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Il calendario della stagione di Formula 1, ci porta a prendere in considerazione che abbiamo ormai scavallato da tempo la metà del percorso e per la scuderia di Maranello sarebbe deleterio cominciare a mettere nero su bianco quelli che sono i bilanci stagionali.

C’è da lavorare, c’è da preparare testa e cuore le prossime due stagioni del mondiale iridato, che sono di importanza capitale in previsione di quello che sarà il cambiamento epocale della stagione 2026, quando il regolamento subirà un guazzabuglio di modifiche e di stravolgimenti vari, che occorrerà presentarsi con argomenti a dati per sedersi al tavolo dei padroni del circus.

La prima tappa di questo epocale cambiamento, è fissata tra qualche giorno, quando, in Olanda, la Ferrari dovrà presentare sul circuito di Zandvoort due macchine veloci, potenti e, soprattutto, affidabili, frutto del lavoro che dovrebbe essere stato effettuato durante la pausa che noi italiani chiamiamo ferragostana.

Un mese di fermo in Formula 1

I Giochi Olimpici non ci hanno certo fatto passare dei weekend esenti dallo sport da guardare in TV, anzi, la scorpacciata di Parigi ci ha addirittura sovrastati di eventi che solo un’Olimpiade può regalare, ma mentre gli atleti di ogni parte del mondo provavano a mettere le loro prestigiose medaglie al collo, tutte le scuderie di Formula 1 si sono adunate all’interno delle sedi ufficiali e/o tecniche per migliorare le prestazioni delle loro monoposto.

E’ infatti dallo scorso 28 luglio che non assistiamo ad un Gran Premio di Formula 1, un mese quasi esatto da ciò che vedremo nel circuito olandese di Zandvoort, dove una marea arancione è pronta ad accogliere il proprio campione, Max Verstappen, che sta passando uno dei momenti più difficili della sua carriera di pilota in Formula 1.

Il roboante vantaggio che l’olandese volante ha accumulato nella prima parte della stagione, non è comunque in pericolo, visto che i 277 punti conquistati fino a Spa-Francorchamps, sono un bottino che non rischia di essere recuperato dai diretti inseguitori, o almeno non a brevissimo.

Lando Norris è infatti dietro di 78 lunghezze, ma sappiamo tutti che la distribuzione dei punteggi in caso di piazzamento tra i primi, riduce al minimo la possibilità di errore da una parte e dall’altra.

McLaren e Ferrari

Il fatto è che se il pilota più titolato ad essere il capocaccia della preda in fuga è Lando Norris della McLaren, non si capisce il motivo per il quale il pilota numero 1 della Ferrari, Charles Leclerc, debba abbandonare ogni suggestione e sogno di recupero del terreno che lo separa da Max Verstappen.

Il pilota monegasco aveva cominciato discretamente la sua stagione, seppur il culmine del suo cammino è stato raggiunto al termine di un unico e solo episodio in casa, nel suo Principato di Monaco a fine maggio.

Nonostante una sola vittoria, Leclerc accusa da Verstappen un ritardo di 100 punti giusti giusti e, se non vogliamo inserirlo nella lotta per il titolo, ci sarebbe comunque un secondo posto da portare a casa e, soprattutto, un posto al sole nella classifica costruttori.

Dietro il pilota delle Red Bull la lotta è senza quartiere, con i 4 piloti delle due scuderie, raccolti in una quarantina di punti scarsi che ci faranno vivere un finale di stagione molto caldo.

Il calo dopo Montecarlo

Va da sé che nulla nasconde, purtroppo, il visibile calo di prestazioni della Rossa, e, se la vogliamo dire tutta, anche i piloti non hanno sempre dato il massimo, sia in gara che in qualifica.

Mettiamoci dentro ancora alcuni errori di strategia, grazie al cielo molto meno numerosi rispetto al passato, ed ecco che il divario dai più forti si è sensibilmente allargato.

Il weekend olandese non dovrebbe portare i frutti sperati del lavoro effettuato a Maranello, intanto perché occorre vedere come la macchina risponde in gara alle piccole ( o grandi ? ), modifiche delle macchine e poi anche le caratteristiche del tracciato non sono ideali per rivedere la Ferrari sul podio.

Lo stesso Vasseur ha messo le mani avanti affinché nessuno pensi che in Olanda la Ferrari possa presentarsi dominante.

Il fondo la novità più interessante della Ferrari in Formula 1

Il fondo delle due Ferrari sarà però la novità più interessante che il team tecnico presenterà nel circuito europeo.

Non sono state poche, fino a ieri, le lamentele per il bouncing, che, con questo nuovo espediente, potrebbe eliminare i disguidi che per i piloti sono così importanti.

Secondo motorbox.com, il termine bouncing viene spesso utilizzato come sinonimo di porpoising. In realtà, pur provocando il medesimo continuo saltellamento già indicato come porpoising, la genesi dell’effetto è differente: nel caso del bouncing, a far sobbalzare la monoposto è il contatto del fondo con le disconnessioni dell’asfalto che va a creare, appunto, un rimbalzo verso l’esterno della vettura, poi nuovamente schiacciata verso il suolo dal suo carico aerodinamico.

Non sarà certo la modifica che riporterà la vittoria in casa Ferrari, ma è giusto provarci passo passo.