Con quel fare un po’ così. Con quel volto un po’ così. Con tutta l’ambizione del mondo, però.
L’inizio della stagione 2024-2025 ha portato un nome nuovo e sorprendente sulla scena della Serie A: Kosta Runjaic, allenatore dell’Udinese, ha iniziato il suo cammino in Italia con risultati impressionanti.
Dopo quattro partite, l’Udinese guida la classifica del campionato italiano da sola, con 10 punti e nessuna sconfitta, e la firma del mister è già evidente sul gioco della squadra friulana.
Chi è Kosta Runjaic?
Nato in Austria da genitori croati e di nazionalità tedesca, Kosta Runjaic è un allenatore con una carriera particolare, diversa, non certamente canonica. Certo: ricca di esperienze, dalla Germania alla Polonia, e ora anche in Italia.
Le vittorie al Legia
Ma come ci è finito in Friuli? Runjaic è infatti noto per il suo approccio tattico innovativo, con una forte enfasi sul possesso palla e un gioco offensivo che mira a dominare l’avversario. Prima di arrivare all’Udinese, Runjaic aveva guidato il Legia Varsavia dal 2022 al 2024, dove ha ottenuto successi significativi, tra cui la vittoria di una Coppa di Polonia e una Supercoppa di Polonia.
Il percorso in Conference League
Discreta roba, no? Ecco perché il suo periodo al Legia Varsavia ha attratto l’attenzione dei dirigenti dell’Udinese, soprattutto per le imprese europee. Sotto la guida di Runjaic, il Legia ha ottenuto vittorie di prestigio in Conference League, battendo squadre blasonate come AZ Alkmaar e Aston Villa.
Successi europei che hanno consolidato la reputazione dell’allenatore come un leader diverso, appunto. Magari non spettacolare, ma capace di ottenere risultati contro avversari di alto livello, anche in contesti internazionali, e con un’identità palesemente riconoscibile.
L’esperienza in Germania
Tutto questo non è frutto del caso, così come non lo è il primo posto dell’Udinese. E’ di fatto una conseguenza del lavoro.
Prima del suo successo in Polonia, Runjaic aveva infatti già dimostrato il suo valore in Germania. Alla guida del Darmstadt, ha ottenuto la promozione dalla terza alla seconda divisione già nella sua stagione da esordiente.
Tuttavia, il momento più alto della sua carriera tedesca è stato raggiunto con il Kaiserslautern, portando la squadra in semifinale di Coppa di Germania: in quel percorso, Runjaic ha dimostrato come un’idea possa sconfiggere un gigante. E giganti del calibro di Bayer Leverkusen ed Hertha Berlino, uscendo solo contro il Bayern Monaco allenato da Pep Guardiola.
Anche se sconfitto, la sua impresa è rimasta nella storia del club e ha ulteriormente cementato la sua reputazione: sarà pure un tecnico da outsider, ma sa sempre dire la sua.
Il lavoro con i giovani
Arriviamo al nocciolo della questione, ciò che a Udinese per un bel po’ è sembrato effettivamente mancare. Una delle qualità che distingue Runjaic come allenatore è la sua capacità di valorizzare i giovani talenti. Durante il suo breve periodo al Monaco 1860 in Germania, ha lanciato giocatori come Florian Neuhaus e Felix Uduokhai, oggi protagonisti in Bundesliga rispettivamente con il Borussia Mönchengladbach e l’Augsburg. Anche in Polonia, con il Pogon Stettino, ha mostrato un’abilità unica nel mettere in vetrina giovani talenti destinati a crescere.
Tra questi, qualcuno lo riconoscerete senz’altro: Sebastian Walukiewicz, acquistato dal Cagliari nel 2019, e Adrian Benedyczak, che è diventato uno dei protagonisti della promozione del Parma in Serie A.
Cosa dobbiamo aspettarci dal suo percorso all’Udinese?
Se pensate che l’Udinese sia il nuovo Bologna, alt: non è giusto andare così oltre. La squadra bianconera, dopo aver deciso di separarsi da Fabio Cannavaro, ha scommesso su Runjaic con cognizione di causa, pur sapendo che il periodo d’adattamento alla Serie A avrebbe potuto – e lo sarà senz’altro – incidere nella prima fase del campionato. Ma il tecnico, a prescindere dal curriculum internazionale e dalla comprovata abilità nel costruire squadre competitive, è uno tosto. Ed è stato pure preso per evitare di ritrovarsi a galleggiare nella lotta salvezza.
Comunque, come sempre, è il campo a parlare. E nonostante sia stata una scelta a sorpresa, i primi risultati stanno dimostrando che il club friulano ha preso una decisione lungimirante. Con Runjaic al timone, l’Udinese non è solo in cima alla classifica, ma sta anche mostrando un gioco dinamico e aggressivo, espressione del calcio offensivo che caratterizza la filosofia del tecnico tedesco.
L’adattamento all’Italia
Italia e mister Kosta non sono mondi paralleli. Ecco: la visione tattica di Runjaic, incentrata su un gioco offensivo e sulla gestione del possesso palla, si adatta perfettamente alla tradizione calcistica italiana, dove il controllo del gioco e l’attenzione ai dettagli tattici sono fondamentali.
Più che altro, il rischio è quello di prendersi un abbaglio di fine estate. E infatti la sfida più grande sarà mantenere questi alti livelli di prestazione lungo tutta la stagione, ma con un inizio così promettente, l’Udinese e i suoi tifosi possono sognare in grande sotto la guida del nuovo allenatore.