Il sorteggio, avvenuto il 2 dicembre, ad Amburgo ha assegnato alla Romania un posto nel gruppo E, dove affronterà Belgio, Slovacchia e Ucraina. Nonostante la squadra del tecnico Iordanescu non sia tra le favorite per superare il turno, la speranza è l’ultima a morire e la Romania darà battaglia alle dirette concorrenti per la qualificazione alle fasi finali. Inoltre, si qualificano le migliori quattro terze classificate, un motivo in più per crederci fino alla fine.
La “Tricolorii” farà il proprio debutto il 17 giugno a Monaco di Baviera contro l’Ucraina.
Numeri della “Tricolorii”
L’edizione di quest’anno rappresenta, per la Tricolorii, la sesta partecipazione agli europei di calcio. La prima partecipazione avvenne nel 1984 in Francia, seguita da quella del 1996 in Inghilterra. Tuttavia, il miglior risultato della squadra è stato ottenuto alla terza partecipazione, nel 2000 in Belgio e Olanda, quando la Romania raggiunse i quarti di finale. In quell’occasione, fu l’Italia a eliminare i rumeni con un punteggio di 2 a 0, grazie ai gol di Francesco Totti e Filippo Inzaghi. Successivamente, la Romania è stata eliminata al primo turno anche nel 2008 e nel 2016.
La stella è Dragusin
Attualmente, la rosa della Romania non figura tra le favorite per la vittoria finale agli Europei, tuttavia presenta giocatori interessanti e una squadra globalmente competitiva in tutti ii ruoli in mezzo al campo. A spiccare come maggior qualità c’è senz’altro la difesa che rappresenta il punto di forza principale e a certificazione di ciò sono i soli 5 gol subiti durante le partite di qualificazione.
Oltre alla fase difensiva, la formazione di Iordanescu si distingue per il suo equilibrio tattico, spesso schierata con un 3-5-2 che può essere adattato a una difesa a quattro quando necessario, senza compromettere la struttura della squadra.
Una squadra che fa quindi della solidità l’arma principale anche perchè in questa generazione di calciatori manca il talento che toglie il fiato, come poteva essere un tempo per Mutu, o ancora di più con Gheorge Hagi.
A proposito di Hagi dovrebbe esserci Ianis, figlio proprio di Gheorge, che con il padre condivide il cognome ma non la quantità di talento. Nonstante questo i piedi più educati della Tricolorii appartengono proprio a lui. La stella della squadra però è in difesa, dove il ruolo di leader sarà tra i piedi di Dragusin, che dopo essere esploso al Genoa è passato a Gennaio al Tottenham, con qualche problema di ambientamento per adesso.
La sorpresa che arriva da Parma…
Davanti la squadra si poggia ancora sui due ex giovani scuola Inter Dennis Alibec e George Puscas, ma attenzione alla freschezza che arriva da Parma, dove Denis Man e Valentin Mihalia hanno sciorinato una stagione coi fiocchi.
Per entrambi 31 presenze in Serie B, con Man che ha segnato 11 gol mentre Mihalia ha timbrato per 6 volte. Sono due esterni d’attacco che pptrebbero venire buoni in caso di cambio modulo, con il passaggio al 4-3-3, o anche a partita in corso per provare a spaccare la contesa.
Difficile che vengano proposti come punta centrale, la coppia sarebbe stuzzicante ma anche un po’ leggerina a questi livelli.
La formazione tipo della Romania a Euro 2024
Come detto Iordanescu predilige l’equilibrio e soprattutto quando affronta squadre che riconosce come più forti preferisce stare coperto: possiamo quindi ipotizzare una Romania guardinga a Euro 2024, sistemata con il 5-3-2 mostrato già nelle sfide di qualificazione contro la Svizzera.
Tra i pali toccherà dunque con grande probabilità a Horatiu Moldovan, che sarà coperto da una linea di difesa a tre. A comporre il terzetto arretrato c’è sicuramente Andrei Burca e Vladimir Screciu e, a completare il reparto, il giocatore che più ha fatto parlare di sé durante questa stagione, soprattutto nella finestra di mercato invernale, Radu Dragusin, precedentemente al Genoa e ora al Tottenham. Il ventiduenne rappresenta il punto di forza della squadra e avrà il compito di guidare la retroguardia.
Un’alternativa più che valida al pacchetto dei centrali è Adrian Rus. I quinti difensivi saranno Andrei Ratiu a destra e Nicusor Bancu a sinistra. In mediana Razvan Marin a fungere da regista davanti alla difesa con Ianis Hagi e Nicolae Stanciu come mezzali, ma anche Alexandro Cicaldau può essere una scelta dall’inizio in quel ruolo. In attacco Denis Alibec e George Puscas sono avanti a Denis Dragus nelle gerarchie per le due punte titolari. In caso di tridente, invece, avrebbero una chance Florinel Coman e Valentin Mihaila.
Miglior scenario possibile
È lunedì 17 giugno ore 15 e la nazionale rumena è pronta a scendere in campo contro l’Ucraina. Nonostante le pressioni per la prima partita del girone E, ha tenuto testa agli avversari guadagnandosi un prezioso pareggio che ha dato il via al loro cammino verso quello che sarà una grande cavalcata. Il secondo match contro il Belgio, sabato 22 giugno, è già decisivo per la nazionale guidata dal tecnico Iordanescu. Il Belgio, considerato una delle squadre più forti del torneo, ha cercato in tutti i modi di mettere in difficoltà la difesa rumena senza mai sfondare. La caratteristica evidenziata durante le qualificazioni diventa la forza della Tricolorii che supera la nazionale belga per 2 a 0. Nell’ultimo incontro del girone, contro la Slovacchia, la Romania ha dato il meglio di sé, vincendo ancora con il medesimo risultato e portando a casa il primo posto del girone che vale l’accesso alla fase a eliminazione diretta.
Agli ottavi incontra la nazionale italiana e, sapendo che la vendetta è un piano che va servito molto freddo, si vendica della scottante eliminazione subita a Euro 2024. Con un 1 a 0 tirato, la nazionale rumena vince una partita tattica e con pochi spunti offensivi, solo una ripartenza permette alla Tricolorii di passare il turnoe di rimandare a casa gli azzurri. Ai quarti di finale la Romania supera un’altra big, la Spagna, ma è in semifinale che il cammino dei Tricolorii si interrompe. Infatti, l’Inghilterra è troppo forte e batte la squadra di Iordanescu per 2 a 0. Nonostante la delusione per l’eliminazione, la Romania ha dimostrato di essere una squadra di alto livello, capace di competere con le migliori nel panorama internazionale del calcio. La semifinale contro l’Inghilterra rimarrà comunque un momento di orgoglio per la squadra rumena, che ha lottato fino alla fine con coraggio e determinazione.
Peggior scenario possibile
La Romania arriva a Euro 2024 con molte aspettative per il primo posto del girone guadagnatosi con grande grinta e un’idea di gioco ben chiara. Infatti, il 3-5-2 ha permesso di blindare la difesa ed è stata la forza della squadra di Iordanescu. Ma ciò che era stata la caratterista migliore della rosa nelle qualificazioni, si rivela essere il tallone d’Achille nella fase a gironi. Infatti, nella partita d’esordio contro l’Ucraina, riesce ad agguantare il pareggio per 1 a 1 solo nei minuti di recupero. Nella seconda e terza partita del girone E, i Tricolorii imbarcano ben 7 goal, 4 dal Belgio e 3 dalla Slovacchia. Un crollo verticale della nazionale che esonera il ct Iordanescu e dovrà ripartire con un nuovo progetto tecnico.