Essere sempre tra i grandi favoriti e non sollevare mai un trofeo può essere frustrante. Gareth Southgate fa finta di nulla, ma non si può negare che l’Inghilterra sia la grande favorita di Euro 2024, dove è chiamata a dimenticare la dolorosa sconfitta in finale contro l’Italia, per giunta in casa propria.
La nazionale dei Tre Leoni non è certo favorita unica, essendo ad esempio anche la Francia molto ben dotata per il successo finale in Germania, ma le pressioni stavolta sono davvero alte.
Vediamo allora che Inghilterra attenderci a Euro 2024, con quali elementi e quale modulo.
La qualificazione alla fase finale
Il pubblico italiano conosce bene il percorso di qualificazione dell’Inghilterra a Euro 2024, essendo passato dallo stesso girone dell’Italia. Parliamo infatti del Gruppo C, vinto senza difficoltà alcuna dai Tre Leoni appunto sugli azzurri e su Ucraina, Macedonia del Nord e Malta. Sei le vittorie su 8 partite, con due pareggi e un saldo reti piuttosto eloquente: 22 gol fatti e solo 4 subiti.
Il capocannoniere non poteva che essere Harry Kane, forte delle sue 5 segnature.
I convocati, reparto per reparto
Già le pre-convocazioni di Gareth Southgate hanno destato scalpore, con diverse esclusioni eccellenti fra i 33 della lista preliminare. Alla fine anche nelle convocazioni definitive si sono viste assenze di enorme rilievo nella lista dei 26.
- Portieri: Henderson, Pickford, Ramsdale.
- Difensori: Dunk, Gomez, Guehi, Konsa, Shaw, Stones, Trippier, Walker.
- Centrocampisti: Alexander-Arnold, Bellingham, Gallagher, Mainoo, Rice, Wharton.
- Attaccanti: Bowen, Eze, Foden, Gordon, Kane, Palmer, Saka, Toney, Watkins.
Portieri
Pickford sarà il titolare con Ramsdale backup, il terzo nome dovrebbe essere Henderson, che ha concluso molto bene la stagione al Crystal Palace. Tagliato in extremis il giovanissimo Trafford del Burnley, che avrà altre occasioni.
Difesa
Fa rumore l’esclusione di Ben Chilwell, anche perché sullo stato di forma di Luke Shaw ci sono diversi e pesanti dubbi. Dubbi che alla fine hanno portato il taglio di Maguire, che appare molto pesante per la difesa dei Tre Leoni che ha dimostrato di soffrire senza il capitano. A sinistra, oltre a Shaw, c’è anche il “vecchio” Trippier, oggi a Newcastle. Torna dopo qualche anno Joe Gomez, probabile chance anche per i volti nuovi come Dunk, Konsa e Guehi. Il punto fermo e il leader del reparto sarà comunque Stones.
Centrocampo
Fa rumore, ma nemmeno troppo, l’esclusione di un senatore come Jordan Henderson. Le certezze si chiamano Jude Bellingham e Declan Rice, ma anche Trent Alexander-Arnold, utilizzabile a centrocampo da mezzala destra, oltre che nel suo ruolo originario da terzino. Possibile occasione per il diciannovenne Kobbie Mainoo del Manchester United, mentre sembra sicura anche la presenza di Conor Gallagher, colonna 24enne del Chelsea.
Attacco
La rivoluzione è tutta qui, con le esclusioni eccellenti di Marcus Rashford e Raheem Sterling, pare per questioni esclusivamente tecniche. Ma ha fatto rumore in Inghlterra anche la mancata chiamata per Dominic Solanke, 19 reti con il Bournemouth. C’è invece (e ci sarà presumibilmente nel prossimo futuro) Cole Palmer, vice-capocannoniere di Premier League e una delle certezze del Chelsea. Tagliato clamorosamente anche Jack Grealish, infortunato di recente e vittima di una grandissima concorrenza li davanti. Di certo, l’attacco è il reparto in cui Southgate ha una possibilità di scelta da fare invidia a qualunque CT del mondo.
Formazione tipo
Mentre ai tempi dell’ultimo Europeo, quello perso contro l’Italia, Gareth Southgate cambiava spesso modulo da una gara all’altra, a partire dai Mondiali in Qatar aveva già optato per un 4-3-3 che può facilmente trasformarsi in 4-2-3-1. Il riferimento centrale offensivo è sempre Harry Kane, ma il CT inglese ha una individiabile scelta di giocatori offensivi da affiancare al centravanti del Bayern Monaco: da Foden (19 gol nell’ultima Premier League) a Saka (16), senza dimenticare Cole Palmer (22).
Dietro è in pericolo il “blocco di Manchester”, con il taglio di Maguire più di qualche dubbio su Luke Shaw, esterno sinistro dei Red Devils fermo per infortunio da febbraio.
Inghilterra (4-3-3): Pickford; Walker, Stones, Dunk, Shaw; Alexander-Arnold, Rice, Bellingham; Saka, Kane, Foden.
Il giocatore più atteso
Harry Kane: sembra banale, ma non potrebbe essere che lui. Dopo l’ennesima stagione da record personali incredibili, con 31 gol in 26 partite di Bundesliga e la scarpa d’oro conquistata, Harry Kane freme per scrollarsi di dosso l’etichetta di perdente di successo. Sembra incredibile, ma a tre classifiche cannonieri vinte in Premier League, una in Bundesliga e una al Mondiale 2018, Kane non accompagna nessun successo ottenuto con i club o con l’Inghilterra. Né titoli, né coppe nazionali o internazionali, nulla. L’Europeo casalingo perso in casa nel 2021 è una ferita chiusa ma pronta a riaprirsi. La medicina definitiva è soltanto una.
La sorpresa
Cole Palmer: quando, nel settembre scorso, è stato ceduto per 47 milioni dal Manchester City al Chelsea, in pochi pensavano che l’affare l’avessero fatto i Blues. Nessuno, senza dubbio, pensava che quello di Palmer fosse lo “steal” dell’anno. 27 gol e 15 assist in 47 presenze nella sua prima vera stagione da professionista sono un risultato pazzesco, ed è curioso come un giocatore cresciuto nel vivaio di una corazzata come il Manchester City sia dovuto andare via per esplodere, contrariamente – ad esempio – a quanto successo con Phil Foden. Come quest’ultimo, Palmer è uno che può ricoprire un po’ tutti i ruoli offensivi, da prima a seconda punta a esterno a trequartista. Contrariamente a Foden, però, Palmer ha anche una struttura fisica da attaccante modernissimo (1,89 per 74 kg). Qualora dovesse trovare spazio, la lista delle esclusioni eccellenti di Southgate potrebbe allungarsi.
I possibili obiettivi: soltanto uno, oppure…
La mente torna all’11 luglio 2021 e a quel “it’s coming home” poi divenuto, in una perculata felicissima per noi quanto tragica per loro, “it’s coming Rome”. Perdere quella finale, in quello stadio e contro quell’Italia, è stato pesantissimo da digerire per l’Inghilterra tutta. Il talento, stimolato da un campionato che è diventato come e più dominante di quanto fosse la nostra Serie A tra gli anni ’80 e ’90, è distribuito in quantità industriali. Anche per questo, e a maggior ragione dopo le esclusioni eccellenti dalla lista dei pre-convocati, Gareth Southgate si gioca tutto a questo Euro 2024: il suo contratto scade a fine 2024 e un mancato successo potrebbe precludergli il futuro da manager dei Tre Leoni.