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Dopo mesi e mesi di dominio partenopeo, il Campionato di Calcio di Serie A si riprende dopo il lungo torpore originato dai Mondiali in Qatar e il cambiamento è servito.

Il Napoli cade a San Siro al termine di una maiuscola prova dei giocatori di Simone Inzaghi che, alla resa dei conti, non hanno rubato nulla alla luce di un match che si annunciava scorbutico e che i nerazzurri hanno portato a casa grazie ad uno schieramento in campo piuttosto accorto che ha tagliato i viveri per le pericolose ripartenze di Kvaratskhelia, Osimhen e Zielinsksi, mai perfettamente in partita.

La classifica si accorcia, quindi, e a trarne beneficio sono tutte le inseguitrici, che, tranne la Lazio e l’ormai distanziata Atalanta, hanno vinto tutte.

Vediamo le pagelle di Inter-Napoli.

Le pagelle dell’Inter: Dzeko è sontuoso, difesa impeccabile

Onana 6,5

La pericolosità delle partite in cui il portiere viene chiamato in causa poco o nulla, vuoi per la scarsa vena degli attaccanti avversari, vuoi per la splendida prova dei tuoi compagni di reparto, è quella che arriva nel momento in cui, a fine partita, arriva l’azione più pericolosa dei rivali. In questo Onana risponde presente e rispedisce al mittente il siluro di Raspadori.

Bagher vittoria.

Skriniar 7

Dovremmo provare a utilizzare un cliché per ognuno dei tre centrali nerazzurri che ieri hanno giocato tutti i 94 minuti del match, tutti e tre all’altezza della situazione. Skriniar è l’anima di questa difesa.

Condottiero arretrato.

Acerbi 7

Oltre ad essere attentissimo in difesa è quello che tra i tre ci prova con maggiore convinzione anche nell’area avversaria. La sua seconda giovinezza sotto la guida di Inzaghi non è un caso.

Di spada e di fioretto.

Bastoni 7

Forse ieri il meno appariscente dei tre centrali, ma praticamente perfetto in più di un’occasione. Partecipa con una certa continuità alla costruzione dal basso, anche in virtù dell’assenza di Brozovic, con Calhanoglu che tende spesso a fuggire via.

Maturo.

Darmian 6,5

Il ruolo che gli assegna Inzaghi e che lo vede sgroppare a tutta fascia per dare una mano ai tre difensori e ad un centrocampo impaurito alla vigilia da quello che avrebbero potuto fare dalla sua parte Kvaratskhelia e Olivera, non è di facile interpretazione ed è giusto che gli si riconosca quell’impegno che non ha mai fatto mancare alla squadra. Il gol sbagliato nella parte centrale del primo tempo, va però messo in risalto come unica pecca di una partita a pieni polmoni.

Generoso.

Barella 6,5

Ogni volta che entra in campo, la sensazione è che voglia spaccare questo e quell’altro mondo. La vitalità del ragazzino di Cagliari è però contagiosa e il prototipo del centrocampista moderno al quale sono interessati parecchi club di Premier, non tradisce nemmeno nel big match contro la capolista. Troppo irrequieto nel finale e un’ammonizione da evitare.

Cavallo di razza.

Calhanoglu 6,5

La nuova e improvvisa assenza di Brozovic che terrà lontano dai campi “Epic” per due settimane, costringe Inzaghi a dover rivedere i piani e il turco risponde presente, seppur partecipando alle manovre offensive con minore frequenza rispetto al solito. È sublime quando si ritrova faccia a faccia con Osimhen di fronte ad Onana, ultimo baluardo di una strepitosa organizzazione difensiva in cui tutta la squadra dà una mano.

Lavoro oscuro.

Mkhitaryan 6,5

Come è o come non è, ogni stagione dell’ex romanista parte con la prospettiva di giocare pochi spezzoni di partita, per poi guadagnare minutaggio match dopo match ed essere premiato dall’allenatore di turno. Splendido il lancio che dà il “La” al gol vittoria.

Sacrificio al potere. (82° Gagliardini SV)

Dimarco 7

Un paio di sbavature in sede di finalizzazione, ma per il resto ennesima partita nella quale l’esterno nerazzurro non fa mancare il suo apporto. Mezzo voto in più per il meraviglioso cross, l’ennesimo, che vale l’incornata fatale di Dzeko.

Inesauribile. (Esce stremato al 64° per Gosens, 6,5.)

Dzeko 7,5

Signori, qui giù il cappello. Un campione da inserire dentro un gigantesco decanter da cui trarre beneficio con un tastevin e assaggiarne poco per volta ad ogni occasione. Trasforma in oro quella che è l’occasione della partita. Il movimento a centro area per ingannare Rrahmani e buttarsi a corpo morto per la fucilata che uccella Meret, dovrebbe essere posto in loop nei corridoi della scuole calcio.

Chateau Margaux. (Dal 75° Correa, 6).

Lukaku 6,5

Parte bene, arringa la folla, a tratti sembra di rivedere l’Inter di Conte nella quale i compagni gli davano tutti i palloni e lui scendeva volentieri a prenderseli tra le linee. Piano piano, con il sommarsi degli scatti anche in ripiegamento, perde lucidità, ma il pubblico di San Siro lo ama e lui ripaga tutti con una prestazione di grande sacrificio.

Almost Big Rom.

Lautaro Martinez 6 (dal 64′)

Ancora qualche scoria da eliminare tra vittoria del mondiale e festeggiamenti, ma ci prova con tutte le sue forze a dare una mano per tenere il risultato.

Missione compiuta.

Le pagelle del Napoli: delude Zielinski, Osimhen stoppato

Meret 6

Compie alcuni interventi decisivi prima del gol sul quale non può fare davvero nulla. Prima della partita si era parlato di una sua assenza per un febbrone, ma alla fine gioca e lo fa pure bene.

Incolpevole.

Di Lorenzo 6

Il più sollecitato dai suoi compagni sia in fase difensiva che quando si tratta di dare una mano in attacco. Forse un po’ troppo tenero sul cross di Dimarco, non performante come in altre occasioni.

Sufficienza stiracchiata.

Rrahmani 4,5

Probabilmente il peggiore dei suoi, basti l’episodio del gol per capire che Dzeko lo scherza come un pivello fingendo di attaccare il primo palo, per poi stargli dietro la schiena e spingerla in fondo al sacco. Sbavature anche nell’occasione gol di Darmian al primo tempo.

Spaesato.

Kim Min Jae 6,5

Buona la partita di contenimento su Lukaku, col quale lotta ad armi pari e lo costringe spesso a uscire dalla comfort zone per fargli ricevere dei palloni in latitudini dove il belga non è pericoloso.

Leader difensivo.

Olivera 5,5

Difensivamente ordinato, sbaglia raramente passaggi e interventi e non ha particolari responsabilità, ma se il Napoli non vuole dissipare un vantaggio così clamoroso in classifica, necessita di un apporto maggiore dei terzini in fase di costruzione della manovra e di finalizzazione offensiva.

Timido.

Anguissa 5

La diga di questo Napoli non ha risposto presente come in altre occasioni. Schierato nel suo solito ruolo di guastatore davanti alla difesa, il centrocampista del Camerun trova difficoltà a cercare i compagni di reparto nella costruzione dal basso. Con il povero apporto di Zielinski si incasina frequentemente e gli attaccanti ne risentono.

Impacciato. (Dal 75′ Ndombele 6).

Lobotka 6

Dei tre mediani è decisamente quello più lucido, anche se viene spesso schiacciato dalla verve atletica di Barella. Non perde mai la calma e si candida per un minutaggio ancora maggiore nel 2023.

Continuo. (Simeone 84′ SV).

Zielinski 4,5

La capacità del playmaker polacco è sempre stata quella di poter svariare a cavallo delle due metà campo, con la possibilità di essere pericoloso anche dalla distanza con la castagna che è uno dei pezzi forti del repertorio. Ieri di tutto questo non si è vista la minima parte.

Assente ingiustificato. (Dal 64′ Raspadori 6, impegno e grande occasione nel finale).

Politano 5

Molto spesso fuori dalla manovra, anche in virtù delle ottime scelte degli esterni nerazzurri. Sostituito a mezz’ora dalla fine, quando Spalletti si rende conto che sangue dal muro, non ne cavi.

Evanescente. (Da 64′ Lozano 5, cambia pochissimo).

Osimhen 5

Capitano quelle giornate un po’ così, anche e soprattutto per via della super prestazione della difesa avversaria. Per ciò che ha fatto vedere la punta del Napoli in questi mesi, si ha la certezza che questo possa essere un isolato episodio.

Rimandato.

Kvaratskhelia 5,5

Anche per il georgiano è giusto sottolineare la prestazione della difesa interista. Bloccate sul nascere quasi tutte le sue sgroppate sulla trequarti, è stato molto più pericoloso quando ha provato l’assolo in area di rigore. Almeno ci ha provato.

Poco cercato. (Dal 75′ Elmas S.V.).