La McLaren ha annunciato il taglio degli stipendi anche per i due piloti, a causa della pandemia Coronavirus
Anche la Formula 1 è costretta ad operare misure restrittive per limitare i danni dal punto di vista economico, visto che, da calendario, non si potrà partire prima di giugno, sebbene gli sviluppi del coronavirus nel giro del mondo diano al momento poche certezze circa l’inizio della stagione in estate. La McLaren, dal canto suo, ha compiuto la prima mossa e ora anche altre squadre potrebbero seguirla a ruota: la scuderia britannica ha messo in cassa integrazione una parte dei dipendenti e diminuito il salario di coloro i quali continueranno a lavorare in azienda. Una misura che riguarda da vicino anche i due piloti del Team, Lando Norris e Carlos Sainz, i cui stipendi sono stati decurtati. Il giovane britannico e l’esperto spagnolo hanno accettato di buon grado, comprendendo il momento di difficoltà del Paese ma anche della situazione globale, dimostrando di accettare una parità di trattamento che per certi versi rappresenta una sorpresa per chi non vive la realtà del paddock.
Il Team di Woking ha optato per una decurtazione degli stipendi anche in virtù della Legge britannica che permette, in questo momento, che gli emolumenti possano arrivare all’80% del salario a pieno regime. La McLaren ha poi spiegato in una nota diffusa alla BBC il motivo e l’obiettivo di tale scelta pionieristica: “Proteggere gli impiegati e garantire a loro un rientro a tempo pieno quando tutto tornerà in condizioni normali”. Tale misura andrà a colpire circa 3700 dipendenti, dei quali 850 operativi nel reparto corse di Formula 1, i cui orari di lavoro e attività sono state stravolte dalla realtà dei fatti. Il CEO di McLaren Racing, Zak Brown, ha annunciato di aver confermato tale decisione anche in una conference call risalente al 31 marzo con tutti gli altri 9 Team del Mondiale che, a partire da oggi, potrebbero adottare la stessa misura estrema per salvaguardare la salute ma anche il futuro di tutti i lavoratori. Stiamo in attesa di capire chi seguirà la mossa – tanto logica quanto inevitabile – del Team di Woking.