorno in cui non si affretti a dichiarare che tale addio nulla c’entra con eventuali screzi tra i due.
E per non farci mancare nulla, anche Natalie Robyn, amministratrice delegata della FIA, ha rassegnato le proprie dimissioni dall’Organo di Governo della Formula 1, dopo 18 mesi di lavoro ed è addirittura il quarto dirigente di altissimo livello che la FIA perde in pochi mesi.
I cambiamenti regolamentari
Va da sé che non è dimostrabile che tali spostamenti siano in qualche modo legati alle variazioni in vista per il 2026, ma nei periodi in cui avviene, o sta per avvenire, qualcosa di epocale, ognuno prova a prendere la strada che pensa sia la più proficua per sè stesso.
Ma quali sono i cambiamenti principali per la stagione 2026?
Il cambiamento più sensibile segna una nuova tappa verso quello che dovrebbe essere il traguardo più importante fissato per il 2030, il famoso “carbon neutral”, grazie ad un motore che sprigionerà la sua potenza in forza di soluzioni sostenibili che facciano capo soprattutto ad energia elettrica e carburanti meno inquinanti.
Questo tipo di decisione ha messo in condizione sei produttori di dare la propria disponibilità e cominciare a lavorare in ottica 2026, in rigoroso ordine alfabetico: Alpine, Audi, Ferrari, Honda, Mercedes e Red Bull che lavorerà allo sviluppo con Ford.
Il cambiamento più importante riguarda dunque tutto ciò che può servire ad un abbassamento dell’inquinamento ambientale, cosa che sembra andare di pari passo con l’industria automobilistica stradale, sempre più alla ricerca di quelli che sono gli sviluppi di un motore all’avanguardia che produca una percentuale minima di emissioni dannose per l’ambiente.
Il primo piccolo accenno polemico è stato espresso proprio dal team Principal della Red Bull, Christian Horner, che ha spiegato di temere che i motori 50-50, tra combustione interna ed energia elettrica, portino una piccola modifica, ma dagli effetti piuttosto significativi.
Toto Wolff Team Principal della Mercedes, si è invece detto super eccitato per questo tipo di cambiamenti, perché il mondo necessita di trovare innovazioni che facciano capo alla sostenibilità, anche in un contesto così moderno come la Formula 1.
Le altre modifiche
Tra le modifiche più importanti, non bisogna ignorare quelle più tecniche che non riguardano direttamente il motore, ma ciò che lo alimenta.
- Maggiore utilizzo dell’energia elettrica
La tecnologia che riguarda un maggiore impatto da parte dell’energia elettrica, dovrà trovare budget sullo studio della raccolta della stessa energia in frenata, grazie al sistema MGU-K, che con le innovazioni dovrebbe portare a produrre fino a 350 kilowatt, 3 volte in più di quella prodotta dalle auto attuali, circa 120 kilowatt.
- Il rapporto tra carburante e cavalli
Gli ingegneri che hanno predisposto i progetti per la stesura del nuovo regolamento, sono sicuri che, in linea con ciò che è accaduto negli ultimi anni, le power unit necessiteranno di minor carburante a fronte di uno sviluppo di potenza pari a 1.000 e più cavalli. D’altronde nell’ultimo decennio si è passati da un utilizzo di 160 kilogrammi nel 2013, fino 100 del 2020 e un obiettivo di 70 chilogrammi nel 2026.
- Il risparmio attraverso le innovazioni tecnologiche
Occorre sempre tenere presente che stiamo attraversando un periodo in cui il “cost cap” è un elemento necessario per rimanere all’interno di un certo dispendio di risorse. Le innovazioni di tipo tecnologico metteranno a dura prova i budget che verranno erogati per i motori. Starà ad ogni sviluppatore trovare soluzioni che mettano in condizione il team di lavorare in maniera performante anche sotto il punto di vista del rispetto delle nuove regole.